Farmaco resistente?

sono una madre disperata che non ne può veramente più di vedere la propria figlia stare male. In breve la sua storia
Ha iniziato circa tre anni fa con crisidepressive e attacchi di panico. L'ho portata subito da un psichiatra conoscendo il problema perchè anche io l'ho vissuto una decina di anni fa e l'ha messa in cura con seropram. E' arrivata sino a 50 mg ed è cominciata a stare meglio sino a calare fino a 20 mg. Dopo alcuni mesi stazionari è ricominciata a peggiorare. Non volendo andare più da quello psichiatra ha cambiato dottore e questo le ha prescritto zoloft. Anche con questo ha raggiunto nei mesi un po di stabilità per poi ripeggiorare di nuovo. Ha cambiato nuovamente psichiatra e finalmente ha trovato una donna che le da molta fiducia e da cui va volentieri,mentre dagli altri era una crisi ogni volta che doveva andare. Questa le ha prescritto eutimil,ma anche qui dopo aver raggiunto la dose massima in 3 mesi e dopo due mesi di stabilità ha ricominciato a peggiorare e ora si parla di cambiare nuovamente terapia. Aggiungo che mia figlia ha ora 22 anni e in teoria frequenta l'università , dico in teoria perchè in pratica fa quello che può.Ma la cosa che mi preoccupa di più è che nel tempo per fare fronte al suo perenne stato di ansia e ai dannati attacchi di panico, ha continuato ad aumentare le dosi di ansiolitici. E' passata dallo xanax al tavor e ora ne sta assumendo regolarmente 4 pastiglie da 2.5.Non so più cosa pensare,quando sono stata male io, dopo tre mesi di seropram ho cominciato a star meglio sino a guarire completamente,perchè a lei questi farmaci non devono fare effetto? Posso sperare ancora in una nuova terapia o mi devo rassegnare?
Grazie per i consigli che mi potete dare,aspetto con ansia le vostre risposte
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
cambiare specialista ogni volta probabilmente non ha dato la possibilità di verificare se l'aumento del dosaggio del farmaco di volta in volta usato, poteva offrire un compenso sintomatologico. La presenza di una tenenza all'abuso di bezodiazepine, seppur possibile in pazienti con disturbo d'ansia, dovrebbe indurre ad approfondire gli aspetti personologici e psicopatologici.
Non si scoraggi, e terapie possibili sono molteplici, anche in associazione. A mio parere è importante affidarsi ad un unico specialista e dargli il tempo di trovare la terapia gusta al dosaggio giusto, non sottovalutando gli aspetti psicologici del problema.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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