Incertezza su psichiatra e ricette rosse

Salve,
Scusatemi se scrivo qui ma non so a chi rivolgermi.

Attualmente sono, o meglio sto cercando di essere, in cura per depressione con 20 mg di Brinrellix al giorno.

Ho parecchie difficoltà ad assumerlo perché vivo in famiglia, ho una situazione particolare e cerco di evitare che mi vedano prendere farmaci.

Ho la sensazione che il mio psichiatra sia approssimativo... Ma non ho gli strumenti per valutarlo perché non so esattamente come dovrebbero svolgersi le terapie.
L'ho visto solo due volte, la prima perché volevo capire cosa mi stesse succedendo, la seconda a distanza di un anno e mezzo perché mi sono arresa al fatto che mi servono farmaci (70 per poco più di mezz'ora di visita, io ne guadagno meno di 5 l'ora).

Non mi da mai appuntamenti precisi, ma mi dice di telefonare dopo "qualche settimana", cosa che puntualmente non mi ricordo di fare (il motivo per cui ho deciso di trattare questa depressione è che mi ha causato un disturbo dell'attenzione per cui non faccio che dimenticare di fare cose, di comprare ciò che mi seve, prendo i mezzi al contrario, sbaglio spesso le strade, dimentico di prendere medicine, psicofarmaci o antitussuvi che siano, e, soprattutto, sbaglio i conteggi al lavoro e altro ancora...), cosa che ho notato non accadere quando ho delle date e degli orari precisi in cui fare le cose.

Soprattutto non mi fa le ricette... Non capisco perché... Io vorrei evitare di coinvolgere il mio medico di base perché la segretaria, che di fatto si occupa di ricette, tratta le famiglie come se fossero una cosa sola e racconta tutto a tutti... Mentre io sto cercando di tenere la mia famiglia fuori da questa cosa, non voglio che sappiano cosa prendo.
È un mio diritto quello alla privacy che questa donna non contempla.
Altri pazienti hanno lo stesso problema... Capita spesso in studio che lei urli le patologie.

Questo mi costringe a farmi fare le ricette da un amico psichiatra, che invece me le fa senza problemi... Io però non capisco: perché non me la può fare direttamente il mio psichiatra invece di questo giro allucinante?
Mi sembra di essere già abbastanza stanca senza tutto questo.
È un mese che non prendo niente perché non riesco a incrociarmi con la persona che mi fa le ricette.

Ma io mi chiedo, ha senso una terapia seguita in questo modo e valutata al telefono?
È il caso che cambi?

Io non vorrei perché solo al pensiero di ricominciare da capo mi fa sentire stanca e mi fa piangere... Ma mi chiedo se io non stia solo sprecando energie che non ho.

Grazie in anticipo per il visto tempo e per i consigli che mi darete.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 992 63
Se parla delle impegnative per il ritiro del farmaco in farmacia, lo psichiatra privato non può emetterle.


Dr. F. S. Ruggiero

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dopo
Utente
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Ah... Fantastico. Fior di quattrini e poi non può emettere nemmeno le impegnative (che immagino siano le ricette rosse).
Cercherò di parlare col mio medico per aggirare la segretaria, forse può farmele lui senza passare da lei... O, se qualcuno gli mette la pulce nell'orecchio, magari ne assume una più discreta.

Dr. Ruggiero, posso chiederle cosa pensa del resto? È normale sentirsi solo per telefono senza mai niente di preciso? A volte non ricorda chi sono o che terapia sto seguendo. Non ho nemmeno una diagnosi precisa in tutta onestà...
Inoltre, è vero che il Brintellix aiuta nei disturbi di attenzione?

Grazie per il suo tempo