Ansia profonda e ossessioni

Gentile dott., non saprei come sintetizzare la mia storia, ma cercherò di farlo...dal (per me lontano!) 2002 sono prigioniera di crisi di panico e di ansia profonda che non riesco più a concepire nè a sopportare. Come lei ben saprà il che significa che non sono più padrona nè di me stessa nè delle mie emozioni. Non sono sicuramente rimasta con le mani in mano, mi sono rivolta ad uno psicoterapeuta che ancora oggi mi segue, ho frequentato il centro specializzato di un importante ospedale di Milano per più di un anno all'interno del quale, oltre alla terapia cognitivo- comportamentale, hanno anche tentato una terapia farmacologica (cymbalta) che sembrava potesse aiutarmi, ma che, per gli effetti collaterali, ho dovuto sospendere. Ho 47 anni, mi sono sempre ritenuta una persona caparbia e determinata, sono sposata, ho due figli di 23 e 14 anni e un marito che credo mi capisca, ma non so fino a quando...in questi anni sono anche rimasta incinta per due volte (nel 2005 e nel 2008), ma purtroppo le mie creature non hanno mai visto la luce. Speravo che almeno per loro potessi riuscire a lottare contro la bestia nera che si è impossessata di me, ma così non ha potuto essere. Soprattuto dopo l'aborto del luglio 2008 non mi sono più veramente ripresa, anzi mi sembra di sprofondare nel baratro giorno dopo giorno. Stiamo preparando una nuova casa, molto bella e confortevole, ma anche questa nuova situazione, che dovrebbe stimolarmi a reagire e a creare, non fa altro che aggiungere nuova angoscia. La cosa che ultimamente mi terrorizza di più sono i pensieri oscuri e spaventosi che cercano di annientarmi la mente e di impossessarsene: io che durante le crisi di panico avverto la terribile paura di morire, ho il terrore di poter dare di matto e di procurare del male soprattutto alle persone più care e indifese(per lo più la paura è nei confronti del mio figlio più piccolo!!!) Mi aiuti, la prego! Io che sono molto religiosa, sono arrivata a pensare che ci sia lo zampino di forze oscure in tutto ciò. Ho paura! Mi sento in balia di un uragano, sono disperata! Sono sensazioni terribili mai avvertite prima che mi lasciano letteralmente sconcertata. Devo considerarmi pericolosa? La prego, sia così cortese da darmi un suo utile consiglio! Non so quanto possa essere stata chiara, ma spero mi voglia lo stesso perdonare e aiutare al più presto! Con stima e affetto la saluto. Gabriella
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

non specifica per quanto tempo le e' stato mantenuto il trattamento con cymbalta, farmaco anche di recente introduzione.

Dal suo scritto forse non sono state introdotte altre terapie che potrebbero risolvere il suo problema in tempi relativamente veloci, in esattezza di diagnosi.

Provi a sentire il parere di un altro psichiatra

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

quelle che descrive sembrano ossessioni, non attacchi di panico. In ogni caso, non comprendo esattamente perché in sostituzione di cymbalta non fu allora prescritta un'altra terapia, ma lasciata soltanto la cognitivo/comp.
Chiedere rassicurazione non è la via d'uscita, la via d'uscita è curarsi in maniera appropriata, cosa che a quanto dice finora ha fatto senza risultati e senza una parte importante degli strumenti disponibili.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto un grazie di cuore per le solerti risposte! Volevo precisare che Cymbalta (che ho assunto per circa 6 mesi) è stato sospeso perchè mi dava forti mal di testa e si è anche alzata la pressione arteriosa in genere normale. Oltre al farmaco suddetto ho comunque continuato ad assumere Lexotan gtt (prima solo 10 gtt, in questo momento di particolare disagio 15 gtt due volte al giorno). L'ansiolitico in questione lo prendo fin dall'esordio dei miei problemi, con risultati poco soddisfacenti. In effetti mi rilassa durante le prime ore dall'assunzione, poi purtroppo l'effetto svanisce lasciando inalterato il quadro della questione...Negli anni precedenti ho anche assunto, prescrittomi dal mio medico curante,prima Zoloft e poi Elopran per quasi un anno. Si è deciso di sospendere il tutto (tranne il Lexotan) perchè non dava i risultati aspettati. Continuavo comunque a stare sempre "nì". E' da quel momento che, sentendomi disperata, mi sono rivolta al centro specializzato di un ospedale di Milano dove appunto alla terapia cognitivo-comportamentale, hanno deciso per Cymbalta, che come ho spiegato sono stata costretta a sospendere. Mi hanno lasciato solo con l'ansiolitico poichè hanno ritenuto che con la volontà e con l'aiuto dello psicoterapeuta sarei riuscita ad uscirne. Purtroppo così non è stato e, come ho dichiarato precedentemente, soprattutto dopo l'aborto del mese di luglio, sono piombata in uno stato di apatia e di (io chiamerei) depressione mai provati prima. E' vero, il panico riesco a gestirlo meglio che all'inizio, ma il resto anche con tutta la buona volontà che cerco di metterci NO! E adesso ci sono queste tremende ossessioni che della buona volontà, checchè se ne dica, se ne fanno un baffo! Con tutto il cuore vorrei uscire da questo tunnel, ma appena mi pare di scorgere un purchè flebile segno di luce, ricado nel buio più totale. La "buona volontà" mi sta esaurendo, oltre a quelle mentali, anche tutte le mie forze fisiche. Vorrei fosse solo un incubo, solo la fantasia di una mente contorta, ma così non è, non è!!! Quello che più di ogni altro mi sta facendo impazzire in questo momento è il pensiero di poter fare del male, non per volontà sia ben chiaro!!! Amo la vita mia e dei miei cari, i miei fgli sono tutto per me e solo al pernsiero che possa far loro del male nel momento in cui la forza del mio disagio si impadronisse di me, non mi sta facendo vivere! Grazie ancora per i consigli che mi avete e mi potrete inviare. Un abbraccio!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

l'aumento pressorio dovuto al Cymbalta e' un fenomeno poco frequente ma possibile.

La persistenza di un ansiolitico in un trattamento farmacologico e' una operazione errata, soprattutto perche' la assuefazione che comporta rende totalmente inefficace il trattamento e che, quindi, comporta spesso un aumento posologico per avere ancora effetti.

Non ha specificato i dosaggi dei due trattamenti precedenti.
Di solito, prima di cambiare si alza il dosaggio fino al dosaggio terapeutico ottimale che genericamente puo' essere sintetizzato in 100 mg per lo Zoloft e 40 mg per Elopram, considerando che tali dosaggi possono anche essere superati.

La presenza di tali persistenza dei sintomi puo' rappresentare anche un errore diagnostico per cui poi non vengono inseriti altri trattamenti efficaci sull'andamento del suo disturbo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

ha provato due trattamenti teoricamente efficaci se a dose adeguata (zoloft e elopram) per un disturbo ossessivo. Le dosi efficaci nel panico tipicamente non lo sono sulle ossessioni, o non altrettanto.
Quindi la prima cosa da fare è verificare che i suddetti farmaci siano stati provati alla dose efficace (come indicato da Ruggiero). Non sono comunque le uniche possibilità, pertanto sarebbe il caso di chiedere ad uno specialista quali opzioni possono essere considerate. La diagnosi però non è precisata, quindi il problema può derivare semplicemente dal fatto che non è stata fatta e quindi si procede "a sintomi".
Provi a proseguire presso il Centro in questione o a chiedere altrove.


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dopo
Utente
Utente
La diagnosi di accoglienza presso il Centro è stata di "crisi di pacico con evitamento". Da qui è iniziato il mio percorso nell'ottobre 2007(inizialmente due day-ospital settimanali, poi uno solo, visto anche il disagio causato dallo spostamento per giungere all'ospedale, visto che io provengo da una cittadina della provincia e che ero costretta a farmi accompagnare ogni volta per i miei problemi) che però si è concluso nel dicembre 2008, avendo ritenuto ormai conclusa la mia esperienza teorica. Stava poi a me mettere in atto le strategie imparate. Mi hanno rimandato a visite ambulatoriali, in parte coperte dalla ASL in parte private, sempre comunque con lo stesso medico. Vedo sempre il mio psicoterapeuta ogni 15 gg nella mia città, quindi senza creare ulteriore disagio anche agli altri(in primis a mio marito). ciò lo ritengo importante per "tirare fuori" le angoscie, ma capisco che non basta più, se nò che senso avrebbe la comparsa delle ossessioni.
Preciso che Zoloft l'ho assunto fino a 50 mg ed Elopran (più precisament entact 10 mg). Adesso mi hanno parlato che si potrebbe provare con il Rivotril accompagnato al Lexotan all'inizio, poi da solo. Non ci capisco più nulla, mi sento una cavia sulla quale testare, tanto io con la buona volontà potrò sopportare anche questo(?!). Solo voi, che lo fate in via del tutto gratuita, sembra abbiate preso a cuore il mio disagio. Grazie ancora, con voi adesso mi sembra di parlare a degli amici. Grazie!!!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

Elopram ed Entact non sono lo stesso farmaco in quanto per Entact si considerano dosi dimezzate.

Intanto, pero' e' palese che i farmaci che sono stati introdotti non sono stati portati al dosaggio terapeutico efficace, probabilmente non e' stato neanche fatto il tentativo di aumentarli.

Sinceramente, non proverei rivotril e lexotan per il suo disturbo, piuttosto farei un tentativo differente pero' prima portando a dose efficace i trattamenti.

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dopo
Utente
Utente
Quindi, se posso permettermi, quale sarebbe secondo voi la soluzione più adeguata? Converrebbe risentire un altro specialista? Io come ho detto non ce la faccio più a sostenere la situazione solo con l'ausilio della mia buona volontà...Dovrei resettare tutto e ricominciare da un'altra parte? Come ben saprete il che è sempre molto difficile (ripercorrere a ritroso i percorsi seguiti e mai portati a termine con successo, richiede sempre una grande fatica!), ma se voi ritenete che possa valerne la pena, io ci proverei, sempre con la speranza, la volontà e la pazienza che penso capiate appartengano al mio modo d'essere (ora non so fin quando...!). Mi affido a Dio e alle vostre mani. Un grazie grande come il mondo!
P.S.:il fatto che la situazione si sia radicata da così tanto tempo ed ultimamente aggravata dalle fatidiche bestie nere (le ossessioni!), potrebbe comprometterne il buon esito finale? Purtroppo la mia storia familiare non è delle più entusiasmanti: mia madre agli esordi della menopausa ha tentato il suicidio e sono stata io a salvarla...anch'io mi avvicino a quell'età, quindi i miei disturbi mi fanno maggiormente paura, solo che lei aveva me (figlia unica femmina) ed io non ho lei, non posso certamente andare a raccontarle il mio disagio, tanto non lo capirebbe (hai tutto, cosa ti manca?) ed in più è troppo debole emotivamente per sotenermi...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Lo zoloft è sotto la dose media efficace, entact (non è esattamente la stessa cosa di elopram) è alla dose minima efficace. Cymbalta è un farmaco indicato nella depressione e nell'ansia generalizzata, per il resto "si suppone" che possa essere utile in altre condizioni, ma non è la prima scelta.
Direi che forse è il caso di sentire un altro specialista perchè i sintomi ossessivi o non sono stati considerati parte rilevante del disturbo, o non riferiti e comunque non diagnosticati.
Se il disturbo è panico è basta (ma anche se ci fosse un problema ossessivo associato), ad oggi lei ha provato una terapia efficace a dose adeguata (entact 10 mg) e non alla dose massima.
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dopo
Utente
Utente
Siete veramente gentili, non ho parole per ringraziarvi...preciso che ho sempre riferito tutto riguardo i sintomi che via via andavano scomparendo o comparendo. Le ossessioni sono storia veramente recente ed inaspettati come ben comprenderete, anche perchè mi sembrava di cominciare a rivedere, anche se ancora sfocato, oltre la nebbia che mi arrovella il cervello! L'aborto, io questo figlio lo volevo con tutte le mie forze anche se con paura, potrebbe aver fatto degenerare la situazione? I miei saluti più cordiali a tutti voi che di domenica, invece di godervi il meritato riposo, dedicate il vostro tempo e la vostra professionalità a chi come me ha bisogno di aiuto. Siete grandi!


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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

come le dicevo non è un caso che ha provato di tutto ma non ha risposto a niente, quindi per adesso il suo ragionamento dovrebbe essere sempre diretto nel senso di tentare una nuova strada terapeutica tra le diverse disponibili.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

come le dicevo non è un caso che ha provato di tutto ma non ha risposto a niente, quindi per adesso il suo ragionamento dovrebbe essere sempre diretto nel senso di tentare una nuova strada terapeutica tra le diverse disponibili.
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Utente
Utente
A prescindere dal fatto che vedrò di intraprendere una nuova strada già dai prossimi giorni, è possibile darmi un vostro parere se le varie circostanze in cui mi sono venuta a ritrovare, soprattutto quella della perdita dei figli, abbiano in qualche modo dato il colpo di grazia a una situazione di per sè instabile ed irrisolta? E le ossessioni potrebbero trovare anch'esse ragion d'essere proprio perchè in presenza di un terreno "fertile"? Il terapeuta mi dice che i pensieri, anche i più spaventosi, non potranno mai diventare realtà, ma io vorrei veramente , se non chiedo troppo, una ragione scientica che me lo possa confermare (almeno in parte, visto che voi stessi sostenete che la medicina non potrà quasi mai essere una scienza esatta). Forse il mio male sta proprio nel fatto che io sono troppo testarda e mi piace, anzi voglio capire. La teoria "del paradosso" sarà fantastica per chi sa farsela sua, sa farsi scivolare di dosso qualunque cosa. Invidio (in maniera buona)queste persone e spero un giorno di poterne far parte! Affettuosi saluti e ringraziamenti a chi leggerà queste mie parole, oltre ai medici, a ciascuno stia vivendo una situazione simile alla mia. Forse con la forza del pensiero ci sentiremo vicini ed un po' meno soli!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"Il terapeuta mi dice che i pensieri, anche i più spaventosi, non potranno mai diventare realtà, ma io vorrei veramente , se non chiedo troppo, una ragione scientica che me lo possa confermare"

No, assolutamente lei non ha bisogno di discutere in questo modo le ossessioni. Le rassicurazioni sulle ossessioni sono controproducenti. Il trattamento mira a estinguer la compulsione a porsele.

Che le circostanze esterne abbiano smosso un cervello già prediposto a) non potremmo mai ricostruirlo; b) non è di grande interesse a livello operativo. Comunque è sempre così per ogni malattia, ma non cambia molto nella definizione del disturbo o nelle tecniche di intervento.
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