Contrastare effetti collaterali aripiprazolo

Buongiorno,

mia madre, 70 anni con diagnosi di bipolarismo tipo I, attualmente in fase ipomaniacale, è in cura con con 1100 di Depakin + 15 mg di Abilify. Dopo molti mesi di tribolazioni e aggiustamenti di cura, sembra si inizi a vedere qualche miglioramento.

L'aripiprazolo, alla dose attuale, è stato inserito da quasi tre settimane. Inizialmente la dose era troppo bassa e non efficace poi, complice il fatto che in alcune occasioni probabilmente aveva buttato il farmaco di nascosto, era stata portata a 20 mg ma apparivano eccessivi gli effetti collaterali, come difficoltà di movimento, movimenti involontari della muscolatura del viso e della lingua. Si è quindi arrivati alla dose attuale di 15 mg, dove il rallentamento è più tollerabile. C'è stato un aumento di peso repentino e una sensazione costante di fame.

Il possibile effetto collaterale per cui vi chiedo un consulto è un visibile rigonfiamento a gambe, caviglie e piedi che rende difficile la deambulazione. Prima dell'assunzione di Abilify non era presente e nemmeno a dosi basse e sebbene non vi sia la certezza che la causa sia questa e non mi pare sia elencato fra i tipici effetti collaterali, il sospetto c'è. Antinfiammatori e farmaci per aiutare la circolazione (purtroppo non ricordo quale ci ha prescritto il medico di base) non hanno dato miglioramenti. Per una settimana circa ha assunto anche un diuretico, poi sospeso, visto che si era gonfiata molto e aveva preso circa 5-7 kg in una settimana. Esiste qualche farmaco specifico per migliorare il quadro generale e questo problema alle gambe in particolare in modo da rendere la terapia più accettabile? Nel caso volessimo approfondire la questione, a quale specialista occorre rivolgersi per problemi di questo tipo?

Grazie
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Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 638 37 1
In effetti la situazione non è semplice come la descrive. Mi limito a ipotizzare degli utili suggerimenti, visti i limiti della comunicazione via web:
- rivalutare se è veramente necessaria l' aggiunta di un ap al valproato visto che la paziente è in fase ipomaniacale? Se si, non vi è un alternativa all' aripiprazolo?
-valutare gli elettroliti e le proteine nel sangue, oltre che la funzionalità venosa, indagare sulle possibili cause di edema degli arti inferiori con le quali il farmaco potrebbe interagire ( ad esempio abbassando il livello di sodio nel sangue, che è riportato come effetto collaterale ) come concausa.
-Non penso che in questo momento si possa pensare a un farmaco per contrastare questo problema.

Dr Giovanni Portuesi

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta.

All'antipsicotico ci si è arrivato per passi. Come terapia stabilizzatrice, vista la tendenza alle fasi depressive, si seguiva una dose molto più bassa di valproato insieme a venlafaxina, l'unico farmaco in passato efficace contro ansia e depressione. Visto il viraggio maniacale si è provveduto passo dopo passo, sollecitando la psichiatra visti gli scarsi risultati, ad aumentare il valproato, ridurre e quindi togliere la venlafaxina e infine, poiché la situazione tendeva addirittura a peggiorare, ad introdurre aripiprazolo, già usato in passato a dosi più basse. L'alternativa, cosa che vorrei indagare alla prossima visita con la psichiatra evidenziando ancora gli effetti collaterali, non so per quale motivo sia stata esclusa quantomeno finora. Mi sono comunque documentato sugli antipsicotici e posso dirle che negli ultimi 30+ anni (da tanto dura la patologia) li ho visti girare praticamente tutti a casa mia fra tipici e atipici, anche se dal punto di vista della storia clinica non so dirle come si sia arrivati infine ad Abilify da oramai qualche anno (con interruzione fino a qualche mese fa), sulla carta dovrebbe mostrare meno effetti collaterali o un miglior profilo terapeutico ma chiaramente ognuno reagisce diversamente immagino.

Ho chiesto diverse volte se non fosse il caso di aumentare il valproato, dalle analisi del sangue il livello è 50, ma mi è sempre stato detto di no e chiaramente mi attengo alle indicazioni.

Riguardo alla seconda parte dei suoi suggerimenti, che tipo di specialista medico potrebbe aiutarci in queste indagini? Purtroppo il nostro medico di base non ci è di grande aiuto in questo genere di assistenza. Oppure ritene che, posta la possibilità di abbassare la dose o cambiare antipsicotico, questi effetti non si possa lenirli e occorra farsene una ragione?

Grazie
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