Sospensione del farmaco e altre problematiche cosa fare

Buonasera, sono una ragazza milanese, ho 21 anni e soffro di attacchi di panico e disturbi d'ansia (molto frequenti) da 4 anni circa. Nel 2016 col primo attacco di panico mi rivolsi dal mio medico di base che cominciò con il prescrivermi del Cipralex in gocce e un appuntamento dallo psicologo che iniziai a frequentare per un breve periodo di tempo. Con questo parlai dei miei sintomi, della scuola e anche della separazione dei miei genitori. Scoprii persino di essere stata abusata sia fisicamente durante il mio primo anno di asilo, che sessualmente da un mio familiare all'età di 5 anni. Decisero così di mandarmi da uno psichiatra e aprire una cartella clinica in un Cps di zona. Interruppi le sedute con lo psicologo per via di un litigio con mia mamma (assolutamente contraria a questo tipo di cose) e le ripresi con un altro nell'estate del 2017. Passai il quarto anno di superiori a stento e i pensieri di suicidio e autolesionismo aumentavano man mano passava il tempo. Nel frattempo lo psichiatra cambiava terapia/ farmaco ogni due per tre dal Zaredrop, aripiprazolo, Risperdal, Depakin sino al Tavor (3 compresse al giorno) senza concludere un bel niente. A fine anno 2017/inizio 2018 la relazione instaurata con lo psichiatra diviene insopportabile a tal punto che chiesi un sostituto che mi diedero, dopo tante lamentele, 2 mesi dopo soltanto. A metà anno del 2018 smetto completamente di andare a scuola a causa dei forti attacchi di panico e mi viene così prescritta una terapia farmacologica che consiste in 30 gocce di Xanax divise al mattino, pomeriggio e sera e 15 gocce di Cipralex al pomeriggio. Nel frattempo mi viene diagnosticato un disturbo di personalità con caratteristiche borderline (anche se non si sa di preciso se sia veritiero). A inizio anno 2019 comincio a frequentare uno psicologo di un centro per adolescenti con le. Mie stesse problematiche che, con grande piacere, vedo regolarmente un giorno a settimana. Nel. Mentre però smetto completamente di sentire e vedere il mio psichiatra per ragioni familiari. Ora, nelle ultime settimane di questo agosto 2019 sospendo di colpo il Cipralex perché molto invadente ma sento al contempo i sintomi dell'astinenza che non smettono di farmi soffrire con la nausea, vertigini e attacchi di panico ecc.. Per questo mi rivolgo a voi, che cosa poco fare?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Questa storia dell’abuso che riaffiora durante le terapie psicologiche è piuttosto dubbiosa. Ci sono studi appositi sulla creazione di falsi ricordi sulla base di alcune interazioni specifiche.


Il fatto che lei abbia deciso di sospendere il farmaco di sua iniziativa non le consente di poter stabilire una nuova variazione on line.

Per la sospensione, se fosse stata opportuna, andava fatta una valutazione specialistica. Deve quindi sentire il parere di un altro psichiatra.


Dr. F. S. Ruggiero

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dopo
Utente
Utente
Ho cercato di spiegare molto brevemente 4 anni di alti e bassi.. Ora chiarisco alcuni punti. La storia di abuso fisico in asilo l'ho sempre saputa e infatti non gli do molto peso. Per quanto riguarda l'abuso sessuale è stato confermato da entrambi i miei genitori. La storiella è la seguente: sin dalle elementari ma forse più chiaramente alle scuole medie questo pensavo fosse stato un brutto sogno. Iniziate le superiori, un periodo della mia vita che non auguro a nessuno tra bullismo e cattiveria dei miei compagni di classe, ho iniziato a chiedermi se non fosse successo per davvero.. Ma non osai mai chiedete ai miei genitori del fatto perché in famiglia si parla molto poco. In 4 superiore, venuta i l'ansia, iniziai a esprimere quello che provavo e sentivo realmente (avevo oppresso ogni mia inibizione). Mi feci coraggio e raccontai a mia mamma e mio papà del sogno che si rivelò poi essere reale. In seguito scoprii che non fui l'unica della famiglia.

Per la sospensione del farmaco mi assumo tutte le colpe. So di sbagliare, infatti non è la prima volta. Volevo solamente chiedere se fosse possibile vivere senza il cipralex? In questi giorni sembra di stare vivendo una vera e propria disintossicazione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Si può stare senza terapia se si sta davvero bene nel periodo di trattamento senza alto e bassi.

L’uso del farmaco esclusivamente come sintomatico senza un senso pratico del trattamento e della sua continuità terapeutica non porta a miglioramenti e soprattuto rende il tutto molto finalizzato a farmaco si - farmaco no per cui si fanno ragionamenti afinalistici.
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dopo
Utente
Utente
Tutto chiaro.
Ma per il farmaco che cosa posso fare? Chiedo disperatamente aiuto perché il mio psichiatra non arriverà sino a settimana prossima e chissà tra quanto potrà darmi un appuntamento. Io sono molto preoccupata. In questo periodo sto assumendo alti dosi di xanax più volte al giorno per compensare il cipralex e ho paura delle conseguenze.. Quanto può fare male lo xanax? Può essere letale se preso in abbondanza? Faccio queste domande perché non mi è mai stato spiegato chiaramente. E, forse chiedo troppo ma.. provando a fare una ipotesi, secondo lei mi sarà detto di assumere di nuovo cipralex, un altro farmaco della stessa famiglia o, al contrario, nulla?
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