Scalaggio difficile cymbalta

Gentili dottori,
Da qualche mese sto scalando Cymbalta, assunto da due anni per ansia/depressione, che mi ha dato troppi effetti collaterali. In passato avevo assunto Cipralex e Zoloft senza alcun problema. Per scalare, sono scesa a marz da 90 a 60; a settembre ho iniziato a inserire Cipralex e sono passata da 60 a 30. Tutto senza problemi. Da metà novembre ho aumentato Cipralex (ora a 16 gocce) per iniziare a eliminare Cymbalta, e qui iniziano i problemi.
Premessa: visti molti problemi riscontrati con Cymbalta ho scoperto online molti gruppi in proposito: è considerato farmaco "sporco" e soprattutto difficilissimo da scalare. La mia psichiatra la fa facile, ma è la stessa che mi ha dato Cymbalta la prima volta che mi ha visto (dopo la morte del mio precedente medico) sostenendo che Cipralex non funzionasse più. Per lei ormai dovrei prendere le compresse da 30 un giorno sì e uno no fino a smettere. Ma nei gruppi specializzati (per carità, moltissimi di quelli che ci scrivono non sono medici, in compenso TUTTI hanno provato sulla propria pelle le difficoltà di scalare, incluso l'italiano Ansia Farmaci), si fa terrorismo e raccomanda scalaggi lentissimi. Soprattutto si consiglia un metodo macchinoso per scalare dai 30, la compressa più piccola in circolazione: aprire le capsule, che dentro hanno circa 300 micropalline, e toglierne un piccolissim numero alla volta. Lentamente, per un lungo periodo, specie nelle fasi finali.
Io ho fatto un compromesso fra la faciloneria del medico e l'eccessiva puntigliosità di questi forum (che però concordano tutti fra loro in Italia e all'estero). Per qualche gg ho tolto 10 pallini, poi circa 20. Poi andando a occhio, dopo una settimana, ho letteralmente dimezzato il contenuto della capsula, dicendomi "Se sono passata da 60 a 30, potrò passare da 30 a 15 circa", anche perché sono coperta dal Cipralex.
PErò da un paio di giorni sono di umore basso e, soprattutto, oggi nausea fortissima e un senso di testa come "in barca". A ciò si aggiunge che distrattamente ho saltato una dose di cipralex ieri.
Scusate la lunghissima premessa, ma è una questione complicata che di fatto sto affrontando da sola.
Quello che chiedo è:
Il metodo della "rimozione dei pallini" ha qualche senso? Quanto può durare?
Dimezzare il contenuto è stato troppo?
Questo disagio di testa e nausea è legato a uno scalaggio troppo drastico, alla mancata assunzione di cipralex ieri o a una combinazione? Quanto può durare?
Come regolarmi fra il disinteresse della mia dottoressa e l'allarmismo del gruppo di sostegno (dove già sono stata ripresa per la troppa velocità dello scalaggio). Sono preoccupata perché le sensazioni degli ultimi gg sono davvero sgradevoli, mentre il periodo è generalmente positivo e lo scalaggio finora positivo.
Grazie
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
E' vero che il Cymbalta va scalato lentamente, ma non con il rito ossessivo che lei riferisce. Ho curato forse centinaia di persone con questa molecola, e quando la devo sospendere, o per inefficacia o per "guarigione", di regola tolgo 30 mg ogni 1-2 settimane fino a sospensione completa, senza che accada nulla. Questo in linea generale. E' possibile che vi siano delle eccezioni, e che lei ne faccia parte. Ma diffidi dei gruppi di sostegno, che molto spesso sono terroristici.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la risposta, è rassicurante perché, come dicevo anche io, lì si sfiorava il terrorismo. Anche se uno dei gruppi segnalati (Ansia Farmaci) si dice legato e gestito da psichiatri di Firenze.
Ma a parte questo, visto che ho già iniziato ormai da 10 giorni ad aprire le capsule, mi conviene direi continuare così, magari togliendone non proprio la metà. Cosa dice?


PS a questo punto è più realistico che il mio malessere di oggi sia legato al cipralex saltato ieri?
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Non vorrei entrare in questi particolari, non rientrerebbe nello spirito e nelle finalità di questi consulti. Proprio non vuol sentire il parere di chi la segue?
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dopo
Utente
Utente
L'ho sentito, ma è un laconico "Faccia lei"
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Allora senta il parere di un altro specialista dal vivo.


Dr. F. S. Ruggiero

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