Ansia, derealizzazione e piattezza emozioni..

Salve, sono una ragazza di 29 anni. Di solito e di carattere sono serena e anche felice ma sono ricaduta di nuovo nel DAP..vi spiego..è iniziato nel 2001 con sbandamenti, derealizzazione, ansia fortissima..lo psicologo diagnosticò una lieve depressione. Non ho preso farmaci..è durato un tutto un annetto, un anno infernale ma sempre migliorando..tutto bene, vita serena, tornata quella di prima, laurea, fidanzato..l'anno scorso decidiamo di andare a convivere ed in più dovevo affrontare un intervento chirurgico piuttosto lungo..ma ero positiva, contenta di andare a convivere e di risolvere un problema che avevo con la chirurgia (malocclusione dentale piuttosto grave). Invece da un giorno ad un altro accuso sintomi come pianti, umore basso, ansia fortissima..stavolta vado da uno psichiatra che mi dice che non è assolutamente depressione ma DAP..mi segna paroxetina gocce (stiliden), prima 3, poi 6, poi 10 e 20. Non riuscivo a godermi niente ma lui diceva che non era depressione ma piattezza di sentimenti dovuta alla derealizzazione (vedevo meno familiari i miei soliti ambienti e questa cosa mi provocava ansia..) e depersonalizzazione (mancanza o carenza di emozioni che di solito provo). Consolata dal fatto che non fosse depressione vada avanti nella cura, portando lo stiliden a 30 gocce e poi 40 nel giro di alcuni mesi..a novembre dell'anno scorso mi opero, tutto bene, a febbraio di quest'anno vado a convivere..i sintomi erano quasi scomparsi, stavo quasi bene come al solito..un'estate bella, un autunno sereno..decidiamo di sposarci a giugno 2009 con grande felicità nostra (è il nostro sogno). Dopo circa un mesetto che preparavamo, il 28 novembre mi sono sentita apatica, triste e poi mi è mancato il respiro seguito da un'ansia e dereal e depers forti..che sono perdurate qualche gg..a volte ho anche avuto momenti di disperazione vera e propria..chiamo lo psichiatra (nel frattempo avevo scalato lo stiliden a 15 gocce al dì su suo consiglio) e vado. Mi dice di non riaumentare lo stiliden e mi segna un integratore neurotonico, il selene..sto un pochino meglio ma non bene; sono anche andata a scegliere l'abito da sposa con questo stato d'animo apatico, senza il grande entusiasmo che avrei provato se fossi stata bene..adesso mi sento un pò giù, piuttosto angosciata con dolori muscolari, con sentimenti di minore familiarità persino per casa mia..non provo più entusiasmo..nè ovviamente nemmeno serentià..ma non vuole aumentare la paroxetina..che fare? Non posso aumentarla senza il suo consenso, lui dice che è passeggera. Vorrei per favore un vostro parere..non sarà mica depressione?
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 195 21
Gentile utente,
per quanto riguarda il quesito diagnostico non è corretto fare diagnosi via internet; la terapia con paroxetina è indicata sia per il DAP che per la depressione, però è consigliabile mantenere il dosaggio pieno, 20 mg/40 gocce/die (o una compressa da 20 mg), per almeno sei mesi nel caso di un primo episodio e per periodi più lunghi nel caso di recidive ( lei riferisce un primo episodio guarito senza farmaci).Una riduzione troppo precoce del dosaggio può non essere in grado di impedire le ricadute.
Cordiali saluti

Franca Scapellato

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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Dottoressa la ringrazio infinitamente per la velocità della risposta..in effetti il dosaggio di 40 gocce l'ho fatto per 3-4 mesi solamente, ovviamente sotto controllo del medico che poi mi ha detto di scalare. Certo, non è corretto fare una diagnosi via internet, però le chiedo: la depersonalizzazione con ansia dà sintomi simili a quelli depressivi? Perchè se mi cala un pò l'ansia l'umore torna su. Purtroppo siccome è la terza volta temo che mi ritornino per tutta la vita, ciclicamente, e che ogni volta siano più complessi..quindi lei andrebbe dallo psichiatra dicendogli se mi potrebbe aumentare la dose? La ringrazio molto.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 195 21
Gentile utente,
le consiglierei di spiegare al suo psichiatra che non sta bene e sta vivendo male senza un apparente motivo.
Capita che le persone ansiose scambino per ricadute alcuni giorni di malumore o ansia, ed è giusto non intervenire subito in modo troppo aggressivo, però nel suo caso i disturbi durano da settimane; se lo psichiatra viene informato della situazione clinica, potrà decidere opportunamente sulla terapia.
Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Grazie. Vorrei cmq sapere se è "normale" che l'attacco di panico non si esaurisca come succede a tante persone ma perduri per mesi la sensazione di ansia e depersonalizzazione..e se di solito è un disturbo che tenderà a ripresentarsi tutta la vita.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 195 21
L'attacco di panico si esaurisce in circa 30 minuti. Può rimanere l'ansia e la paura che si ripresenti, cioè la "paura di aver paura".
Dal momento che in genere il disturbo di panico si verifica in persone ansiose, spesso è associato ad altri disturbi della sfera ansiosa e/o depressiva e l'andamento del disturbo non è prevedibile, dal momento che è influenzato dalla personalità del soggetto, dalla terapia, da eventi della vita e da tutta una serie di variabili.
Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
La ringrazio molto dottoressa.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Salve, ho chiamato il mio psichiatra e gli ho spiegato la sintomatologia suddetta dicendo che è quasi un mese e mezzo che l'accuso. Lui mi ha risposto che è normale una ricaduta (ansia, appiattimento emotivo, voglia di fare poca)quando uno scala un farmaco e che poi dopo qualche tempo passa da sè..
Vorrei un parere; adesso ho preso anche appuntamento da un altro medico, ma vorrei sapere se è effettivamente così..se è normale avere ricadute quasi come la prima durante lo scalaggio..forse è troppo precoce?
Per favore rispondetemi grazie, sono proprio preoccupata..
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 195 21
A questo punto fa bene a sentire un secondo parere.
Saluti

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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