Mi continuano a dire che sono borderline ma non ho una diagnosi

Sto facendo psicoterapia presso un csm da un anno e ancora non ho avuto una diagnosi (la psicologa dice chiaramente che non sa cosa ho) dice che sono l'alto funzionamento di qualcosa (che?? ? ) Spesso mi ha fatto intendere in maniera non esplicita che forse ero borderline o nello spettro autistico, ma poi ha detto che non ho nulla di tutto ciò. In vari consulti online degli psicologi hanno ipotizzato che io sia bordeline e istrionica, ma non mi hanno detto in base a che criterio. Dico solo che:
- non fumo (e mai ho fumato)
- non mi drogo (e non mi sono mai drogata)
- non bevo alcolici (sono astemia)
- non mi taglio; non ho gesti autolesionistici
- non ho comportamenti sessuali promiscui (ho perso la verginità a 29anni e sono stata con solo due ragazzi)
- non ho atteggiamenti evitanti (sono ambiziosa e intraprendente; amo fare nuove attività e avere sempre stimoli nuovi; amo le sfide)
- non guido in maniera pericolosa
- non cambio idea su di me e sulle persone (ho un'immagine fissa di me)
- mi amo anche sopra alla media
-sono ambiziosa e ho fantasie di gloria e successo.
- riesco a fare progetti da portarli a termine con successo sempre
-ho seri problemi ad esprimere la rabbia (sono sempre accondiscendente e remissiva la maggior parte del tempo). Non riesco a a fare scenate di rabbia; quindi non ho scatti d'ira; né sono disforica.
- da varie visite psichiatriche l'asse timico è risultato normale (non ho sbalzi d'umore)

I sintomi sono i seguenti
- non capisco le persone
- non accetto le critiche e sono assai suscettibile
- alcune volte (in realtà spesso) ho lievi pensieri paranoidei (diagnosticati in passato, ma che nelle nuove visite non sono risultati)
- ho una forte ansia da prestazione
- ho paura di essere criticata
-vorrei essere ammirata e ricevere molti complimenti; ci tengo troppo a piacere
- esternamente appaio insicura e ansiosa e con grossi problemi relazionali; ma spesso mi sottolineano che sono molto narcisista, istrionica e vanitosa
- ho atteggiamenti oppositivi provocatori
- ho una diagnosi di discalculia, e ho problemi di pianificazione dei componenti compromessi da questo problema (me l'hanno detto psicologi e medici che mi hanno fatto la diagnosi)
- sono sempre depressa perché vorrei piacere e essere ammirata e avere successo e pretendo sempre di più da me stessa
- la mia vita e un inseguirsi di obbiettivi e traguardi sempre più alti in continua scontentezza
- sono fissata con il mio aspetto in maniera ossessiva (ho manie di perfezionismo in tutti gli ambiti della mia vita)
- ho una lieve dipendenza da internet (mi faccio selfie e controllo di continuo i likes)
- sono spendacciona (mi piace viziarmi e avere un look da invidiare)
- mi riempio di impegni e attività
-sono sempre angosciata, euforica, annoiata e sento un senso di morte
- se faccio una cosa è per il profitto e prestigio, e mai perché mi piace (non ho un'identità)
- ho tendenze camaleontiche
- in passato ho rubato
Questi sono i sintomi di un disturbo borderline?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

L'autovalutazione che fa a tratti non si capisce bene, ad esempio "sono euforica e annoiata" non torna come discorso. Ha un'idea fissa di sé e degli altri ma poi dice che non ha un'identità...

Ma se le hanno fatto intendere in maniera "non esplicita" determinate cose, i termini tecnici poi da dove vengono fuori ? Ovvero, perché parlare di una diagnosi se nessuno l'ha fatta ? E non di qualsiasi altra ?
Lei quindi sta seguendo una psicoterapia, e di che tipo ? Strano che non sia in atto nessuna tecnica o orientamento.

Qualche psichiatra l'ha visitata ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
I termini tecnici vengono fuori dal fatto che sono prurilaureata e quasi medico. Mi sono letta libri di psicologia per cercare di autocurarmi. Ho fatto molte visite psichiatriche, e nessuno ha valutato la possibilità di somministrare un terapia farmacologica ( penso che i miei studi medici) Sulla cartella di una valutazione c'era scritto solo" tratti d'ansia" da come era scritto, nemmeno clinici. Ed era aggiunto" affettività coartata" che mi dissero era inteso nel fatto che ero diffidente (ho questa tendenza a vedere minacce e le persone pericolose) solo che non paleso mai questa diffidenza per non essere giudicata( soffro in silenzio) su un'altra valutazione c'era scritto" asse timico nella norma; non si rilevano alterazioni di contenuto e qualità di pensiero; eloquio ricco; la ragazza racconta di sintomi di ansia sociale e da prestazione in via di risoluzione; sottolinea di non avere atteggiamenti evitanti. Su una diagnosi risalente all'infanzia risulta una diagnosi di ansia sociale dell'età evolutiva. Comunque non ho capito bene che tipologia di terapia seguo( non ho una diagnosi) non mi è stato detto. La psicologa dice che per lei la cosa più importante è la relazione terapeutica. Pure la psichiatria del CSM mi ha confessato che non capiva che tratti avevo. La psichiatra mi ha detto" hai dei tratti rigidi e spigolosi ( non so quali, mi disse) ma che stranamente sono funzionali; mi disse che era un miracolo che non avevo bisogno di medicine, e che stranamente sembravo molto equilibrata; stupore che mi ha manifestato anche la psicologa che mi dice che sembro fin troppo sana considerando ciò che ho dentro la mia storia personale. Sarà contraddittorio, ma è quello che sento" noia e euforia" riesco a sentirmi angosciata, quasi terrorizzata, e allo stesso tempo euforica ( penso ai miei progetti, e sono tanto megalomane ( nelle mie fantasie divento presidente del consiglio e altro) queste fantasie mi rendono euforica. Mi sono rivolta in terapia per bassa autostima e ansia da prestazione ( anche se a livello pratico non ho problemi. Sono stoica: soffro in silenzio, e procedo) e per una tendenza a farmi sottomettere che cerco sempre di vincere(voglio comandare io) non sono molto assertiva spesso: non so rispondere alle frecciate; faccio fatica a difendermi; certamente sono molto diplomatica e gentile. Voglio troppo piacere e sono assai compiacente ( non voglio fare arrabbiare nessuno) Strano che allo stesso tempo mi dicano che sono sprezzante e narcisista e vanesia( dicono che mi sento superiore ed è vero) Si, non cambio idea sulle persone (anche se mi dicono che esternamente vedono oscillazioni) comunque rimango molto salda nei rapporti e obiettivi e progetti ( sempre portati a termine) Spesso mi dicono che sono fragile e debole ma anche molto tosta e caparbia. Non mi sento un'identità perché in realtà seguo le mode(ciò che piace perché cerco approvazione di continuo) perché mi adatto troppo a chi sta davanti( magicamente mi piace proprio tutto ciò che piace alla persona con cui parlo; ne imito pure i gesti) poi se faccio qualsiasi cosa non è per il piacere di farlo, ma per mode, per piacere, essere ammirata, per i vantaggi che ne ricaverò. Per questo non mi hanno ancora fatto la diagnosi: so che ho comportamenti che non rientrano in qualcosa di specifico; semplicemente non ho molta autostima, se vogliamo riassumere.
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Utente
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Poi ho sempre avuto tendenze schizoidi,( tendo a chiudermi nel mio mondo; specie quando non ricevo approvazioni e attenzioni) ho iniziato la terapia un anno fa in un stato di fragilità paranoide evidente, e per questo ho valutato che era il caso di parlare con qualcuno ( ero troppo spaventata) abbiamo appurato durante le sedute che la paura risiede nel fatto che non capisco le persone e vedo le mie difficoltà a relazionarmi, e perciò non potendo valutare se uno scherza o dice sul serio, mi agito( temo di perdere il lavoro, o di stare antipatica( non lo riesco a capire) mi dicono pure che sono una sconsiderata perché viaggio per il mondo da sola. Ho avuto stranamente periodi di cleptomania ( per me era una sfida; e in più non avevo i soldi per prendere ciò che volevo, e per un motivo assurdo mi ero convinta che nessuno mi notasse e potevo fare ciò che volevo; non ho mai subito cause, ma mi hanno strigliata e spaventata più volte e alla fine ho smesso) Strano che sembro schizoide allo stesso tempo istrionica ( ho un look molto particolare e ricercato ( appunto devo sempre affascinare) sottolineo che socialmente sono molto impedita, anche se spesso vengo considerata un genio da chi mi circonda( davvero) Anch'io farei fatica ad collocarmi. Semplicemente vorrei risolvere i miei grossi problemi relazionali e capire il punto; dove bisogna lavorare.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Noto che utilizza dei termini tecnici, che eviterei, perché vogliono dire tutt'altro. Infatti come anche nota Lei ad un certo punto a) si attribuisce tutti i termini praticamente; b) sono in contraddizione tra di loro.
Lei è andata in psicoterapia per che cosa principalmente ? Problemi relazionali ?
Una diagnosi formale del suo stato non è mai stata fatta ? Non che sia sempre così semplice e immediato, ma insomma a questo punto si supporrebbe che la terapeuta lo sappia, poi se non glielo comunica non è sempre essenziale, a seconda del tipo di lavoro che si fa.
In ogni caso, vedo che si parla solo di aspetti "di personalità", sarebbe utile anche una valutazione psichiatrica classica.
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Per problemi relazionali pronunciati. Praticamente è l'unica cosa che mi hanno sempre confermato: la psicologa mi dice che ho moltissime risorse e che sono molto in gamba, ma che ho molti problemi nel relazionarmi. La psicologa e chi mi sta intorno dicono che sono migliorata, ma forse vorrei risultati a me più evidenti. La psicoterapeuta dice che una personalità non può cambiare in poco tempo. Lei dice che sa cosa ho, ma non me lo vuole dire: mi ha detto solo che sono ad alto funzionamento. Dice che sono molto rigida. Non so, di visite psichiatriche mene hanno fatte 3, ma non ho ricevuto una diagnosi" riportavano" affettività coartata; tratti d'ansia; asse timico nella norma; no alterazioni del contenuto e qualità del pensiero; eloquio ricco. La neuropsichiatra in età evolutiva mi aveva scritto" ansia sociale" lo psichiatra che mi ha visitato per la diagnosi di discalculia mi ha detto che tutti i dsa hanno tratti ansiosi.
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Mi hanno detto che non mi consigliano una terapia farmacologica per l'ansia da prestazione e l'angoscia che sento. La psicoterapeuta mi dice di darmi tempo. Ha consultato pure gli psichiatri del centro, e dice che al massimo potrebbero darmi un farmaco da assumere sul momento, ma che comunque non me lo consigliano perché le mie cose le faccio lo stesso nonostante l'ansia da prestazione.
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No, comunque non ho mai avuto una diagnosi vera davanti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
In effetti tutti aspetti che non fanno una diagnosi unica e chiara.
Però l'ansia sociale ha le sue cure, quando è centrale e non ci sono ragioni per evitarle.
Ha fatto dei test orientativi tipo MMPI, da cui non si ricava una diagnosi ma un profilo ?
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Posso dire che mi hanno detto che non soffro di patologie di propria pertinenza psichiatrica: non sono state evidenziate alterazioni di contenuto e qualità del pensiero, e non risulto bipolare; né soffro di depressione o ansia generalizzata o agorofobia. Hanno evidenziato solo tratti ansiosi, che ho letto che non è una patologia, ma una caratteristica di personalità; la cosa strana è che non mi comporto da ansiosa, ma anzi faccio apposta a fare certe cose per dimostrare che non lo sono: quindi mi butto in imprese difficili; sono intraprendente; faccio cose che agli altri fanno paura; ho anche rubato in passato solo per dimostrare che non ero così noiosa come credevano tutti. Cioè io di aspetto sembro la classica brava ragazza della porta accanto; in più appaio insicura e fragile ( spesso mi accusano di essere narcisista perché si aspettano che una come me non abbia ambizioni e sogni di gloria, o volontà di dominio. Dicono" sembravi diversa" sembro più umile di quello che sono...la psicologa dice c'è il mio narcisismo le sembra sano e equilibrato, e allora forse il problema è quella finta aria umile e compiacente. Non riesco nemmeno ad arrrabbiarmi: rido invece, e faccio incavolare ancora di più perché ho modi di fare sprezzanti e sminuenti. Invece di arrabbiarmi, parto con atteggiamenti oppositivi provocatori. La psicoterapeuta dico che tendo ad attirare l'attenzione in maniera eccessiva; mi ha detto che ho un vestiario molto appariscente: comunque mi vesto molto bene, e spesso mi chiedono consigli sull'immagine.
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No, non me li hanno fatti perché gli ho detto che forse senza volerlo potrei manipolarli; quindi non mi hanno sottoposto a nessun test. Poi io ho fatto un Minnesota ridotto trovato su internet e lì usciva fuori che ero narcisista e istrionica con tratti ossessivi; ipomaniacali, schizoidi e passivo aggressivo, esattamente in quest'ordine di rilevanza. La psicoterapia mi ha sgridato dicendomi che non devo farmi i test da sola, anche se questo che ho fatto era il Minnesota( lo conosco) certo risultati poi erano calcolati dal sito senza l'interpretazione di un addetto al lavoro. Stranamente lì non mi sono usciti tratti dipendenti o evitanti; ma neanche tanto strano perché sono le uniche aree dove sono molto equilibrata. Comunque finora l'unica diagnosi ricevuta ufficiale è di ansia sociale e posso dire che non c'è la faccio più. certo mi hanno detto che rispetto all'infanzia i sintomi sono assai diminuiti
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Per l'ansia sociale bisogna seguire una terapia farmacologica? Perché al csm mi hanno detto che è meglio un calmante preso all'occasione. Io comunque, visto che non mi è stato prescritto, allora sono ricorda al biancospino. La cosa strana è che non ho i comportamenti tipici di una persona con ansia sociale: non sono per niente timida e sono appariscente nei modi di fare; come parlo, e come mi vesto. Mi reclaminano che sono troppo appariscente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
"Comunque finora l'unica diagnosi ricevuta ufficiale è di ansia sociale "

Non è una diagnosi. La diagnosi è "disturbo d'ansia sociale" se mai, ansia sociale è uno dei tanti aspetti che ha citato.

Non capisco il perché di questo mistero diagnostico. Non che sia sempre necessario, ma se deve arrovellarsi da sola, allora tanto vale che sappia più o meno in cosa consiste.
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Da che l'hanno scritto, più che un disturbo d'ansia sociale, sembra qualcosa di indicativo, non proprio patologico; io in effetti non sono timida, e nemmeno evito le situazioni; non mi vergogno di mangiare in mezzo alla gente. Si tratta più di un'ansia sociale riferita alla prestazione. Non se molti dei miei problemi relazionali dipendono da questi tratti ansiosi,so solo che sono troppo accondiscendente e mi viene da fingere di essere un'altra, finché non mi stufo e cala la maschera( quando prendo confidenza) mi sembra che questi problemi relazionali mi impediscano o rallentino i miei progetti e questo non lo tollero. Vorrei che mi dicessero la diagnosi e basta tanto per individuare il problema. La psicologa mi dice soltanto di godermi le piccole cose, di sentire l'aria, il mare ecc e non pensare a tutti i miei obbiettivi. Per le relazioni mi dice che sono troppo rigida e che non tollero che una persona faccia sia pensieri positivi, che negativi su di me; in effetti è una cosa che mi manda sui nervi. In pratica io non riesco a scherzare come gli altri ragazzi della mia età, ed è come se fossi in una bolla mia; certamente essere sempre diversi non aiuta a relazionarsi; in compenso sono brava a vedermi per lo stesso motivo, ma non ho molto in mano la situazione. Oltretutto spesso mi criticano perché dico che sminuisco e faccio sentire tutti delle merde, e anche questo non porta a molta simpatia nei miei confronti ( e ora mi trattengo molto di più rispetto a prima) Ho la tendenza ha parlare di me e dei miei traguardi annoiando le persone...vorrei parlare e scherzare come chi mi circonda.
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Sottolineo che è un bene che i miei ex mi abbiano mollata perché avevano molti problemi; anche dell'ultimo era la stessa psicologa a dirmi che era troppo inferiore a me per starci insieme, in più mi disse che era a basso funzionamento e che aveva bisogno di molto aiuto. Piangeva per ogni stupidata e non gli si poteva dire niente, tanto che dopo un po' avevo incominciato a trovarlo irritante e patetico...ecco lui era davvero molto borderline perché molto suscettibile e autodistruttivo. Che poi l'ho mollato io in realtà perché lui già il giorno dopo aveva cambiato idea, ma io non l'ho più voluto. In pratica instauro relazioni malate e la cosa strana è che non soffro di dipendenza affettiva ( non mi annullo e mi distacco facilmente) tutto ciò mi sta snervando perché è come se facessi l'album figurine di casi umani.
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Utente
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Comunque per i sintomi ansiosi sarebbe meglio assumere una terapia farmacologica? Anche se va a tratti e non c'è sempre? Va a circostanze. Tipo se non dovessi interagire con nessuno proverei 0 ansia.
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Poi diciamo che i tratti di personalità predominanti che ho non mi sembrano patologici. Conosco persone con disturbo istrionico o narcisistico, e non hanno i difetti che ho io. Io mi pongo obbiettivi alti si, ma realistici. Sono ambiziosa si, ma me lo posso permettere. Sono vanitosa si, ma sono anche una bella ragazza, e ancora me lo posso permettere. Poi ho un senso di me realistico anche se ho una visione alta di me( di certo sono molto innamorata di me stessa) ma vedo ragazzi che per nulla di sentono chissà chí, e che non hanno il senso di sé e di cosa possono raggiungere e diventano perciò cattivi con le persone, e io invece non sono così. Conclusioni a cui è arrivata anche la psicologa che mi segue. Idem ho tratti istrionici molto pronunciati, ma non ho i sintomi negativi più gravi: non somatizzo; non sono poi così manipolatoria, e soprattutto mi so assumere le mie responsabilità e porto a termine i miei tanti progetti. Certo inquadrarmi non è facile e poi nei test esce sempre fuori un profilo narcisistico/istrionico, ma il punto è che è prevalentemente ma non molto patologico.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

L'autovalutazione è utile in termini di diagnosi, ma non è una lettura affidabile chiaramente, nessuno si attribuisce gli aspetti negativi reali che ha. Chi direbbe di essere manipolatorio in senso negativo ? O paranoico ?
Inoltre, le valutazioni non riguardano solo la personalità, ma anche banalmente i sintomi che uno può riferire o meno, e soprattutto i comportamenti oggettivi che uno mette in atto.
Di questo si compone una diagnosi, che non necessariamente deve essere psichiatrica, nel senso che ci sono persone che sono in equilibrio con tratti di personalità per gli altri non positivi.
In ogni caso, conoscere più o meno la propria diagnosi ha come senso quello di poter sapere se il tipo di trattamento è indicato e ha utilità potenziale nella propria situazione, e per quali fini.
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Io contrariamente a molti ammetto i miei aspetti negativi: lo vedo che sono ansiosa( anche se quest'ansia è stimolante)e paranoica. Non riesco a vedere il narcisismo e la vanità come difetti perché non mi pare di fare del male al prossimo. Che c'è di male a far tutto per un tornaconto? Nessuno si è mai lamentato che gli ho rovinato la vita; mi trovano solo irritante. Comunque capire dove risiedono i miei problemi interpersonali è difficile, e forse risiedono nel fatto che tutti presumono che se sì è ansiosi e sensibili per forza si debba essere umili, senza vanità e senza ambizioni. Cioè forse fanno fatica a capirmi? Io comunque ho ottime capacità di ascolto e sono molto affidabile e penso che siano caratteristiche buone. Vorrei capire anche perché sento noia; ho paura delle persone e perché sento frustrazione e dolore continuo tipo di morte; mi sento anche in una bolla.
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Come faccio a capire che psicoterapia sta seguendo la psicologa? Lei dice che è importante la relazione. Mi fa parlare e non dice niente( cosa che mi hanno essere molto strana) ogni tanto esce con frasi che non capisco e che non mi spiega e dice che devo arrivarci da sola. Mi ripete solo che sono rigida, ma non si capisce in che senso. Mi ha ripetuto spesso che gli altri non sono me e che ci sono dei confini; di non fare da specchio a mio padre. Ogni volta devo andare su Google per cercare di capire che vuole dire e il dubbio rimane.
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Comunque i sintomi che ho con i relativi problemi relazionali potrebbero dipendere solo da una fobia sociale ?(sono ansiosa; ho ansia da prestazione e paura delle persone) perché appunto a 7 anni ho ricevuto una diagnosi di disturbo d'ansia sociale. Uno psichiatra di recente, come ho scritto ha segnato " ansia sociale e da prestazione in via di risoluzione" vorrei capire perché spesso mi dicono tutti che sono borderline? Pensavo che bisognasse in qualche modo essere autodistruttivi. In effetti non sono proprio sicura di avere un disturbo di personalità....sono troppo consapevole, e vedo sempre che chi ha questi disturbi non lo è per niente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
La sua presentazione non ricorda uno che ha ansia sociale come problema centrale.
Ripeto, la non-consapevolezza non sussiste. Nessuno sa di non essere consapevole. Tutti i portatori di personalità disfunzionali attribuiscono la responsabilità ad altro, e tendono a ripetere i propri schemi senza averne una consapevolezza in senso critico.
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Io però ciò non lo faccio. Penso che se ogni volta si ripete lo stesso problema è perché sbaglio qualcosa. Infatti anch'io conosco varie persone con disturbo di personalità e non mi sembrano per niente consapevoli. Dice che allora non ho niente nonostante le enormi difficoltà? Potrei essere Asperger? Secondo lei che problema ci potrebbe essere? Perché non riesco ad avere relazioni soddisfacenti? Perché non ho amicizie e non ho mai avuto un rapporto amoroso vero? fortunatamente questi problemi non li ho sul lavoro: ho un buon lavoro in un nell'ambiente inerente al mio titolo di studio e mi sto laureando in medicina. Sembra che il problema si presenti solo nelle relazioni intime, perché? Fortunatamente non soffro di dipendenza affettiva.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
"Io però ciò non lo faccio. "...... Forse non ci siamo capiti, non è che le persone manchino di autocritica, è che la rivolgono poi non agli aspetti sostanziali, e ripetono in realtà lo stesso schema.
Un conto è giudicarsi in teoria e un conto è sul campo insomma.

Però continuo a non capire la ragione di una diagnosi lasciata "coperta".
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Dice che quindi in realtà non sono consapevole dei miei schemi? Secondo me sono un tantino egocentrica: parlo sempre di me stessa e non riesco a scherzare e divertirmi. Poi ho la tendenza ( ora molto di meno) a fare la vittima, e allo stesso tempo sono sprezzante e mi vanto. Non solo: voglio talmente piacere da essere troppo accondiscendente, e spesso mi trovano macchiavellica. Tendo anche a sparlare degli e perciò a stare antipatica...
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Potrebbe essere un disturbo borderline come mi hanno detto vari psicologi? Dicono che si capisce al volo, e che semplicemente sono ad alto funzionamento. La mia psicologa però dice che non lo sono; diciamo che psichiatri e psicologi che mi hanno visitato di persona dicono di no. Solo on-line mi hanno detto che sono border. La mia psicologa dice che mi sento inadeguata e per compensare cerco di riuscire alla perfezione in tutto, inseguendo sfide sempre più difficili per dimostrare quanto valgo. Dice pure che non credo che gli altri possano amarmi per quello che sono.
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In effetti potrebbe dirmelo...mica me la prendo. Non so cosa teme: per me l'importante è risolvere, poi io sono molto tranquilla, mica sono disforica. Comunque nessuno dei miei ex era consapevole dei suoi problemi e invece se ne inventavano altri che non avevano, quindi ho capito che intende. Tipo un ex era infantile e non sapeva assumersi le sue responsabilità, e perciò non aveva studiato, né lavorava e non era piccolo, aveva una certa età. Bene: questo ragazzo diceva di soffrire di disturbo ossessivo compulsivo, e posso assicurare che non lo era per niente, anzi! Era pure molto trasandato e disordinato e irrazionale. Questo ragazzo prende psicofarmaci e pensa di assumerli per un doc, ma ne dubito. Quindi vedeva un problema che non c'era e non riconosceva quello reale. Ora non so se faccio anch'io così: da fuori è più facile vedere.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Scusi, ma a me lo chiede ? E poi in che termini ? "Potrebbe" ?

Comunque il discorso che facevo lo ha compreso, uno può non avere consapevolezza della problematicità di alcuni aspetti, e dichiarare addirittura il contrario di quello che gli altri vedono o percepiscono, o semplicemente dichiarare il contrario perché così fanno tutti con i propri "difetti", o ancora perché chi ha un profilo di un certo tipo non dichiara mai difetti, anche quando fa autocritica la fa quasi ne facesse un vanto, amplificando o evitando però di focalizzare sul difetto nella sua descrizione meno gradevole.
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Utente
La psicologa mi ha detto la diagnosi ma non l'ho capita: dice che sono dissociata, ma non in senso patologico; in più ha detto che ho un disturbo dell'attaccamento. So le teorie dell'attaccamento ( le ho studiate), ma non mi è ben chiaro come da adulti possano rappresentare un disturbo vero e proprio ( so che un attaccamento ambivalente può portare ad ansia e bassa autostima, ma boh non mi è chiaro il disturbo) Lei dice che non sono malata e che sono ipocondriaca; ha aggiunto anche che sono paranoica e tendo a proiettare e che sono troppo esuberante ( cioè mi ha detto che non sono patologica, ma che si esagera lo si può diventare) lo stesso discorso mi ha fatto sul narcisismo: dice che non esiste più come disturbo perché molto ben accetto nella società e che si tratta solo di una questione morale, e che sta a me la scelta...lei comunque se mostro un po' di narcisismo quasi mi indica la porta. Comunque dice che dico spesso frasi contrastanti e opposte tra di loro ( me l'ha fatto notare anche lei) dice che è sintomo di uno stato di dissociazione ( comunque mi ha detto che non sono borderline e che non ho disturbi conclamati) la stessa cosa me l'aveva detto la psicologa che mi disse che ero borderline e istrionica con tratti narcisistici, e che poi cambio idea parlandomi, dicendomi che non avevo nessun disturbo e che ero solo dissociata. Mi potrebbe spiegare che significa?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Queste non sono diagnosi psichiatriche, sono solo tipi di sintomi e di sindromi. Se "non ha disturbi conclamati" allora per che cosa è in cura ? E borderline istronica e con tratti narcisistici, oppure non ha niente di conclamato ?

Non so cosa significhi, detto così non si capisce.
[#30]
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Utente
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Nemmeno io capisco, purtroppo. Se chiedo cosa ho mi si risponde che sono ipocondriaca. Sa sei nei centri di salute mentale fanno psicoterapia anche a persone che non hanno nulla. Io ho studiato qualcosa di psicologia, e da quello che avevo capito le teorie dell'attaccamento non sono un disturbo. Lo stesso per la depersonalizzazione (penso che intenda questo perché io mica ho vuoti di memoria; né ho omini dentro di me con nomi diversi) Dice che ragiono troppo da medico.
[#31]
dopo
Utente
Utente
Mi ha detto che da adolescente stavo in uno stato psicotico da cui sono uscita. Cioè a sto punto dimmi che sono bordeline e pace e amen che mi angoscia. Ammetto che forse sono un po' difficile da inquadrare perché io non faccio nulla di bordeline...si tendo a dissociarmi apposta( ma sto così 24 su24 ed è una cosa a cui sono abituata) la psicologa dice che è un male difendersi dallo stress così.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Quindi ha avuto una psicosi in adolescenza, un episodio che si è concluso. E questa diagnosi non avrebbe niente a che vedere con ciò che ha adesso.
Siamo sicuri che parliamo di diagnosi psichiatriche e non di un inquadramento psicologico, che spesso non si esprime per diagnosi mediche ?
[#33]
dopo
Utente
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Semplicemente non avevo più cura della mia persona e non parlavo con nessuno( ero completamente isolata mentalmente e non avevo interesse per chi mi circondava) però a scuola andavo molto bene. Sono sempre stata vittima di bullismo fino a qualche anno fa che ho incominciato a cambiare i comportamenti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Ne deduco che non ha avuto diagnosi fino ad ora. Ora presumibilmente si, ma non la sa ufficialmente.
Purtroppo così non è possibile capirci di più.
[#35]
dopo
Utente
Utente
Mi ha detto che ho un disturbo dell'attaccamento e che soffro di stati dissociativi: lei insiste che è questa la diagnosi e io mi sono stufata di chiedere e non ricevere risposta.
[#36]
dopo
Utente
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Secondo me pensa che sono istrionica
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Mi pare solo una grande confusione. Lei pensa che lei pensi...
[#38]
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Utente
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Eh se non me lo vuole dire...magari non lo sa, e per questo non dice niente. Comunque non posso avere un disturbo istrionico perché mi so assumere le mie responsabilità. Lo stesso vale per il disturbo borderline: non ho condotte impulsive e non sono autodistruttiva. Pure per il narcisistico mi dicono che sono troppo buona. In realtà i sintomi che ho sono del disturbo borderline, presumo: sono dissociata, ansiosa e sempre diffidente; però non ho i comportamenti che uno si aspetterebbe da un bordeline. Spesso mi dicono che sono istrionica e narcisista ma non penso in senso patologico. Intendo nel senso che sono vanitosa, che ho molti interessi e appariscente. Comunque non ci sto andando più in terapia perché la psicoterapeuta mi ha cacciata stizzita. Mi ha detto di non contattarla perché le do fastidio perché ha casi ben più gravi del mio che la tormentano. Quindi non chiederò appuntamenti per almeno un mese; certo che mi viene da lasciare proprio visto che do così fastidio.
[#39]
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Diciamo che il mio problema nelle relazioni e che spesso mi sono fatta trattare male: sono accondiscendente; però nel momento in cui vedo che la persona che mi maltratta supera i limiti la elimino. In pratica la mia intelligenza mi impedisce di farmi sfruttare o picchiare o cose molto gravi. Ora riesco anche a rispondere e a non farmi insultare ma un tempo la situazione era tragica: venivano tutti da me a dirmi che ero brutta; che lavoravo male; che facevo schifo...ora per fortuna tutto ciò non succede più perché li individuo prima che possano partire all'attacco. Prima pensavo che la colpa era mia se tutti mi insultavano: ora ho capito che se non ero io, avrebbero insultato un'altra; e semplicemente mi sfottevano perché intuivano che ho poca autostima. Ora ho ancora poca autostima ma la nascondo raggiungendo traguardi; con il prestigio; vestendomi in una certa maniera...in pratica cerco di non rendere appariscente il fatto che ho l'autostima sotto le scarpe, altrimenti tutti i matti in circolazione me li attiro io. Certo ora per fortuna ho imparato ad allontanarmi prima che attacchino, ma ancora ho molto da lavorare sull'assertività e dipendenza.
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Poi io mi concentro molto sulla mia carriera e i miei interessi e hobby: faccio moltissime attività che riesco a conciliare perfettamente. Lo stesso ho moltissima cura della mia salute e aspetto.
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Comunque la maggior parte dei miei problemi relazionali sono dovuti alla paranoia. Poi mi dicono che sono narcisista e con il caratterino ( molto probabilmente appare di più perché sono donna e certe atteggiamenti sono più giustificati nell'uomo. Diciamo mi piace comandare)
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Sta continuando semplicemente a buttar lì termini psichiatrici uno dietro l'altro, li ha praticamente elencati tutti. E' una cosa priva di senso.
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Ma magari è vero che non ho nessun disturbo: almeno così mi è stato detto. Sostengono che ho stati dissociativi e un disturbo dell'attaccamento. In pratica penso sia solo un problema di autostima. Poi mi ha detto che ho molti problemi relazionali, ma mica è detto che ci debba essere per forza un disturbo. Penso...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Ma non sono diagnosi, sono sintomi. Non vedo francamente il senso di dire che ha stati dissociativi e di non esprimersi in termini di diagnosi. Anche se non la può capire, almeno le serve per comunicarla e verificarla con altri medici, tanto per dire.
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Secondo me non me lo dice perché potrei capirla. Ma perché è una cosa grave? Io ho letto che stati dissociativi possono non essere patologici. Poi una psicologa non può fare diagnosi, no? Non sono in cura psichiatrica pur andando in un csm.
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Comunque io mi sento sempre dissociata. Come è possibile? Da quando ho ricordi è così: mi sento fuori dal mio corpo e ho un forte senso di estraniazione. Con il tempo mi ci sono abituata; comunque io lavoro e studio tranquillamente.
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Ammetto che mi dà molto fastidio stare dissociata. La psicologa dice che non ho introiettato un sé corso durante l'infanzia e appunto ho un disturbo dell'attaccamento.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Ah, quindi non parliamo di diagnosi psichiatriche. Si spiega meglio, infatti l'impressione era di una serie di descrizioni, di aspetti, di ragionamenti ma senza un'indicazione su un meccanismo centrale, una categoria, un qualcosa insomma da cui poi muovere verso una modalità terapeutica standard.
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Si, è un problema più che altro di autostima. Ho ricevuto molto bullismo e mobbing negli anni cadendo più volte in depressione; e ho sviluppato ansia e diffidenza, nonché comportamenti narcisistici e istrionici. Ma non mi hanno fatto una diagnosi psichiatrica. Io comunque studio e lavoro e ho i miei hobby e interessi ( molti); faccio meditazione e cerco di viziarmi. Diciamo che ho passato anni molto difficili perché non potevo uscire di casa che venivo presa di mira: insulti tipo" sei cessa" " mi fai schifo" " che capelli di merda" " handicappata" hanno cercato di bocciarmi sia alle elementari che alle medie nonostante avessi tutti 10 in pagella. Ho un difetto di articolazione della parola che fin da bambina mi ha dato molto danno: sottolineo che dai test è uscito fuori che ho una proprietà di linguaggio sopra la media e che sono perfettamente intellegibile, però tutto è dovuto al dura lavoro per nascondere questo difetto stupido. Comunque nonostante gli insulti pesanti sul mio aspetto in realtà sono oggettivamente una ragazza molto bella; ma appunto quanto ti insultano non guardano la bellezza oggettiva ma solo se sei più sensibile rispetto alla media. Nella mia testa se tutti mi dicevano che ero brutta doveva essere vero, e incolpavo me stessa" ero troppo brutta per avere amici" Infatti non è un disturbo psichiatrico ma solo i danni di anni e anni di violenza psicologica. Ora fortunatamente mi hanno lasciata in pace( sono due anni che posso girare liberamente senza essere insultata o picchiata( mi picchiavano pure...ho subito anche tentativi di molestie sessuali) ma sono diventata abbastanza paranoica e sono molto concentrata sulle cose materiali( una sorta di ritiro schizoide non patologico) e comunque sono narcisista. Sono tutte conseguenze di bullismo e mobbing. Da adolescente avevo pure pensato di uccidermi perché non ne potevo più di essere molestata e picchiata. Ora è anche difficile raccontare queste cose a psicoterapeuti e psichiatri che magari non hanno mai avuto questi problemi ( il bullismo lo subiscono tutti ok, ma non a questi livelli) cioè io descrivo le persone come dei mostri, e quindi sembra che ho chissà quale patologia mentale; in realtà ho semplicemente visto cosa è capace di fare l'uomo quando non vuole essere buono. Ho visto il peggio per molti anni e ora spero di vedere il buono nei prossimi anni. Certo è dura spiegare alla psicoterapia che le persone sotto sotto non sono così buone in certe circostanze.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
"Certo è dura spiegare alla psicoterapia che le persone sotto sotto non sono così buone in certe circostanze"

Mi pare anche una cosa ovvia e che chiunque può dire contro chiunque altro. Qui parliamo di medicina.

Le diagnosi in medicina servono per capire che strumento ci può essere per star meglio, prevedere l'andamento del problema e se possibile capirci di più sul meccanismo che lo sostiene.

I meccanismi non sono spiegazioni ulteriori in termini psicologici, sono semplificazioni, che non corrispondono a significati morali o esistenziali, ma a come funziona il cervello.
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Io penso che dietro ci sia una dipendenza affettiva fortunatamente equilibrata dal mio narcisismo. Perché in effetti io mi lasciavo maltrattare senza reagire, e diciamo che se alle persone non dai dei paletti pensano che sei il loro zerbino. Ora per fortuna mi sto facendo da autogenitore ( e ci sono arrivata da sola, e non in psicoterapia) solo che è come se fossi divisa in due con una parte di me che è adulta e una che fa la bambina. Avendo fatto di testa mia è venuta fuori una cosa strana. Diciamo che io da bambina non esistevo per nessuno: mi vedevano solo a scuola dove subivo bullismo e le molestie delle maestre. Ed ero molto confusa perché invece a casa mia ero invisibile( ero costretta a parlare da sola con me stessa) mi ricordo proprio gli adulti con cui cercavo di parlare e che proprio non mi vedevo o mi facevano di starmene zitta in un angolo. Infatti ora sto dissociata( come se fossi nel mio mondo) con il tempo la finta di essere nel mondo reale è diventata magistrale: vado a lavoro tranquillamente; studio; esco con gli amici...con il tempo diventerò ancora più brava a sostenere la parte; peccato che sto vivendo la mia vita in terza persona perché con la testa sto nel mio mondo. Dubito che tutto ciò rientri in un disturbo: ho pasticciato per i fatti miei ed è venuta una cosa strana ( io leggo libri di psicologia e sull'assertività, e quindi mi sono modificata spesso) di certo ho ancora l'impressione di non esistere e che gli altri non possano vedermi. Sembra stupido ma davvero a casa mia parlavo ai muri: oh proprio invisibile.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Se continua a infilare termini medici uno dietro l'altro, le ho detto che non ci si capisce niente. Credo ne abbia discusso troppo e letto troppo, è meglio descrivere le cose con parole povere.

"Io penso che dietro ci sia una dipendenza affettiva fortunatamente equilibrata dal mio narcisismo. "

Questo ad esempio, può voler dire qualcosa o nulla.
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Non ho la più pallida idea di come se ne possa parlare in maniera povera: come ho detto sono troppo accondiscendente con le persone e queste finivano per maltrattarmi: ora non più: si frenano, ma perché gli lanciò contro il mio narcisismo ( cavolo è una parola di uso comune, mica di medicina) in pratica ho preso l'abitudine di sottolineare i miei successi e cose belle che faccio; in generale vantarmi; e vestirmi alla moda e molto bene( faccio tanti sport e sono anche ben tenuta) e potrò sembrare non vero, ma finalmente non vengo più maltrattata per il mio essere accondiscendente. Quindi ho capito che più faccio carriera e soldi; più aumenta il prestigio; più ho vestiti costosi addosso, e più ricevo complimenti invece che insulti. Ma appunto è una compensazione perché io sono molto sensibile in realtà: è solo per proteggermi perché sono molto ansiosa( è un termine di uso comune anche questo)
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
"narcisismo ( cavolo è una parola di uso comune, mica di medicina) "

purtroppo sì, è diventata di uso comune, e vuol dire sostanzialmente che l'altro è un'offesa, una critica. In psichiatria del resto non è che narcisismo sia patologia, dipende. E' una dimensione dell'essere umano, quella di compiacersi dell'apprezzamento che si riceve, e ricercarlo dagli altri in maniera indiretta, frustandosi se non lo si riceve.
Patologia è quando questo tipo di atteggiamento distrugge le relazioni, in quanto le invade o genera poi una costante critica agli altri che poi si allontanano.
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Uhm diciamo che io cerco 24 su 24 l'approvazione altrui: devo sempre ricevere complimenti o incomincio a soffrire( in pratica soffro sempre perché questo bisogno ha sempre più pretese) se per un attimo non vengo guardata e non ricevo complimenti incomincio a diventare triste e rancorosa. Mi dicono che sono permalosa e suscettibile perché appunto basta farmi un complimento di meno e io me la prendo. Ho fatto anche parecchi litigi su questo: ho in pratica la pretesa di essere ammirata. Solo che sapendo di questo mio meccanismo cerco di trattenermi e controllarmi perché mi rendo conto che non possono stare tutti lì pronti a leccarmi il sedere( cerco di essere realista) Quindi faccio sempre finta di niente( cerco di non esternare che ci sto male se mi fanno una critica( pure per scherzo me la prendo) sto sempre triste e rancorosa e cerco di non farlo a vedere perché da spiegare mi sento scema( ma molti intuiscono perché me ne sto mogia) Comunque si le persone diventano una critica continua; e in genere provo invidia degli altri ragazzi che riescono a divertirsi e ad essere spensierati: io non riesco! Infatti ero convinta di avere un disturbo narcisistico, visto pure le fantasie di successo e gloria che ho 24 su 24 ( che rasentano la megalomania) però sono proprio bonacciona. Cioè io non sono per niente cattiva! Cerco pure di trattenermi nell'avere tutte queste pretese( ho atteggiamenti da regina e spesso faccio arrabbiare chi ho intorno perché senza volerlo mi faccio servire( ho questo istinto per sentirmi importante) se qualcuno me lo fa notare io cerco di trattenermi. Poi sono molto ansiosa( ho un'alta ansia da prestazione perché ho obbiettivi molto alti) da un lato non provo sentimenti, dall'altro si e mi emozioni. L'empatia va e viene...diciamo che sto sempre a guardare i miei interessi ma poi mi sento facilmente in colpa e comunque mi piace stare in compagnia; mi piace voler bene e dare affetto, per poi passare al menefreghismo ( spesso mi prendono in giro dicendomi che passo tranquillamente sopra alle persone senza pormi il problema) anche la psicologa ha detto che non mi vede come sta cattivona comunque. Sono molto accondiscendente invece e ho il difetto di adattarmi a chi ho davanti.
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Comunque principalmente sono molto ansiosa e questo mi dà un po' di problemi relazionali. Non ho un'ansia proprio patologica( non sono evitante e non sono per niente timida e non ho attacchi di panico) non mi danno le medicine perché mi hanno detto che è ansia da prestazione che purtroppo ho anche nel relazionarmi.
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E comunque io sono molto affidabile e so ascoltare, cose che magari non ci si aspetta da una persona con comportamenti narcisisti. Infatti sono convinta che potrei avere relazioni soddisfacenti. Il problema è che non riesco ad inquadrare cosa me lo impedisce...mi dicono che ho un brutto carattere, ma a volte mi chiedo se il problema è la mia ansia o la sensibilità che mi rendono meno interessante. So solo che già il fatto di essere affidabile e di saper ascoltare sono già due pregi difficili da trovare in un partner. Ho avuto sempre ex con problemi psichiatrici e non capisco perché...sembra che quelli sani non mi vogliano per motivi che mi sfuggono( cioè a me attirano i sani e solo che a loro non piaccio molto e quindi mi ritrovo obbligata a mettermi con ragazzi con problemi) ma secondo me nemmeno la psicologa da cui vado ha capito perché ci sono questi problemi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Continua a riferire delle autovalutazioni diagnostiche inutili.
Si parte dalle cose semplici, ciò che uno fa, obiettivabile. Meno interpretazioni possibili.
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Eh appunto come dicevo mi lamento perché sono accondiscendente e ansiosa. Se io sento questi problemi che ci posso fare?
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Che ne so la psicologa dice che sono dissociata e che cambio. Mi fa ripetere anche le frasi che ho detto la seduta prima perché pensa che ho le amnesie, ma io mi ricordo tutto.
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Io ho avuto un ex con un disturbo dissociativo ( era anche schizoaffettivo) e cambiava personalità all'improvviso, rispondendo sempre allo stesso nome, però aveva amnesie, io invece no. Alla mia richiesta di spiegazioni mi ha dato dell'ipocondriaca e mi ha detto che non devo per forza avere una malattia e che sono fissata di avere patologie. Semplicemente avendo avuto un ex con questo disturbo io mi preoccupo perché lui non poteva nemmeno lavorare perché una di queste personalità era aggressiva. Io lavoro e studio tranquillamente e non faccio un lavoretto. Certo ho interessi tra di loro molto opposti e faccio anche due lavori opposti, e spesso le persone mi chiedono come faccio e perché. Ma sono cavolate: molte persone intelligenti hanno due lavori e interessi diversi in contemporanea e non ci vedo nulla di patologico, anzi.
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Comunque su di me danno tutti valutazioni molto agli antipodi: da un lato pensano tutti che sono la classica brava ragazza molto gentile e paziente che non si arrabbia mai; molto dolce e diplomatica, dall'altro mi accusano di essere troppo egoriferita, narcisista, vanitosa, permalosa e macchiavellica. È possibile essere contemporaneamente in questi due modi? Io spesso dico di essere dottor Jekyll e mister hide. Comunque mi dicono che rispondo male e che sono scorbutica, ma allo stesso tempo sono dolce??? Sto solo riportando ciò che mi riferiscono. Mi dicono tutto il giorno di smetterla di fare la narcisista.
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In più mi riportano che è facile volermi bene, ma allo stesso tempo sono molto irritante. Pure le psicoterapeute che ho avuto hanno avuto atteggiamenti ambigui con me: facevano le amicone; piangevano quando parlavo e poi mi hanno cacciata via stizzite e nervose dicendomi che rompo le scatole con le mie pretese. Non so nemmeno come sia possibile mandare in tilt tutti questi psicologi, manco facessi chissà ché. Mi dicono che sono esasperante.
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Da quello che ho capito non ho niente e sono solo insopportabile in qualche modo.
Disturbi di personalità

I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.

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