Rapporto conflittuale con la madre

Buongiorno. Scrivo perché vorrei cercare di comprendere se mia madre presenta i sintomi di un disturbo. Sono anni - io ne ho venti - che vivo con una figura materna opprimente ed emotivamente instabile. Mia madre è l'unico genitore in famiglia ed ha un passato che riguarda il carcere, l'abuso di sostanze stupefacenti e un percorso da uno psichiatra che risale all'età infantile/adolescenziale di cui non ha mai chiarito la durata (né la causa). Lei è incapace di avere relazioni sane, tant'è che siamo tre fratelli nati da tre relazioni diverse, tutte andate male, due su tre con persone legate alla criminalità. Mia madre mi ha sempre fatto sentire un fallimento, paragonando sempre i suoi inesistenti successi ai miei: ad esempio, la sua indipendenza per essere andata via di casa a 19 anni; peccato che dopo averlo fatto ha compiuto una trafila di disastri (come l'andare in carcere) e che abbia iniziato a lavorare a 43 anni (tutt'ora mio nonno paga le nostre bollette), quindi tutta questa indipendenza e responsabilità di cui lei si vanta non esistono: questo paragonarsi agli altri con lo scopo di dimostrare la sua presunta superiorità è da sempre una sua caratteristica. Un'altra aspetto costante del suo comportamento è l'infantilità: da sempre esce di casa dicendo di tornare ad un'orario che non rispetta (2/3 ore di ritardo) senza essere contattabile (telefono spento o lasciato a casa o semplicemente non risponde), come gli adolescenti! Anche le relazioni che intrattiene sono adolescenziali: lasciarsi e rimettersi insieme ripetutamente, per anni, con la stessa persona. Non sa cosa sia l'oggettività, se qualcuno non è d'accordo con lei reagisce con rabbia come invogliata a litigare, tant'è che non me la sento nemmeno di dirle che sono atea e non rispetto le regole della religione in cui lei crede perché so che, come ogni cosa, farebbe finta di accettarla ma me la farebbe pesare con frecciatine o addossandomi sensi di colpa giorno per giorno, in modo subdolo. Se lei mi vede specchiarmi o truccarmi mi guarda male, come fossi frivola, sembra quasi invidiosa; se le parlo di una mia relazione amorosa mi risponde dicendo che io sono dei due quella che ama "meno" o che non posso amare quella persona come lei ama il suo fidanzato del momento. Le caratteristiche fondamentali del suo comportamento sono però il senso di colpa e pentimento che vuole inculcare agli altri, la volontà di dimostrare la sua superiorità rispetto ai figli stessi e una rabbia "cronica". Potrei descrivere moltissimi altri aspetti malsani, il punto è sempre lo stesso: se provi a parlarle riesce a fare ricadere la colpa su di te, facendoti credere che lei non ha questi comportamenti e che il "pazzo" sei tu o cercando di farti sentire in colpa mostrandosi ferita e depressa a causa tua (una volta è rimasta per un'ora seduta fissando il vuoto in una stanza con la porta chiusa ascoltando musica). Vorrei capire se tutto questo è sintomo di qualcosa di più grave di semplice frustrazione. Grazie.
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

ovviamente le diagnosi si fanno dopo una accurata valutazione diretta e se utile anche con l'ausilio di test; in generale le posso dire che esistono oltre alle malattie mentali vere e proprie anche i disturbi di personalità, condizioni per le quali più che sul soggetto la sofferenza ricade su chi gli sta vicino,

Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore, grazie mille. Certo, purtroppo avendo finito i caratteri disponibili non ho potuto sottolineare come dessi per scontato che una determinata condizione non si possa comprendere da un consulto on-line.
Il punto è che molti comportamenti di questa persona mi suggeriscono che qualcosa non vada e io mi sento impotente perché finisco per essere sempre l'oggetto dello sfogo di mia madre senza poter fare altro. Io non posso consigliarle, detto volgarmente, di "farsi curare" perché reagirebbe con rabbia e attuerebbe come sempre questo meccanismo di oppressione durante il quale cercherebbe di farmi pentire o di umiliarmi per quello che ho detto. Le sto parlando mettendo da parte il vittimismo perché purtroppo la situazione è veramente questa e lo è da anni.
Vorrei capire cosa può spingere una madre a comportarsi così. La cosa che più mi ha segnata è stata quando, dopo sette anni a "mantenere il segreto" ho confessato che da bambina ho subito delle molestie da parte del padre di mia sorella e lei mi ha risposto dicendomi che probabilmente mi ricordo male. Più niente. Anzi, con quest'uomo esce tutt'ora una volta al mese per mangiare la pizza la sera.
Diagnosi a parte, vorrei comprendere se questi comportamenti sono dettati da una pesante frustrazione personale o se questa situazione rappresenta quella che si suol dire una "famiglia disfunzionale", ho avuto modo di frequentare psicologi e psichiatri, ho avuto i miei problemi ma so di essere una persona forte, tuttavia certe volte basta poco per vacillare e chiedersi se effettivamente la colpa è propria, semplicemente, soprattutto quando ci si sente dire "sei tu che sei sensibile e ti ricordi le cose in maniera esagerata rispetto a come sono accadute".
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

considerate le premesse precedenti ho cercato di farle comprendere la differenza tra malattia e condizione la prima una patologia la seconda maggiormente un modo di essere.