Distacco totale e apatia, come comportarsi?

Buonasera, in determinati periodi i sintomi sopra descritti diventano quasi insopportabili.
Mi sembra di vivere la mia vita in terza persona.
Non provo niente per ciò che mi accade o che accade a chi mi sta intorno.
Diciamo che ho imparato a conviverci perché è ormai da tempo che sono così, non so neanche da quando è iniziato o se ha mai avuto un inizio vero e proprio.
So solo che questo mio totale distacco mi crea parecchi problemi, le persone normali, vedo che si emozionano, si arrabbiano... Da me calma piatta semplicemente rispondo con un reazione logica a tutto ciò che mi accade un po' come farebbe una macchina.
Ciò mi porta molte volte a dover fingere per avere relazioni normali, la mia ragazza inizia a chiedersi se la amo veramente e pur avendole spiegato questo mio problema non riesce a comprenderlo appieno, ed anche chi mi sta intorno dice che sono freddo come un blocco di ghiaccio.

Dal canto mio la cosa mi da problemi perché niente mi da più piacere, mi provoca paura o rabbia.
Semplicemente mi alzo la mattina aspettando che un'altra giornata passi, e così una dopo l'altra tutto vuoto tutto piatto.
Inoltre ci sono dei momenti in cui mi sento come un involucro totalmente vuoto, solo guscio esterno e la mia mente ultimamente tende a perdersi sempre più spesso, e per periodi sempre più lunghi, diciamo che mi incanto... Non riesco ad essere neanche veramente triste, neanche per la perdita di un mio familiare stretto, è semplicemente morto, tutti moriremo un giorno è nell'ordine naturale delle cose.
Certo gli volevo bene e mi manca la sua presenza ma la cosa finisce lì.
Non so quanto senso possa avere continuare così.
Ho pensato di vedere uno psichiatra, dalla psicologa ci sono già stato tempo fa, ma è giunta alla conclusione che è il mio carattere così e che ci devo convivere... Quindi avevamo iniziato un percorso in tal senso con buoni risultati.
O meglio diciamo con rassegnazione ad essere così e basta da parte mia...
Ora vorrei provare a vedere uno psichiatra, solo che sono fuori regione per lavoro, e non posso prendere il medico temporaneo per motivi che non sto a spiegare, anche perché mi sono dilungato pure troppo.
Come potrei fare per prenotare una visita fuori dalla mia regione e senza medico di base?
E possibile?
E soprattutto pensate possa avere una qualche utilità?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Certo che può essere utile. Uno psichiatra privato non richiede vincoli di tipo territoriale, né deve ricevere invii formali da qualcun altro.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, mi scusi se le pongo questa domanda, ma è un campo a me estraneo e vorrei evitare figuracce, all'incirca a quanto ammonterebbe la parcella di un professionista privato in Piemonte? Non sono nella miseria, ma non navigo nell'oro avendo iniziato a lavorare da qualche mese. Per cui vorrei capire se posso permettermelo al momento o è il caso di rinviare. Tanto ho passato anni così qualche mese in più non può far gran danni...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Non ho la minima idea, non è che si vada a Regione. Ognuno ha le sue, ma può benissimo chiederlo direttamente ai vari ambulatori, così si fa un'idea.