Un dolore che si protrae

Buonasera,
da tanti anni ho problemi di ansia, legati in particolar modo alla paura di ammalarmi gravemente e di morire, ho la stessa paura che possa succedere ad un mio famigliare.
In pratica ogni volta che ho un dolore che si protrae per diverso tempo inizio a preoccuparmi ed ad avere ansia. Molto spesso anche sapendo ( ma non con certezza ) di non avere un problema grave, non riesco ugualmente a convincermene. La mente parte con pensieri negativi e non si ferma piu finche non ho la certezza di non avere nulla di grave.

Vorrei sconfiggere o almeno attenuare la paura della morte, penso sempre al peggio in ogni circostanza. Volevo sapere come comportarmi, se rassegnarmi e conviverci, se fare una cura farmacologica, se puntare su un psicoterapia ( di che tipo ? ).
So che dovrei andare direttamente a farmi visitare da uno specialista, probabilmente è quello che faro a breve. Volevo comunque chiedere un parere a voi esperti e sapere quale sarebbe secondo voi la migliore soluzione.

Se non ho problemi fisici in genere non ho ansie, si presentano solo con il protrarsi di dolori o problemi del corpo miei o di un mio famigliare.

Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

Questa è la tipica presentazione di chi ha un pensiero ipocondriaco, perché i sintomi diventano tali innanzitutto per preoccupazione, per cui se si preoccupa del nulla, il nulla diventa sintomo e si arricchisce di dettagli e connotazioni.

Quello che esprime è infatti il disagio per un sintomo centrale, che è il suo stato d'allarme. Per questo lo psichiatra le può essere utile, prima facendo una diagnosi ovviamente.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Mi scusi, ma io questa preoccupazione delle malattie gravi le ho anche nei confronti dei miei familiari ( se hanno un piccolo sintomo penso e mi preoccupo che abbiano qualcosa di brutto ). Anche in questo caso è un problema relativo alla mia ipocondria?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Per questo dico che lo psichiatra deve prima fare una diagnosi completa, ma comunque preoccupazioni del genere possono essere anche estese agli altri.
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dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Buonasera dottore,
ho fatto stamattina la visita da uno psichiatra che mi ha prescritto xanax 3 volte al di e 0,50 di maveral ( penso sia scritto cosi ) per una settimana e 100 mg dalla seconda settimana.

mi ha comunque detto che dovrei fare psicoterapia per poter ottenere benefici a lungo termine, ma essendo disoccupato al momento non posso permettermelo.

Possibile che non esiste un centro, una struttura, un ente, che aiuti le persone che hanno dei problemi di salute e non possono permettersi di andare da un privato?

Abito in provincia di cagliari ( a quanto ho capito il centro di salute mentale non offre questi servizi di psicoterapia cognitivo comportamentale).
A chi dovrei rivolgermi per capire se esiste la possibilità di intraprendere un percorso che mi permetta di vivere senza ansie, ed evitare obbligatoriamente dii prendere farmaci a vita?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

Per ottenere benefici a lungo termine non occorrono necessarimente psicoterapie. Né la differenza sta nel fatto che i benefici delle psicoterapie permangono dopo la loro cessazione, e quelli dei farmaci no.
Quindi mi pare che il discorso sul "prendere farmaci a vita" sia nato male: chi la obbliga e chi le ha pronosticato questo ?
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dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
La psichiatra che mi ha prescritto la cura farmacologica mi ha detto che sarei ricaduto nei miei problemi. perche se non faccio psicoterapia non saro in grado di modificarli, capirli ed eliminarli.

Non vorrei dirlo, ma lo dico ugualmente, giusto per capire e sapere come funzionano queste sedute psichiatriche ( il dottore in questione è anche psicoterapeuta )

Quando mi sono recato dal dottore ho anticipato che non potevo fare psicoterapia perche attualmente sono disoccupato e quindi gli ho chiesto come potevo fare per eliminare questa ansia che mi affligge da giorni.

Dopo aver parlato giusto 10 minuti ( non mi ha neppure fatto parlare della mia vita e dei traumi che mi hanno causato paure, ansie e via dicendo )...ha giusto voluto sapere il problema attuale e mi ha prescritto i farmaci
( 10 minuti 120 euro ).

Pensavo che in una seduta ( almeno la prima ) mi venissero consigliati e forniti alcuni suggerimenti per alleviare le mie ansie ( vai a camminare, cerca di distrarti, fai esercizi di respirazione, cerca di pensare in quel modo o altro ).

In alternativa almeno farmi parlare per 30 minuti e spiegare per bene i traumi che magari ho avuto nel tempo, ma il dottore ha detto che non era necessario ( che questo va fatto in psicoterapia ), e che io avevo bisogno di cura farmacologica e non ci stava il bisogno di approfondire.

Sinceramente sarei tentato di cambiare dottore, nella speranza di non dover pagare 120 euro per cinque minuti, sentendomi dire stai bene, stai male, aumentiamo o diminuiamo le gocce, ciao arrivederci.

Chiaramente io come già detto non so come funzionino queste sedute, ma sono rimasto un po deluso visto il rapporto tempo/prezzo/considerazione del paziente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
" perche se non faccio psicoterapia non saro in grado di modificarli, capirli ed eliminarli."

Ma questo vale anche per la farmacoterapia, non è specifico della psicoterapia.

"Pensavo che in una seduta ( almeno la prima ) mi venissero consigliati e forniti alcuni suggerimenti per alleviare le mie ansie ( vai a camminare, cerca di distrarti, fai esercizi di respirazione, cerca di pensare in quel modo o altro )."

Ecco, però vede, questo tipo di aspettativa è la ragione per cui poi le persone perdono anche tempo nel girare intorno ai problemi. Ma le pare che la risposta di un medico ad uno che ha l'ansia possa essere "vai a camminare"....

La cosa positiva è che una prescrizione c'è stata, e mi pare in linea con il tipo di diagnosi. Più che di traumi passati, nelle sedute si cerca di capire un insieme di sintomi e tendenze, dopo di che si può anche focalizzare sull'attualità, ma un po' di storia, non interpretativa, ma fattuale, è necessaria.

Quindi capisco la delusione per la rapidità e incompletezza, ma di fatto forse alla fine siamo arrivati ad una prima terapia correttamente impostata.