Scomparsa deliri a seguito di somministrazione neurolettici

Salve dottori, vi ringrazio in anticipo per il tempo che dedicherete nel provare a dare una risposta ai miei quesiti.
Vi faccio un breve sunto della situazione che vede come protagonista mio fratello, 26 anni, attualmente ricoverato nel reparto di psichiatria del mio paese a seguito di un evento psicotico acuto.
Questo è il secondo ricovero in assoluto, a distanza di un mese e mezzo dal primo, nei primii giorni di Novembre '17, quando siamo in famiglia siamo stati costretti a chiamare il 118 a seguito di una crisi nella quale mio fratello credeva che lui e noi tutti familiari fossimo in pericolo.
Il primo ricovero è durato circa 10 giorni, durante i quali, a parte i primi due giorni, mio fratello quando poteva rigurgitava tutti i farmaci che gli venivano somministrati. Una volta dimesso, ha interrotto volontariamente la cura, A parte i primissimi giorni, durante i quali mostrava dei lievi accenni paranoici, non ha più delirato, o meglio, a volte gli venivano pensieri deliranti che ricacciava attribuendoli egli stesso a prodotti della sua mente. ad ogni modo, aveva ricominciato ad avere uno stile di vita tutto sommato normale, usciva, cercava contatti umani con amici e parenti e provava a dormire e mangiare regolamrmente. Qualche giorno prima di Natale, a causa della ripresa dei contatti con un amico che vive fuori e verso la quale nutre una profonda stima e ammirazione e verso il quale sente dunque mancanza della sua presenza, ha iniziato ad mangiare meno, ad avere insonnia e quindi poche ore di sonno sregolate, ad uscire meno e ad essere pensieroso.
Una decina di giorni fa, quando ormai le uscite erano ridotte quasi a nulla e il suo essere pensieroso si era tramutato in intere giornate passate a camminare rimurginando per il fatto che non riesce a trovare lavoro e che le persone lo evitano perché schifate dalla sua condizione (anche se a dire il vero solo in pochissimi sanno del ricovero), sono anche iniziate delle crisi di pianto e afflizione, dovute al fatto che si sentiva depersonalizzato e senza un futuro. Venerdì scorso comunque la situazione è peggiorata, forse dovuto anche al fatto che l'amico di cui sopra, l'unico in grado di rasserenarlo quando era troppo giù con una semplice telefonata, ha iniziato a rispondergli con meno frequenza, e siamo comunque arrivati a richiamare il 118 perché dava l'impressione di essere poco lucido e di fare tentativi di buttarsi giù dal balcone.
Arriviamo alla domanda: i medici che lo tengono in cura, gli stanno somministrando haldol tramite iniezioni, en e akineton.
Oggi mio fratello, che a giugno ha subito una osteosintesi con chiodo midollare e che voleva sì farsi asportare il chiodo ma giustificando tale scelta con deei fastidi che diceva di provare a causa di esso, ha invece detto che il chiodo serve a tenerlo sotto controllo da chi gli vuole male. Mi chiedo, questi farmaci, non dovrebbero servire ad eliminare i deliri? Solitamente, entro quanto tempo dovrebbero iniziare a vedersi gli effetti?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
La risposta alle terapie e variabile e tende a ridursi alla reintroduzione dopo la sospensione.

Dr. F. S. Ruggiero

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