Ludiomil

Salve a tutti!
Dopo il precedente post, eccomi di nuovo!
Sono stata dallo psichiatra che mi ha diagnosticato un disturbo da panico con ansia anticipatoria, prescrivendomi ludiomil, credo perchè gli ho fatto presente che le mie esperienze passate non erano state proprio positive, all'inizio del trattamento, sia con entact che con eutimil e gli ho anche detto di avere molta paura ad iniziare tutto da capo.
Sono cinque giorni che assumo questo farmaco, mezza compressa da 50 mg. Mentre all'inizio sembrava mi sentissi meglio, tanto da fare a meno due giorni fa dell'ansiolitico, ieri mattina ho cominciato a sentirmi molto giù, con astenia e tanta paura di svenire, tanto che mi guardo allo specchio e mi sembra di sbiancare. Premesso che non avevo preso l'ansiolitico, a quel punto, ho avuto molta paura di prenderlo perchè temevo di avere la pressione bassa e che l'ansiolitico mi avrebbe buttata ancora più giù. Insomma, non riesco a distinguere se queste sensazioni fanno parte sempre dell'ansia o sono dovute alla pressione bassa o ancora sono da attribuire ad uno stato depressivo indotto dal farmaco che comunque,noto, mi fa dormire più del necessario e la mattina mi sveglio con la testa confusa , quasi intontita.
Premesso che sintomi del genere li ho avvertiti anche con gli altri antidepressivi, aggiungo che poi tra mille dubbi ho assunto 8 gocce di xanax e ho bevuto un bicchiere d'acqua in cui avevo sciolto dei sali minerali, poi dopo un pò mi sono sentita un pò meglio.
Volevo chiedervi, anche se so che potrebbe essere controproducente per me, cosa potete dirmi su questo farmaco e se gli effetti che ho descritto possono dipendere da esso. Ho tanta paura di non riuscire a stare bene, non riesco ad uscire nè a svolgere le normali attività quotidiane.
Vi saluto cordialmente
Eleonora
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

5 giorni di trattamento mi sembrano un po' pochi per poter considerare una risposta al farmaco che tolga completamente tutti i sintomi che ha avuto sinora.

Mantenga qualche altro giorno e vada al controllo dal suo psichiatra a breve.

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Utente
Utente
Grazie dott. Ruggiero!
So che non devo aver fretta, pensi che a me entact ha cominciato a fare i primi effetti dopo oltre un mese e mezzo, quando ormai non ce la facevo più.
Solo che non so capire quali di questi sintomi fanno parte della malattia e quali, invece, sono una conseguenza del farmaco, come questa astenia per me molto fastidiosa.
Ribadisco, anzi, che mi sembra che un pò l'ansia, intesa come difficoltà a respirare, testa che gira sia un pò sedata. Forse ora si sta presentando sotto una veste diversa, cioè come senso di svenimento che tra l'altro avvertivo anche con entact.
Piuttosto, lei non si è espresso sul farmaco, e questo un pò mi preoccupa, anzi mi ha detto di tornare presto
dallo psichiatra, ma non dovrebbero passare almeno 15 - 20 giorni dall'assunzione del farmaco a dose piena per poter avere dei benefici?
Mi scuso per tutte queste domande, ma sono preoccupata!
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Utente
Utente
Salve a tutti!
Dopo una settimana di assunzione del farmaco in cui, a tratti mi è sembrato di stare meglio, ieri sono tornata al lavoro ( collaboro in uno studio legale, per cui non posso permettermi assenze prolungate), ma è stato un disastro! Sarà che ero già molto preoccupata e indecisa sull'andare o meno, ma non sono stata affatto bene anche se, tutto sommato, sono riuscita a nascondere il mio stato.
Ieri sera (ottavo giorno di terapia) avrei dovuto prendere una compressa intera di ludiomil. Sta di fatto che tutto il pomeriggio sono stata a rimuginare su come mi sarei sentita, su come giustificare al lavoro altre assenze, perchè non mi va di dire in che stato mi trovo, ma giustificazioni verosimili proprio non ne ho trovato.
Pertanto ieri sera, poco prima di cena, mi è salita un'ansia mostruosa, con grossa difficoltà a respirare e sensazione alla testa come da confusione,che aumentava sempre di più e che un pò mi alterava pure la vista. Ho avuto paura di svenire. Mi sono messa a tavola, ma non riuscivo ad ingoiare nulla. Così ho deciso di prendere 10 gocce di xanax. Premesso che lo psichiatra me lo aveva sostituito con rizen (perchè secondo lui xanax era un pò troppo forte per me considerato che mi causava sonnolenza e sbadigli) che avevo preso la mattina e il giorno precedente, ma non mi era sembrato molto efficace su di me.
Quindi, tra le altre cose, avevo anche paura di possibili interazioni tra i due farmaci.
Comunque, anche se molto lentamente, l'ansia forte è andata diminuendo e così ho preso anche ludiomil, ma sempre mezza compressa.
Ho paura che la compressa intera mi possa causare troppa sonnolenza o al contrario aumentare l'ansia, anche se ho letto che questo farmaco, all'inizio sembra agire proprio sulla sedazione dell'ansia. Me lo potete confermare? Inoltre come mi devo comportare con il lavoro? Forse in questo momento è bene che mi riprenda e poi ricominci a lavorare (sempre che nel frattempo non mi caccino)?
Vi prego rispondetemi!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

deve seguire i trattamenti come le sono stati prescritti, altrimenti rischia di creare solo confusione e non fa capire piu' niente neanche al suo psichiatra.
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dopo
Utente
Utente
Salve dottore!
Finalmente sono riuscita a prendere la compressa intera di ludiomil da 50 mg., sono due giorni, complessivamente 10, di terapia.
Per quanto riguarda l'ansiolitico, sento la necessità di prenderlo solo la mattina ( il più delle volte).
L'ansia si placa ma persiste una certa astenia, non so se attribuibile all'ansiolitico o alla mia condizione generale.
Comunque, dopo quanto tempo, approssimativamente, dovrò iniziare a scalarlo?
Ah, un'altra domanda cosa ne pensa delle iniezioni di liposom forte, potrei trarne beneficio o contrasterebbero con la terapia che sto seguendo?
Premetto che questo farmaco, che ho già usato, mi venne prescritto da un neurologo in aggiunta alla terapia con eutimil, cosa ne pensa?
Cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

vedo però che ripete le richieste a distanza di pochi giorni l'una dall'altra. La risposta c'è dopo un mese, allora potrà giudicare qual'è l'effetto sui sintomi.
Quindi porsi domande sul perché dei sintomi nei primi giorni di terapia non è costruttivo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Salve a tutti!
Riapro questo post per chiederVi un parere sulla terapia con ludiomil che sto proseguendo da quasi quattro mesi.
Volevo segnalare che dopo un periodo iniziale in cui il farmaco sembrava cominciare a sortire i primi effetti, da circa un mesetto sto di nuovo male, con un'ansia generalizzata, per gran parte del giorno, e comunque non proporzionata alle effettive situazioni.
C'è da dire che appena ho potuto ho interrotto l'ansiolitico senza consultare lo psichiatra il quale si è molto risentito e mi ha detto proprio ieri di reintrodurlo e mantenerlo finchè sarà lui a dirmi di sospenderlo e solo dopo valutare l'efficacia dell'antidepressivo.
Quindi non ha sostituito il farmaco nè ha aumentato il dosaggio.La mia paura però è di essere sulla strada sbagliata; ritengo, infatti, che a quest'ora, l'antidepressivo avrebbe dovuto produrre dei benefici a prescindere dall'ansiolitico.
Che ne pensate?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Lo psichiatra ha ragione. Sta commettendo ancora lo stesso tipo di errore.
Non solleciti il medico a cambiare le cose, non faccia così che otterrà solo cure sbagliate.
Il medico non è colui che cambia la cura quando lei dà suggerimenti in tal senso, né diretti né dicendo ripetutamente che non sta ancora bene o che sta male quando poi la ragione è l'autoriduzione di una parte della cura.

La frase "ritengo, infatti..." la cancelli. Lei non ha gli strumenti per ritenere tecnicamente niente, quindi o sceglie di seguire le prescrizioni, o perderà tempo nel commettere errori e interferire con il lavoro di chi invece può esserle d'aiuto.
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Utente
Utente
Innanzitutto, grazie per la celere risposta.
In secondo luogo, mi scuso per l'espressione che ho utilizzato, non volevo certamente attribuirmi delle conoscenze mediche che non ho; il mio problema è quello di avere una grossa paura dei farmaci, paura che nasce dalle precedenti esperienze che ho raccontato. Allo stesso tempo mi domando se questa mia paura mi abbia portato ad evitare una terapia che forse il medico avrebbe potuto prescrivermi se non gli avessi evidenziato gli effetti collaterali riscontrati. Parlo degli SSRI, che a dispetto degli effetti iniziali, avevano, alla fine, avuto una buona efficacia su di me.
Per quanto riguarda gli ansiolitici, più che della dipendenza, mi preoccupano e danno fastidio quelle sensazioni di spossatezza, senso di testa vuota che essi lasciano.
Per il resto, mi sento molto stanca di combattere e di perdere la mia vita in questo modo, mentre dentro di me ci sarebbe tanta voglia di affrontare le varie situazioni con tutto l'entusiasmo e l'energia che ho sempre profuso nei vari impegni quotidiani, piccoli e grandi che fossero.
Cordialità
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Appunto. Non impieghi le sue energie per pensare a qual'è la cura migliore. Discuta questi aspetti con il medico ma senza far riferimento ai farmaci a cui lei ritiene di attribuire questo o quell'effetto, che è già un modo tendenzioso di proporgli le cose.
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Utente
Utente
Quindi, secondo lei, non avrei dovuto porre l'accento sugli effetti negativi dei farmaci che avevo assunto e quindi quegli effetti rientrerebbero nella normalità? In altre parole le domando se è giusto affrontare effetti anche molto fastidiosi, se ci si può aspettare che il farmaco col tempo porti dei benefici.
Da lunedì sera sto assumendo l'ansiolitico prescrittomi dal medico, ma noto che lo stesso, pur riducendo l'ansia, mi causa forte senso di depressione fisica e psicologica, oltre che sonnolenza, con scarsa voglia di affrontare i piccoli impegni quotidiani.
Cosa può dirmi al riguardo, dottore?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

lei confonde gli effetti collaterali con la paura degli stessi. Parla di effetti sgradevoli "da affrontare" il che è un assurdo se ancora non ha provato un farmaco per vedere se le dà o meno qualche effetto.
Ha già preso iniziative di testa sua con la terapia, adesso sta di nuovo denunciando farmaci che ha sempre preso come responsabili di effetti che si sovrappongono semplicemente al suo stato di malessere. Dopo di che se esprime questo malessere come "forte senso di depressione fisica e psicologica, oltre che sonnolenza, con scarsa voglia di affrontare i piccoli impegni quotidiani." è assurdo che cerchi un consulto on-line, contatti il medico o vada immediatamente ad un pronto soccorso.
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Utente
Utente
Indubbiamente, c'è in me una grossa paura dei farmaci, paura che non avevo quando assunsi per la prima volta eutimil.
Ed è chiaro, come dice lei, che gli effetti dei farmaci si sovrappongono ad un preesistente stato di malessere; ciò che mi spaventa, ripeto, perchè l'ho constatato più di una volta, è che il peggioramento che avviene all'inizio della terapia è davvero notevole. Quindi domandavo se questa situazione possa definirsi normale, anche perchè, come ho già sottolineato in precedenza, alla fine, quegli stessi farmaci, dopo un pò, hanno prodotto il loro effetto benefico.
Dopodichè, lei mi consiglia di chiemare il medico, cosa che in effetti ho fatto, solo che non sono riuscita a trovarlo, oppure di andare al pronto soccorso, il che devo dire mi ha causato molta paura anche se ho letto solo oggi la risposta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

se lei ha paura dei farmaci è un dato di fatto. Non è possibile far divenire questo un problema da discutere come preambolo alla terapia. Anche questo è psicoterapia, cioè non dover sapere chissà cosa di rassicurante prima di iniziare le cure, ma basarsi sul semplice buon senso che se le cure sono autorizzate e comunemente utilizzate questa è garanzia sufficiente per prescrivere e assumere le cure.
Direi che no è il caso di parlare ulteriormente di questo problema come se fosse un problema importante da risolvere. Quel che è se mai importante è seguire le prescrizioni e valutarne i risultati insieme al medico non giorno per giorno ma quando il medico le dice di volerla nuovamente visitare.
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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.
Riconosco che la mia attenzione ai farmaci è divenuta patologica e questo mi crea i problemi di cui abbiamo parlato.
Detto questo, vorrei porle un'altra domanda e spero che mi risponderà. Ho notato che quando c'è molta umidità, in particolar modo col caldo-umido, ma anche in inverno quando è nuvoloso, avverto un senso di stanchezza , come se le gambe stessero nelle sabbie mobili, oltre ad avere sensazioni di vertigini. Il che mi crea grosse difficoltà specie ad uscire di casa, perchè aumenta in me la paura. Anche in questi giorni non me la passo certo bene. In altre parole è come se i disturbi di cui soffro si acuissero. Come si spiega questo fenomeno? E cos'altro si può fare per alleviare i sintomi?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Senta, come intuirà con queste domande si sfiora il non-senso. Ma perché ha bisogno di spiegare un fenomeno così poco rilevante per il giudizio globale sul suo disturbo, ci saranno mille circostanze in cui la sua ansia peggiora.
Non è importante saperle o saperne la spiegazione, lei ha un disturbo che è bene curare. Senza troppa attenzione a questi dettagli.
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Utente
Utente
Grazie dottore!
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