Masturbazione compulsiva

Gentili docs nella masturbazione compulsiva può essere utile il metadone?
La paroxetina funziona ma sento che manca qualcosa.
Una dottoressa mi ha detto che il sistema delle endorfine viene sballato come chi ha dipendenza da eroina e ho visto che in quel caso si usa il metadone.
Se lo provassi che effetto mi darebbe?
Cordiali saluti grazie del vostro operato volontario
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Il fatto sostanziale che non è prescrivibile per questa indicazione, al di là delle considerazioni teoriche sul ruolo che può avere in altre forme di dipendenza o comportamento impulsivo.
Se la paroxetina "funziona", in che senso manca qualcosa ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Stamattina ho visto il suo video di lezione sulle tossicodipendenze perché mi interessava sapere cosa diceva e ha un sito meraviglioso e molto istruttivo che ho scoperto ieri. Ho letto sul suo sito quando parlava dell'eroina e del "catenaccio" sul cervello e del fatto che col metadone diventi "di gomma" ecc. Modi di dire ma capisco esattamente cosa vuole dire. Sono felice che abbia risposto lei. Ho letto sempre sul suo sito che si usano anche altre cose oltre agli antidepressivi in un caso come il mio. Di 4 approcci parlava se non erro ma tornerò sul suo sito. Il mio problema è questo (abbastanza vergognoso e imbarazzante). Quando andavo all'asilo (per farle capire quanto è stata precoce la cosa) e dopo le cose sono sempre peggiorate, sono stato vittima di una cugina. Questa mia cugina, più grande ed estremamente seducente, si divertiva a farmi eccitare già da piccolissimo ed è andata avanti a farlo di nascosto e costantemente fino a quando avevo 12/13 anni e lì ha raggiunto il culmine estremo. Poi ancora qualcosa a 16 anni e poi stop. Evito i come perché non voglio che sia questo il tema. Un insieme di fattori hanno contribuito ad esasperare il tutto. Forse una mia predisposizione ad essere assoggettato (come tutti i maschi o di più) forse il fatto che ho sempre avuto una fede cristiana che mi ha impedito di reagire bruscamente e "violentemente" a ciò perché credevo/credo che in ogni persona ci sia il bene e va accettata. Io dicevo..se mi capita questo è perché Dio lo vuole ed è giusto. Io non so come ma un domani mi farà bene..o traccerà il mio destino..Forse ancora la cosa mi piaceva (?). È questo il punto. Fin da piccolo ho sempre capito che lei NON mi piaceva anzi la odiavo e mi sentivo come quei tossicomani che non provano più piacere nel farsi (4/10) nel suo bel video (per farle un esempio) ma ne sentono il bisogno 8/10. Anche se questa mia cugina non la vedo più e non può più tentarmi ormai il meccanismo lo ha indotto e va avanti da solo. Esattamente quello che lei diceva ieri (l'ho letto ieri) sul suo sito dell'eroina. Ma tutte queste cose io, mi creda, le sapevo già da tantissimo. Vederle scritte anche da lei mi ha dato conforto e ora so di non essere fuori strada. Vede per me, nella mia immagine mentale, questa mia cugina è "il diavolo". L'ho sempre considerata così. Ma ormai mi ha indotto questo meccanismo davvero diabolico che non si disinnesca più. E si accende ogni volta che vedo una ragazza molto seducente e spesso cattiva e neanche bellissima. Se per ragazza bellissima intendo una ragazza angelica, davvero stupenda (oppio buono del suo sito) questa non mi provoca quelle sensazioni che odio ma felicità piacere vero. Mentre quelle altre ragazze egoiste più "stronze" e sadiche ma proprio visivamente non c'è bisogno di conoscere a fondo mi danno gli effetti dell'oppio cattivo (faccio riferimento al suo ottimo sito) e tutte le conseguenze e quei circuiti che si attivano. Altre cose che scatenano in me la masturbazione sono tutte quelle frustrazioni che derivano dalla vita quotidiana. Per esempio una cosa mi va bene..bene! Mi va male..mi eccita. La odio questa cosa. Certo uno potrebbe dire che se un'altra persona fosse stata soggetta a quello che è successo a me avrebbe reagito diversamente se non predisposta. Ma lei dottore ha detto nel suo sito che non è necessaria la predisposizione perché bastano la persona e l'esposizione alla droga continua. Perdendo i freni inibitori (suo video del circuito su youtiube) ho fatto azioni che mi hanno danneggiato anche fisicamente (danni permanenti) proprio per alimentare questo circuito. Ora per non dilungarmi troppo vengo ad una mia idea: lei dottore è molto sveglio e può capire: però devo farle una domanda: è più POTENTE l'istinto sessuale o quello di sopravvivenza? Avevo sentito di quell'esperimento sui topi che venivano sottoposti a varie tope e che continuavano a fare sesso con loro fino allo sfinimento rinunciando al cibo. Questo mi fa essere pessimista sulla risposta. Ma se fosse più forte l'istinto di sopravvivenza io trovo forse utile nel mio caso cambiare tutto il mio cervello: ossia passare ad essere dal bravo ragazzo che sono ad uno più s*****o. Ho notato che le persone che mi eccitano (femmine e basta) hanno quell'aria da persone che potrebbero e vorrebbero farmi del male. Se anche io assumessi quest'atteggiamento forse sarei più protetto. Un esempio che mo viene in mente è anche la musica. Ci sono certe musiche "cattive" che non so come ho trovato pure sul suo sito YouTube che non sono per niente il mio genere ma che in qualche modo rilassano (paradossale? forse no) e mi danno una certa protezione. A me piacciono le musiche "buone" le frequenze "buone" e queste mi SUPERespongono al mio problema. Senza tirare in causa la religione ci sono tanti preti (non conta se ci credo ma l'esempio rende) che dicono che più uno è santo e più è tentato e vessato dal demonio. La stessa cosa che succede in capo psichico a me
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentileutente,

Mi pare che nel suo ragionamento vi sia un livello in cui si pone il problema di "controllo", tanto che o cerca in termini di regola e distanza da tenere rispetto a ciò che la eccita, o di accordo e quindi pariteticità ,allo scopo di non incorrere in inganni, fregature etc. Eppure da un lato non si rende paritetico rispetto al genere che desidera (donne), né sembra che questo tentativo di mantenere una distanza abbia un limite preciso.
Qui non parliamo di desiderio, e della sua patologia (che inizia quando non gode), ma di appagamento non soddisfacente perché non arriva abbastanza l'oggetto desiderato.
Se si pone il problema di "controllare", si sentirà sempre più assediato dalla perdita di controllo (il diavolo che assedia la santità), ma la perdita di controllo che uno arriva a immaginarsi non è così completa e dilagante, si tratta solo della vita istintuale, che "va da sola" e può essere governata entro certi limiti con un controllo secondario.
Il fatto che abbia la percezione di ciò che desidera anche come fonte di danno può dipendere semplicemente dal fatto che in effetti chi desidera già si espone, già porge il fianco, e che biologicamente non si desidera nella stessa maniera. Oppure, ma è più raro, può significare che ha proprio l'idea che le donne possa farle del male in quanto le "entrano dentro" nel sistema dei suoi desideri e per questo se ne sente soggiogato.
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Utente
Utente
Gentile doc se ha tempo mi rispiega queste parole? "chi desidera già si espone, già porge il fianco, e che biologicamente non si desidera nella stessa maniera".

Lei dice anche questa ipotesi: "l'idea che le donne possa farle del male in quanto le "entrano dentro" nel sistema dei suoi desideri e per questo se ne sente soggiogato".

A questa risponderei sì e no. Sì perché ci ha preso. No perché dipende dal tipo di donne. Nel mio caso ragazze ma diciamo donne che vale per tutte le età e per il futuro.

Faccio tre categorie di donne x semplicità (me lo permetta)

Ci sono donne con le quali io potrei scegliere (se possibile) di fidanzarmi e un domani sposarmi. La chiamo per lei categoria SÌ Ci sono donne che considero in maniera quasi neutra. E ci sono donne che vedo assolutamente come categoria NO. Solitamente in questa categoria entrano donne che sono estremamente meno buone, empatiche, gentili, caritatevoli di quelle di categoria SÌ. Queste donne di categoria NO possono anche essere meno belle di quelle di categoria SÌ ma usano costantemente degli atteggiamenti che mi fanno eccitare sessualmente. Una persona di questa categoria NO potrebbe tentare di sedurre un professore per sua utilità. Il fatto è che MAI una persona di categoria SÌ mi ha provocato eccitazione tale da sentire bisogno di ricorrere alla masturbazione. Tipicamente poi queste persone che mi eccitano sono anche persone con certi tratti di simmetria del volto zigomi pronunciati ecc ma è l'atteggiamento che mi fa eccitare. La vedo come una cosa patologica perché non è un'eccitazione che io giudico positiva perché non mi piace. Ci sono tante persone che dicono che il sesso è più sesso se fatto con chi non si ama. Io non potrei mai innamorarmi di persone di categoria NO perché mi sono sempre antipatiche e non mi piacciono abbastanza. Non mi fanno battere il cuore non mi danno la sensazione dell'amore o dell'innamoramento. Ma non è mai capitato in tutta la mia vita che mi sia masturbato su una persona anche bellissima ma buona. Cioè io non pretendo di non essere più eccitato. La paroxetina funziona a ridurre l'eccitazione e il bisogno pungente di eiaculare certo. Ma io voglio spostare questo bisogno su persone che mi piacciono davvero. Stavo insieme anni fa ad una ragazza bionda bella (ma proprio bella) e buona, gentile ecc. Mi è capitato di provare eccitamento sessuale per un'altra più brutta (sempre sul bello ma molto meno) cattiva e soprattutto cattiva con me che avrebbe fatto qualsiasi cosa per danneggiarmi che voleva che io lasciassi la ragazza "SÌ" ma non perché era innamorata di me e per sostituirla ma per suo esclusivo piacere di farmi del male e vedermi infelice. Io razionalmente non ero disposto a farlo (passare da chi amo a chi non solo non amo ma odio) ma alla fine ho lasciato questa ragazza bellissima e buona. E quando quella più "cattiva" lo ha saputo ha riso e mi ha detto che me lo leggeva negli occhi che mi masturbavo per lei e di continuare a farlo sempre. In circostanze normali uno reagirebbe al contrario ma questo ha suscitato in me il desiderio ancora più forte di masturbarmi per lei. La paroxetina porta a zero la libido verso chi amo e abbassa quella verso chi non amo. Ma più che modulare c'è bisogno proprio di cambiare binario. Ecco perché forse il metadone poteva essere d'aiuto perché in chi ha dipendenza da eroina sposta l'attenzione su di se piuttosto che sulla parte "cattiva" (lo diceva lei) dell'oppio. Non so se mi spiego. E la ringrazio
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Il fatto è che queste categorie però sono in parte immaginarie. Non lo sa se si innamorerebbe o meno di una categoria.
Diciamo che le donne che per lei hanno connotazione sessuale decisa le mettono ansia, sente di controllarle di meno, ergo "visualizza" meno facilmente una possibile convivenza armoniosa, perché si sente la parte debole.
Però parliamo di situazioni amorose-sentimentali che ha separato lei in teoria, non di una vera statistica personale.

La questione fondamentale è perché esiste al momento una barriera tra lei e il sesso femminile che desidera, e come superarla. Il resto potrebbe semplicemente corrispondere ad un ragionamento per cui ciò che la turba di più la vede disarmato, ma questo succede in varia misura a tutti.
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Utente
Utente
Lei come ne uscirebbe? Non ha anche lei magari in misura minore questi problemi?

Cosa dice del metadone? Anche in linea teorica diciamo forse potrebbe invertire l'attenzione su altre che preferirei e che mi farebbero sentire meno spaccato psicologicamente

Dice bene, controllarle di meno! Sembra che assumano loro il ruolo maschile. È. come se fossero identiche a noi in tutto tranne che per il fatto che sono femmine. Non hanno una differenza così marcata come può essere la determinazione maschile e la dolcezza femminile. Hanno tratti psicologici più tendenti al maschile e guarda caso sono anche quelle con cui la stragrande maggioranza di noi ha un'eiaculazione più precoce. Mentre con quelle (ripeto, magari più belle) che non esasperano questi tratti sessuali con fare più maschile che femminile si riesce a durare molto di più. È come se ci fossero donne come l'acqua e donne come la grappa. Sempre trasparenti ma opposte
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Utente
Utente
Quindi dottore non ha qualche consiglio per me? Qualsiasi cosa
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Dico che deve iniziare a farsi fare una diagnosi partendo dagli elementi generali dei suoi rapporti, non solo focalizzando sull'aspetto sessuale.
Non stia a ipotizzare metodi, peraltro non fattibili, solo sulla base dell'aver letto che c'entra il tale sistema chimico piuttosto che un altro.
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Utente
Utente
Egregio dott Pacini la paroxetina influisce negativamente sul riposo notturno? Ho sentito delle fasi REM
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non ho capito cosa ha sentito delle fasi REM. Comunque detta così è una domanda vaga. Inoltre, ne sa più Lei se ha influito nel suo caso specifico.
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Utente
Utente
Che le accorcia dottore!!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Sta facendo un ragionamento di tipo "ossessivo", ovvero cerca informazioni su un dettaglio tecnico per poi derivarne se la paroxetina disturba il sonno.E' un farmaco che assume....
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Utente
Utente
Grazie. Senta doc non è proprio così. Io prima ho notato su di me che il faramaco mi dà sonnolenza diurna e bisogno di dormire più ore. Quindi mi sono detto che in qualche modo il sonno doveva essere meno riposante. Se mi sveglio assonnato.. Solo dopo ho cercato. E ho anche trovato che ci sono anti dep che non lo peggiorano tipo la mirtazapina che però è sedativa almeno all’inizio di sicuro. Solitamente con cosa si sostituisce un ssri con un antide che non accorcia le fasi REM? O con che classe se non si può dire i nomi
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Il farmaco le dà sonnolenza, ok. Possibile. Il resto però sono letture che come spesso accade non si sa perché si passa a studiare un aspetto perdendo di vista la funzione fondamentale. Un farmaco indicato nel suo disturbo, è che poi le dia meno sonnolenza, anche senza ragionare dii rem
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Utente
Utente
Gentile dottore
scusi lei sa se la paroxetina influisce su anemia?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Che vuol dire ? Soffre di anemia di che tipo ?
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Utente
Utente
Egregio esperto

sono stato dalla psichiatra che, anche se mi ha detto che non sono uno schizofrenico, vuole affiancare alla psicoterapia l'aripiprazolo. Mi ha detto che è un dosaggio pediatrico ma che per me andrebbe bene cosi e di stare a vedere. 2.5mg per tre giorni e poi 5 mg.
Non mi chieda la diagnosi perché non la so. Ha detto solo che dopo vedremo come va e se cambiare/aggiungere qualche farmaco diverso.

Mi eccito maggiormente che in qualsiasi situazione se una ragazza bella mi umilia psicologicamente. Ma non l'ho detto proprio in questi termini perché è troppo imbarazzante e la psichiatra è giovanissima ha poco più di 30 anni. Anche in virtù della necessariamente poca esperienza che ha le chiedo di fare un'eccezione e di dirmi cosa ne pensa su una questione. Io ho cercato di farle capire e penso che abbia capito ma sostanzialmente ho detto che se una donna è troppo dolce nn mi eccita invece se è un po' una str***a che tratta male gli altri e anche me mi eccita.

Volevo chiederle:
Dopo avere detto queste cose ecc. alla visita mi ha dato l'aripiprazolo dopo un tentativo fallito tempo fa con paroxetina. Pensa che se fossi stato esplicito al 100% la cura sarebbe stata diversa? Intendo dire se mi avrebbe dato un farmaco più forte. Dottore faccia un'eccezione e mi dica cosa ne pensa a riguardo perché è una donna giovanissima e non ci riesco a dire certe cose in modo super esplicito e al momento studio e non posso permettermi nessuno privatamente. Sono obbligato ad andare da lei
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Capisco, ma se potrà magari contattarla per aggiungere cose che ritiene importanti e che non ha detto. In ogni caso, più o meno un concetto generale glielo ha detto.
Non ho capito chi è che ha poca esperienza, e su cosa.
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Utente
Utente
Salve,
no dicevo che siccome la dottoressa è appena specializzata non può disporre di una esperienza clinica come quella che ha lei. Quindi un suo parere mi rassicurerebbe non poco. Vorrei sapere se pensa che se fossi stato più esplicito mi avrebbe dato un altro farmaco e cosa ne pensa della cura.
Adesso che mi viene in mente l'unica cosa riguardo alla diagnosi che mi è stata detta è che ho dei pensieri che sono diventati troppo intrusivi ed ossessionanti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Questo farmaco è utilizzato come anticompulsivo in effetti.
Il punto controverso è questo: la masturbazione compulsiva, per una dicitura che traduce l'inglese "compulsive" si indica ormai così, ma il senso di "compulsivo" in inglese è diverso da quello italiano.
In inglese significa una spinta ingovernabile, che ti travolge e ti porta a fare qualcosa. In Italiano fa riferimento al fatto di essere costretti a far qualcosa pur sentendolo come un bisogno estraneo alla propria inclinazione.
Cioè, la differenza tra "non mi piace, ma non riesco a non farlo" e il "ho voglia di farlo".
Sul blocco dei comportamenti in cui c'è voglia, e la masturbazione è uno di questi più che una ossessione, non è detto che funzionino gli antiossessivi.
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dopo
Utente
Utente
O mamma mia dottore ci mancava anche questa......ho capito cosa vuole dirmi.

Innanzitutto grazie per la vicinanza che io apprezzo molto anzi più che molto.

Purtroppo non ho modo di "sottrarmi" alla cura a meno che di lasciare tutto. Nessuno mi obbliga sia chiaro.

Nel caso in cui fossi una persona non adatta a quel farmaco, prendendolo comunque e quindi senza motivo e senza il giusto motivo cosa mi succederà? Mi si rovina il SNC e quindi è meglio che lasci stare? Dovrei prendere la prima mezza dose da 2.5mg oggi
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non succede niente di che, se non è adatto si vede dal fatto che o non ottiene risultati, o addirittura va peggio, ma la cosa è sotto i suoi occhi, niente di occulto.
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Utente
Utente
Ho preso i primi 2.5 mg però mi spaventa tanto che sul bigiardino c’è scritto (fra le varie cose mostruose) diabete mellito 1/10. 1/10 è davvero tanto io sono ancora giovane e ho sia la mamma che la nonna con glicemia alta ma ancora no diabete. E del ramo di mio padre non so nulla. Neppure di lui so nulla. In realtà mi è sempre mancata la figura paterna.
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Utente
Utente
Quanto dovrebbe durare una cura con questo farmaco? Almeno la paroxetina per quanto mi lasciasse quella sensazione di funziona ma manca qualcosa per funzionare bene era più innocua. Dopo la dose di oggi ho sentito un pochino di sonnolenza un po’ di blocco ma un istinto sessuale più forte è un po’ di irrequietezza. A me servirebbe qualcosa per togliere l’ansia che mi toglie completamente l’appetito azzerandolo. Non mangio più niente. Il sereupin su questo funzionava
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Può durare il tempo che serve, non ci sono limiti predefiniti.
Sul bugiardino ognuno tende a leggere cose isolate che lo spaventano di più. Mai nessuno si spaventa per gli effetti degli ansiolitici, tanto per dire, è un problema di aspettativa e di funzione che si attribuisce al farmaco.
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Utente
Utente
Dottore io sono stato operato alla retina per problemi importanti. Se mi venisse anche il diabete sarebbe catastrofico per gli occhi. Alla luce del fatto che la cura non è appropriata con una sicurezza rilevante, è davvero il caso di non obiettare con la psichiatra? Onestamente dottore da uomo e non da medico, se dovesse assumerlo lei non riterrebbe un po’ troppo sfavorevole il rapporto di 1/10 diabete? Potevo capire 1/1000. Sottolineo che non sono schizofrenico e sul foglietto del abilify c’è scritto per persone che vedono cose che non esistono e sentono rumori che non ci sono. Ma scherziamo? Io non sono mica a questo punto. (Scusi lo sfogo) e scusi l’insistenza sulla domanda circa il rapporto 1/10. Sempre in rapporto 1/10 ci sono altri effetti collaterali ma un conto e stanchezza sonnolenza un conto è diabete. Sempre 1/10. X farla breve la domanda è se questo rapporto non e sfavorevole.
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Sì, ma perché mai ha focalizzato su quello piuttosto che su altri effetti possibili, ogni farmaco ne ha numerosissimi.

E dove starebbe scritto 1/10 ? Io vado a veriicare, e vedo frequenza non conosciuta, il che attualmente significa meno che "non comune".

https://www.torrinomedica.it/schede-farmaci/abilify/
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Utente
Utente
Caro Dottore credo che lei sia in assoluto uno se non il professionista qui su medicitalia più disponibile, non abbandona mai neanche quando il consulto si riapre dopo mesi. E per questo merita sempre la recensione massima.

Lei mi chiede perché mi sono focalizzato su quello e non su altri effetti e io le rispondo.
Ho letto che ci sono altri effetti peggiori come la morte, il coma e altri (cuore, fegato, vene, arterie, cervello). Mi focalizzo sul diabete a causa della frequenza, in quanto gli altri effetti sono più rari mentre

sul foglietto illustrativo di ABILIFY

vedo COME PRIMISSIMO effetto collaterale 1/10 il diabete mellito.

Se non mi crede si procuri pure una scatola di ABILIFY 5mg e poi vedrà coi suoi occhi.

Sempre grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Le ho messo in link al foglietto, e le ripeto che quel che dice non risulta assolutamente.
Non è il primo effetto citato, e non è quella la frequenza riportata.
E' abbastanza ovvio che non lo sia, anche a buon senso.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Ma anche se fosse vero, e non è come sostiene, per contrastare lo sviluppo di diabete (che sarebbe in ogni caso evidente con manifestazioni metaboliche iniziali) è sufficiente mantenere una attività fisica regolare ed una dieta bilanciata.


Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Utente
Utente
Ringrazio entrambi.

Per il dottor Pacini: sono soddisfatto del consulto e delle attenzioni. Capisco cosa mi dice con buonsenso, anche io la penserei così. Perlomeno sarei propenso. Tuttavia la invito a credermi sulla parola se le dico che c'è scritto quanto ho detto. Mi dispiace farle spendere soldi ma se proprio crede che abbia torto non le resta che comprare una scatola di farmaco (oppure da psichiatra riuscirà a procurarsela sicuramente in qualche modo) e vedrà che c'è scritto 1/10 diabete mellito ed è il primo effetto collaterale in assoluto ed in ordine. A logica anche io ne dubiterei dato che 1/10 è una percentuale assurda. Però così c'è scritto e il farmaco si chiama ABILIFY 5MG
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
No, non è così. Non capisco quale foglietto legga. Ho controllato cinque versioni disponibili di questo foglietto e sono tutte uguali, nessuna riporta le cose come le dice Lei.

Come mai mi ripete che il farmaco "si chiama abilify 5 mg" ? E certo, di cosa stiamo parlando ? Le ho messo due volte il link al foglietto.
Rieccolo un'altra volta dalla fonte del prontuario farmaceutico:
http://www.prontuariofarmaceutico.it/skfarmaci/monografia%20di%20abilify%2028cpr%205mg.htm

Se Lei, leggendo qui, conclude quello che ha già detto sul diabete, significa che non sa leggere un foglietto, non so quale sia il problema ma dovrebbe però fare un minimo sforzo ad aprire i link e leggere, invece di insistere a vuoto.
[#33]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Secondo me lei sta andando in loop.

Ora il prodotto ha una possibilità bassa di far sviluppare diabete.

Il problema è che vanno considerati tutti i possibili effetti collaterali che devono essere inseriti nella scheda tecnica obbligatoriamente.

La percentuale di possibilità non è quella che riporta.

Quindi abbia comportamenti volti ad evitare problematiche metaboliche ed assuma la terapia tranquillamente.
[#34]
dopo
Utente
Utente
Grazie ad entrambi. Dottor Pacini!! Io non dubito dei suoi link!!!!! Ma io mi riferisco al foglietto cartaceo che mi sono trovato dentro in entrambe le scatole di farmaco. Tutto Lì. Cosa ci posso fare se la casa farmaceutica ha scritto così? Se dubita della mia capacità di leggere i bugiardini mi dia un indirizzo di posta elettronica che le allego la foto. Se è davvero necessario.....ma non si arrabbi con me io le credo e ho letto ciò che mi dice. Temo sia lei che non crede a me

Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Finalmente, dopo svariate ricerche, dandole fiducia ho trovato un foglietto che dovrebbe essere lo stesso suo https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_002238_036582_FI.pdf&retry=0&sys=m0b1l3

Riporta "fino a 1/10" (da 1/100) per una serie di effetti, poi il fatto che lo metta per primo non significa niente. Presumo siano elencati per apparato. E poi - tanto per dire - stanchezza c'è riportato due volte, stanchezza tra i primissimi e sensazione di stanchezza come ultimissimo.

Per cui. Un conto è e è diabetico o ha un prediabete. Poi, tutti gli antipsicotici hanno in comune un rischio che però varia un po' come meccanismo, perché inducendo anche aumento di peso, sedentarietà etc possono aumentare questo tipo di problema metabolico anche per via indiretta.

Comunque, messo così senza ulteriore chiarimento potrebbe significare anche 1/99. E non saprei se questo foglietto che risale al 2018 sia più o meno aggiornato di quello che risulterebbe ora in commercio, secondo altri siti.
[#36]
dopo
Utente
Utente
Mi dispiace che abbia dovuto fare ricerche e che abbia speso del tempo. Adesso però ci ritroviamo con le probabilità (1/10 ecc)

Beh le dirò che questo fatto del diabete e delle mie condizioni di retina mi ha dato una specie di shock ma non in senso negativo. Da giorni non ho più certi pensieri così intrusivi e credo che la causa sia una sana paura dovuta al fatto che mi preoccupo di qualcosa che è più importante e che devo tutelare ossia gli occhi. Ne parlerò in settimana alla psichiatra e le farò sapere, se vorrà. Non voglio prendere questo farmaco perché non sono schizofrenico (e questa non è una mia idea ma lo sa anche la psichiatra e la psicoterapeuta). Quando lo assumo ho troppa paura (non panico o attacchi di panico). Mi fa vivere male e so che in fondo in fondo non è un farmaco che mi calza a pennello in quanto, non per essere offensivo verso chi leggerà magari, non sono messo così male.

Il guaio è che non hanno molta propensione a fare psicoterapia senza affiancare un farmaco anche in casi poco gravi (mi sono informato da persone che ci vanno, appunto poco gravi). Definiscono la farmacoterapia come una stampella necessaria. Vedrò se riuscirò a cavare il ragno dal buco. Sono convinto che una buona psicoterapia potrebbe fare tanto. Il fatto che sia buona o meno.......questo è il punto....

Grazie
[#37]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Andrebbe però chiarita una cosa, per far capire quanto sia difficile da un solo dato statistico avere un'impressione.

Il dato è riferito all'uso antipsicotico. Cioè ad una tipologia di soggetti. Soggetti che tendono ad avere determinati comportamenti, magari anche una genetica diversa, e magari età diversa e così via.

Per il resto, è una questione di rapporto rischio-beneficio ovviamente.
[#38]
dopo
Utente
Utente
Dott
Sono stato dalla psichiatra mi ha tolto il farmaco ma mi ha detto di tenerlo in casa. Vedremo se poi mi darà altro. La paroxetina non vuole. Lei non la troverebbe invece appropriata?

Mi ha anche detto che il diabete 1/10 sarà anche vero ma a 5mg no e che negli Stati Uniti si danno dosi anche di 60mg e se ho capito bene (e spero di no) 90mg. Poi mi ha detto che al limite anche 30mg sarebbero rischiosi.

Comunque per ora me ne sono liberato. Terrò il farmaco in casa ma non lo assumerò.

Cosa ne pensa lei della paroxetina oppure avrebbe qualche classe di farmaci o meglio farmaco che possa proporre? È vero che siamo a distanza però è anche vero che voi psichiatri non vi avvalete di RM TC ed esami di qualche tipo inequivocabili e quindi di fatto vi basate essenzialmente su una visita e sull'ascolto. Su questo punto spero di non essere frainteso in quanto non sto giudicando male chi fa questo tipo di lavoro

Infine mi ha detto che se ho paura del diabete potrebbe interessarmi l'aloperidolo e mi ha chiesto cosa ne pensavo. Ma io le ho detto che non lo conoscevo e comunque poi ha subito cambiato idea e ha detto che forse non mi serve.
Mi illumini
Grazie!!
[#39]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Le posso solo dire di non infilarsi in tunnel in cui vuol sapere come stanno le cose su tutto perché nessuno lo sa.
Così rischia di inventarsele da solo, di forzare i medici a darle spiegazioni che non vogliono dire niente di particolare e di rimuginarci per giorni ogni volta.
Ad esempio, RM e TC inequivocabili ? Ecco il tipo di errore che molti fanno nel concepire le tecniche mediche.
L'affidabilità di una tecnica si misura con un metodo statistico, e una visita in cui non è che si ascolta tanto per dar soddisfazione, ma si raccolgono elementi, può essere equivalente a quella di una tc o superiore, o inferiore a seconda della visibilità di ciò che si cerca con quella tecnica.

Quindi, in sostanza: lei ha protestato per un farmsco, e le è stato cambiato.
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Utente
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Dottore ho bisogno di lei. Sono stato dalla psichia e della psico. La psicologa mi fa parlare e non dice niente. Per esempio le ho detto che sono emotivamente fragile e che mi agito per qualsiasi cosa. Oggi una persona mi ha trattato male e ho perso tutto l'appetito. Ho chiesto alla psichiatra di potere verso settembre riprendere la paroxetinba in quanto prevedo un evento stressante in cui devo essere "infallibile". Mi ha detto no e che semmai se avrò bisogno di un farmaco prenderò il famoso abilify. Io le ho detto ancora quella cosa del diabete e lei mi ha detto che allora potrei prendere l'aloperidolo? Ma non è peggio che andar di notte?
Dottore la prego di fare un'eccezione ancora una volta e di darmi il suo competente parere. La psichiatra è estremamente giovane, un po' impulsiva se posso permettermi e io ho paura e sono già fragile.
L'aloperidolo non è più pericoloso come farmaco ed è proprio per questo che è stato fatto l'abilify? Potrebbe dirmi se è difficile da sopportare ecc? Io devo studiare non posso perdere memoria ecc. faccio una facoltà in cui si studia quasi quanto medicina (odo). Alla fine non sono schizofrenico dunque perché devo usare questi antipsicotici? Quale sarebbe una classe alternativa? Io non ho raccontato alla psichiatra niente che non abbia detto anche a lei. Forse ho detto più a lei (per dire)

La prego dottore mi dica
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Io non so se esista un motivo per cui non vogliono cambiarle facilmente le cure, presumo però che se un motivo c'è sia connesso alla sua preoccupazione e tendenza a chiedere spiegazioni o a allarmarsi. A questo punto non è strano che si possa aver deciso di temporeggiare. La mia è un'ipotesi.

Le aspettative devono essere realistiche. Se prende una cosa perché vuole essere infallibile già si parte male. Essere normale e anzi magari avere buone prestazioni, cioè "fallibile".
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Utente
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Io ho sempre avuto una forte tendenza a farmi domande su cose non sempre opportune. In particolare sul perché delle mie sofferenze senza che mi sia comportato male. Però mettendomi d'impegno supero questo problema. Il fatto è che mi resta la famosa ansia.

Io tempo fa ho detto alla doc che davo al sereupin come voto: 8 come antiansia. 7 come anti attacchi di panico quasi 0 come antidepressivo. Da ciò ha dedotto che non sono depresso in quanto non mi ha alzato il tono dell'umore. Inoltre io mi sono lamentato del fatto che mi risvegliava di notte e allora adesso non mi vuole più dare SSRI. E quindi è passata a questa classe nuova.

Lei dottore personalmente ritiene più vantaggioso usare l'aloperidolo al posto dell'aripiprazolo? Oggi voleva propormi sempre l'aripiprazolo ma siccome le ho ricordato il fatto del diabete 1/10 che si era scordata (o come mi diceva lei anche 1/99 teorico ma lasciamo stare), ha detto allora se hai paura del diabete devi provare l'aloperidolo. Se avrò domande sugli effetti collaterali le chiederò più avanti quando avrò il foglietto illustrativo fra le mani. Ma in linea di massima per ora le chiedo solo se considera più consigliabile, diciamo così, l'uno o l'altro.

L'aloperidolo ho letto che è anche meno efficace per certi versi, per altri di più.

Mi aiuterà contro:
L'ansia forte
Zero appetito
Ansia sociale forte
Tendenza ad essere eccitato da donne che trattano male (e che non accetto)?

Ho fatto questa scaletta per darle un'idea del quadro.

Per quanto riguarda l'essere infallibile intendevo dire che durante l'esame non vorrei che mi venisse un attacco di panico che mi faccia scappare prima di cominciare o durante. (già successo)

Sempre grazie. Il suo è un mestiere difficile, ma mi creda..anche stare dall'altra parte è dura
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
" Da ciò ha dedotto che non sono depresso in quanto non mi ha alzato il tono dell'umore."

Beh su questo non è che il ragionamento fili così, magari fosse così deduttivo.

Siamo partiti dalla considerazione della masturbazione, e su questo va chiarito fin da subito che per definizione si tratta di impulso. La suddivisione per sintomi (ansia, depressione etc) non è il modo in cui è valutato un trattamento, perché gli stessi sintomi dentro diagnosi diverse si muovono secondo la diagnosi, e non secondo il tipo di sintomo.
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Utente
Utente
Io pur nella timidezza sono sempre stata una persona nervosa (ma non intendo irascibile) ed è come se avessi un'anoressia nervosa. Tuttavia però ho l'ossessione di aumentare di peso. È però un'ossessione giustificata visto che non assimilo e non ho per niente fame. Ho passato tutta la vita fino ad adesso praticamente a mangiare 2 volte al giorno. Con sereupin le cose erano migliori ma sospeso quello sono tornato indietro.

So che conta tanto la diagnosi ma se la diagnosi non è nota quali sono i farmaci che si usano per stimolare (MA TANTO) l'appetito? Antistaminici? E poi? È giusto per andare in contro un po' alla psichiatra.

Per la masturbazione se non voglio non lo faccio non sono posseduto da un istinto invincibile. Però ne ho spessissimo il bisogno. Forse stress cronico. Ma anche quando sono lontano dallo stress. Il titolo del consulto l'ho dato per le esigenze del momento non ho pensato ad un titolo ad ampio spettro. Tuttavia se è come dice lei dovrei prendere l'aloperidolo a vita e mi spaccherei il cervello. Sinceramente..per quanto tempo si fa una cura con quel farmaco? Se non si è schizofrenici e non si usano decanoato oppure terapie croniche? La mia psichia dice che è contraria alle terapie a vita. Però vorrei sapere la verità, se si può dire. Non mi dica dipende la prego...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"Per la masturbazione se non voglio non lo faccio non sono posseduto da un istinto invincibile. Però ne ho spessissimo il bisogno. "

Vede, per esempio da questa descrizione non si capisce, sono due cose opposte. Avere il controllo, e avere spessissimo il bisogno non si capisce se per bisogno intenda che le viene in mente o che lo fa.
Intendiamoci, si sono persone che chiamano masturbazione compulsiva una masturbazione quotidiana solo perché ne sono ossessionati.

"La mia psichia dice che è contraria alle terapie a vita. "

Alle malattie invece ? Favorevole o contraria ?

A volte sento riferire delle posizioni o dei discorsi che non capisco mai se sono fraintendimenti o cos'altro.
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Per la masturbazione rispondo subito: dico che se sono in casa magari da solo lo faccio altrimenti se sono fuori no. Non è che se sono in macchina mi fermo da qualche parte. Ma guardi che in realtà non mi vengono pensieri. È come se mi venisse una ipersensibilità al glande ed è proprio un bisogno fisico non mentale. Almeno a sensazione è così non so se esiste quello che ho detto. Mi passa completamente anche la fame e mi ritorna appena appena dopo l'orgasmo. Curiosamente col sereupin si riduceva molto la sensibilità di glande frenulo ecc. Però quando veniva il desiderio era un tormento perché col farmaco non venivo mai ed era spossante. Una volta ci ho messo un pomeriggio.

La ringrazio sempre per l'aiuto.

A proposito scusi, i suoi (o generici) pazienti che usano Aloperidolo x quanto lo usano? Mediamente

Per quanto riguarda le parole che ho riportato della psichiatra le dico questo. Non ho frainteso niente. Anzi in generale sono una persona acuta che non fraintende quasi mai
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Utente
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Se è possibile vorrei sapere il parere del dr Ruggiero su una questione. Il dottore mi diceva in precedenza: ....................

Secondo me lei sta andando in loop.

Ora il prodotto ha una possibilità bassa di far sviluppare diabete.

Il problema è che vanno considerati tutti i possibili effetti collaterali che devono essere inseriti nella scheda tecnica obbligatoriamente.

La percentuale di possibilità non è quella che riporta................

Ok ora che abbiamo appurato che la percentuale di possibilità era davvero FINO a 1/10 e quindi una probabilità alta e sfavorevole, lei dottor Ruggiero ritiene più di prima scelta oppure diciamo più ottimale l’aripiprazolo o l’aloperidolo? La domanda è anche per chiunque voglia rispondere.
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Gentilissimi medici, chi mi ha visto ha deciso che debba almeno provare l'aripiprazolo. Se vi ricordate avevo iniziato la discussione sul farmaco perché mi spaventava quel "fino a 1/10" di diabete. E così ne ho parlato più accuratamente con la mia dottoressa. Lei pensava anche ad aloperidolo ed olanzapina ma l'ha esclusa immediatamente dopo averla nominata per il discorso metabolico (diabete?). Tenendo a precisare che non è una mia fissazione quella sul diabete ma che ho l'esigenza di non farmelo venire per motivi medici personali (già detti sopra ma non importanti dal punto di vista psichiatrico), vorrei fare queste domande:

1) Esistono esami/controllo periodici da fare per prudenza in chi prende aripiprazolo come in chi prende aloperidolo? Tipo ECG esami del sangue ecc

2)È vero che il fatto che aripiprazolo favorisca il diabete è dovuto al fatto che aumenta l'appetito? Se no, mi spieghereste?

Spero che vengano giudicate domande pertinenti e non da paranoico. Io le trovo importanti e sarei felice se rispondeste.

Grazie in anticipo
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
1- non è detto che a chi prende aloperidolo siano prescritti con regolarità dei controlli. le intende se ci sono controlli per verificare se c'è un cambiamento metabolico del tipo del diabete. Sì, praticamente sono gli stessi esami che si farebbero per accertare il diabete o il prediabete. ECG sì, ma per altri motivi.
2- Aumento di peso da aumentato appetito sono una cosa, ma il cambiamento del metabolismo è un'altra. Sono legate, nell'obesità tende a svilupparsi un cambiamento metabolico indotto dall'iperalimentazione zuccherina, ma altrimenti appetito, soprattutto aumento di sete e di volume urinario possono invece essere sintomi di un metabolismo diabetico. Anche qui, con gli esami si vedono queste cose.

Non sarà una fissazione, ma di certo non è che ci sono persone a cui non importa il diabete, né che sia qualcosa di invisibile fino a quanto viene, e poi non ci si fa niente.
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Utente
Utente
Dottore metto dei numeri non per maleducazione ma solo per evidenziare i punti che sono importanti per me. Ho davvero bisogno della sua opinione. Chi mi segue sarà competente sulla carta ma non ha ancora quella esperienza sul campo che ha lei e che potrebbe fare la differenza.

3) Per quanto riguarda il punto due chi mi segue ha detto queste parole: aripiprazolo favorisce il diabete perché aumenta l'appetito. Mi sembrava strano infatti. Quindi innesca un cambiamento del metabolismo, è corretto? A me era stato detto che non agisce sul pancreas e quindi era l'aumento dell'appetito il motivo.

Ho preso anche forte coscienza di una cosa dottore. In pratica ho sempre il desiderio (non volontario) di masturbarmi. È come quando scappa la pipì, non è volontario. E questo mi azzera tutto lo stimolo dell'appetito.

Forse però è una mia deduzione errata in quanto quando assumevo paroxetina la voglia di masturbarmi era diminuita ma temo anche perché ogni volta ci volevano "ore" a raggiungere l'orgasmo e quindi mi forzavo (non so se dico giusto perché non ricordo bene, forse la paroxetina riduceva effettivamente la voglia). Piuttosto mi mettevo sul divano e cercavo di rilassarmi chiudendo gli occhi e immaginando qualcosa. (non di erotico naturalmente).

4) Lei crede che labilify possa togliermi questo stimolo continuo e fastidiosissimo?

5) E se invece che un problema psichiatrico il mio fosse un problema neurologico? Un cervello che manda impulsi sessuali più forti di quelli alimentari. Stamattina non ho ancora mangiato niente e adesso che è iniziato il pomeriggio continuo a non avere fame. In compenso mi sono masturbato due volte e se volessi ci starebbe la terza. Assurdo.
Lei crede che debba andare da un neurologo?

L'abilify in quanto farà effetto? oggi sono al secondo giorno da 2.5mg. Giovedì passo a 5mg e mi è stato detto (solo perché l'ho chiesto!!) che arriverò a 15mg
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non facciamo confusione, che c'entra il pancreas, l'azione non è che debba essere sul pancreas per generare diabete. Mi pare davvero che ne stia facendo una questione sproporzionata rispetto poi al fatto che le cose si vedono in corso d'opera, quindi ogni domanda sul futuro è inutile. Le tagli.

5) e che differenza c'è ? I problemi psichiatrici sono tutti neurologici, mica parliamo di un altro organo
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Utente
Utente
Eh però allora mi ha preso per il ...... questo non è bello. Meglio la verità sempre. So che la disturba la domanda ma potrebbe dirmi perché favorirebbe il diabete? Abbia pazienza però la prossima volta voglio chiarire questa cosa.
Guardando le linee guida del sito medicitalia, questa è una domanda legittima perché dice che si può confrontare pareri medici virtuali e reali . Fra l’altro in questo caso sono nozioni mediche e non richieste illegittime di prescrizioni ecc quindi se ha voglia, senza nessuna urgenza e me lo spiega poi io posso argomentate circa la presa per il ...... che ho gradito poco
Ovviamente non farei mai il suo nome. Garantito. A me è stato detto che non influisce sull’insulina ne sul pancreas e quindi aumenta la probabilità di diabete solo perché stimola lappetito.
Infine lei crede che laripiprazolo mi aiuti col mio problema?
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Sinceramente non vedo prese per il ... da nessuna parte. Anzi, la inviterei ad aver rispetto per il medico che la sta informando con pazienza mi pare, nonostante sia difficile farlo di fronte a chi ha paure tutte focalizzate su una cosa e non ha una critica che va e viene su questo fatto.
Senta, il rischio lo vuol vedere amplificato, i confronti che Lei fa sono legittimi, ma finiscono per confonderla, e non è strano, perché chi è ossessivo si confonde o ogni volta crede di aver capito chissà quale enormità.

Come volevasi dimostrare, in chiusura ritorna sullo stesso discorso, e sulle cause. Non si sa perché lo fa, quando mettono i rischi non sanno neanche se l'effetto è diretto o indiretto. Accade con una certa frequenza, e allora è riportato.

Infine, in chiusura ritorna sulla domanda principe, ovvero la domanda generica e sul futuro.
Se non si rende conto che il 90% di questi quesiti è sintomatico, e anche quesiti riguardanti fatti come un effetto collaterale sono gestiti in maniera ossessiva, secondo me non esce da un modo di interagire "difficoltoso".

Il rischio è di metterci chissà quanto per provare una semplice cura, e paradossalmente anche per non abbandonare mai nessun farmaco e impilarne poi cinque o sei soltanto perché è difficile gestire il cambiamento di cura, in mettere e in levare.
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