Triciclici e rischio demenza

Gentili Dottori,

ho letto oggi su svariare testate soprattutto internazionali che viene citato un nuovo studio nel quale si conferma la marcata tendenza dei farmaci con effetti anticolinergici ad aumentare il rischio di demenza in tarda età se assunti per lungo periodo. La cosa era ovviamente già nota ma questo nuovo studio sembra confermare con chiarezza la correlazione anche con una terapia relativamente breve (3 anni).
Mi piacerebbe sapere un vostro parere visto che in passato ho assunto antidepressivi triciclici.

Grazie
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Se vuole citare lo studio in questione possiamo commentare.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Così' però a prima vista questo studio stabilisce un'associazione, e però dentro questa associazione ce ne stanno altre, ad esempio il fatto che prima dell'esordio della demenza ci potevano essere altre malattie che hanno anch'esse un rischio di successiva demenza, oppure sono esordi iniziali di demenze che si rivelano successivamente.
Simili risultati sono anche stati riportati per altre categorie, tipo le benzodiazepine. Il significato è incerto.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,

si come ha correttamente evidenziato le variabili sono diverse e chiarire del tutto l'associazione è una sfida ardua.
Credo però che seppur nell'incertezza si possa azzardare l'ipotesi che farmaci con forti effetti anticolinergici, qua ovviamente parliamo più che altro dei triciclici, sarebbe meglio evitarli in favore di scelte terapeutiche diverse? Come peraltro suggerisce lo studio stesso.
Anni fa ho preso triciclici la cui efficacia era indiscutibile ma proprio per gli effetti collaterali ho abbandonato.

Cordialmente
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Nella considerazione di una terapia si valuta l'efficacia e la tossicità note. Si dovesse ragionare su ogni ipotesi, l'unica soluzione sarebbe non usare mani niente.
Infatti, come dice Lei, gli effetti collaterali hanno sollecitato l'industria a proporre alternative. Poi anche quelle hanno mostrato i loro effetti limitanti, e si va avanti. Purtroppo non sempre con grandi novità. Ma capirà che l'efficacia è la prima cosa che preme nel risolvere un disturbo grave, e se esistono ancora determinati medicinali nonostante siano stati "emarginati" a livello mediatico, e nonostante non costino niente da tanto tempo, è perché conservano una loro efficacia.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.Pacini mi scusi ho letto la sua risposta solo ora, mi era sfuggita la notifica.
La ringrazio è stato chiarissimo come sempre.

Cordialmente