Pensieri ossessivi

Buongiorno/Buonasera: il mio credo sia un problema di tipo ossessivo-filosofico. Talvolta mi capita di mettere in dubbio la realtà intera e di domandarmi se tutto ció che mi circonda sia reale o meno. C'é di più: mi chiedo se ci sia la possibilità che anche dopo la morte io possa venire ingannato per sempre e percepire una costante illusione. Questi pensieri mi generano grande ansia e talvolta anche attacchi di panico, e la cosa peggiore é che questi dubbi mi sembrano razionali, perché effettivamente sono razionali, ma creano disagio. Talvolta mi sento cadere in una spirale di disperazione per questa cosa dalla quale é difficile uscire. Aggiungo che sto seguendo da Aprile di quest'anno una psicoterapia, e per ora mi sono stati diagnosticati il disturbo d'ansia generalizzata e il disturbo ossessivo-compulsivo. Potrei totalmente impazzire per questi pensieri, talvolta così invadenti, tipo psicosi o robe simili? È possibile che io stia già entrando in una fase di malattia psicotica, oppure i miei sono davvero dubbi leciti? Onestamente sono stufo di dover continuamente farmi pippe mentali inutili. Inoltre ho molta paura per il mio futuro e che questa situazione possa degenerare.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Esprime dei pensieri secondo la forma del disturbo ossessivo che le ha diagnosticato. Sono razionali, anzi iper-razionali, per cui non è svolgendoli che se ne libera.
Più o meno tutti riportano ad una radice comune che è "non avere il controllo", o perderlo.
Ragion per cui non è che si può prendere il dubbio sulla psicosi come fosse una domanda conoscitiva, significherebbe trattare un'ossessione dando una risposta, che è cosa da non fare.

Piuttosto, che psicoterapia sta seguendo su questa diagnosi ?

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la risposta così tempestiva. Credo di star seguendo una terapia di tipo cognitivo-comportamentale, dal momento in cui dialogo molto con la mia psicologa e col tempo mi sta dando degli stratagemmi per far fronte ai rituali inutili, per i quali peró sento la necessità di metterli in pratica. Oltretutto ero andato da una psichiatra in ospedale lo scorso Agosto per avere delucidazioni sul tranquillante EN che prendevo ogni tanto per l'ansia. Dopo averle esplicato la situazione mi ha consigliato di iniziare una terapia con SSRI, e quando ho riferito ció alla mia terapeuta quest'ultima mi ha detto che effettivamente sarebbe necessario per proseguire la terapia con una mente più lucida e calmare i rimuginii quasi sempre costanti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
E' vero che SSRI (in generale terapie antiossessive) e terapia cc hanno un effetto potenziato insieme.
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Innanzitutto la ringrazio per la risposta; solo che da ieri sera sono entrato in uno stato di "panico latente", nel senso che se anche sembro tranquillo ho come l'inquietante sensazione che una crisi possa esplodere da un momento all'altro. Non é la prima volta che mi capita una cosa del genere: avviene in maniera totalmente casuale (a livello temporale). Dovrei prendere degli ansiolitici secondo lei, o aspettare che questa spiacevole sensazione passi da sola?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Indicazioni su cosa assumere non se ne danno in questa sede.
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Certo, ha ragione. Comunque l'ultima volta che sono andato dalla mia terapeuta, ho discusso con lei di un episodio che ebbi più di due anni fa, a Settembre 2017, nel quale venni "colpito" per la prima volta dal mio pensiero ossessivo principale, questo mi causó una sensazione di terrore e angoscia tali da farmi saltare fuori dalla vasca da bagno (mi stavo lavando) e vagare in giro per la casa senza meta, per poi aprire la porta-finestra di camera mia e precipitarmi in giardino senza nulla addosso (premetto che abito al piano terra di una palazzina). In quei momenti aberranti della mia esistenza non capivo nulla se non la percezione di una sensazione di panico estrema. Mi ripresi pochi minuti dopo, nonostante l'ansia fosse persistente. Ebbene, la psicologa mi ha parlato di uno "screzio psicotico", ma all'ultima seduta non abbiamo approfondito la faccenda. L'unica cosa é che questa difinizione mi spaventa a morte e se ci penso piombo in uno stato di nervosismo notevole: ho davvero ragione di preoccuparmi così tanto?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Il problema con queste forme è che a volte le persone riferiscono le cose come per vedere cosa viene loro detto in risposta, e magari orientano già i dettagli come per suggerire un'ipotesi da considerare (e scartare, possibilmente).
Quindi, detto questo, non vorrei che abbia riportato le cose con questo meccanismo alla psicologa.

Quel comportamento lì, del vagare nudo per il giardino, andrebbe raccontato meglio per rendersi conto di che tipo di comportamento fosse. Per adesso ne deduco che la sua diagnosi è rimasta la stessa.
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Certamente la diagnosi, per ora, non é cambiata. Io ho riportato esattamente ció che ho vissuto senza aspettarmi determinate risposte o diagnosi dalla psicologa; ma in modo, credo, oggettivo e imparziale. Per quanto concerne l'esperienza in sé fu di sicuro terrificante per me, ma il "clue" non duró più di 5/10 minuti e come le scrissi nella risposta precedente saltai fuori dal balcone, ma rimasi in giardino per qualche istante, dopodiché mi chiesi "ma cosa cavolo sto facendo?" e rientrai subito in casa. Dice che nonostante ció io possa, anche involontariamente, aver modificato la realtà per far dire determinate cose alla mia terapeuta? Non credo...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Per avere le rassicurazioni che cerca, certo che può essere. Non falsando le cose, riportandole con una certa coloritura emotiva e amplificazione di alcuni dettagli. Sarebbe anche normale.
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Beh, ad ogni modo all'ultima seduta (ieri) abbiamo approfondito un po' l'argomento, e lei é giunta alla conclusione che quell'evento non fu sintomo di un disagio grave, sennó mi sarei già ammalato, ad oltre due anni di distanza
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Quindi appunto, le ha dato una rassicurazione.
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Forse perché ne ho bisogno, altrimenti mi crogiolerei ancora di più nella mia ansia; non so, sto solo facendo un'ipotesi
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Perché ne ha bisogno certo, ma nel disturbo ossessivo questo meccanismo peggiora le ossessioni e complica poi la comunicazione, perché appunto la persona punta alla rassicurazione, e non ha più un piano in cui riporta le cose "e basta". Per quello notavo la cosa.
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Capisco. Vorrei solo levarmi dalla testa la paura di diventare matto e il dubbio esistenziale totale, ma forse quest'ultimo fa parte anche della mia personalità, quindi dovrei solo mettermi il cuore in pace; anche se talvolta davvero non ci riesco...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Per questo ci sono le terapie, appunto.
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Buongiorno; ieri ho iniziato la cura consigliatami dalla psichiatra e sarebbe questa: 50 mg (mezza pastiglia) di Sertralina la mattina ogni giorno per la prima settimana associata a 4 gocce di EN + 4 gocce il pomeriggio + 4 gocce la sera; a partire dalla seconda settimana in poi 100 mg di Sertralina al giorno la mattina + le stesse dosi di EN con la stessa cadenza. Lei cosa ne pensa?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Mi pare un buon inizio di cura, poi presumo che le dosi siano da riverificare nel tempo.
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La ringrazio per la risposta