Soffro di depressione?

Gentili dottori,

È da sempre che sono insoddisfatto della mia vita in ogni ambito.

Alle superiori non avevo amici e vivevo tutte le ansie che l’ambiente scolastico ti sottopone.

Cominciata l’università da fuori sede ho acquisito molta stima in me stesso e ho fatto amicizia, ma dal secondo anno in poi ho perso gli amici e la vita è diventata casa e studio.
La solitudine mi ha sopraffatto e sono tornato nella mia città (mi manca un esame alla laurea).
Qui ci sono, definitivamente, da 2 mesi.
Ora ho degli amici molto stretti.
Quando non sono con loro vivo gli stati di insoddisfazione, ma con loro sto bene.
Da qualche tempo il mio umore è peggiorato e quell’insoddisfazione si è trasformata prima in rabbia e ora in tristezza.
Sento che i miei amici, molto cari, si stanno pian piano allontanando e ció ha peggiorato tutti i sintomi di cattivo umore.
Prima il cattivo umore non durava sempre (a quantizzarlo 1/3 di giornata), ora mi sento triste e disperato da quando mi alzo a quando mi addormento.
Non riesco piú a dormire ed ho diminuito drasticamente il mio modo di mangiare perché non ho piu fame.
Gli unici momenti dove sto bene sono in compagnia dei miei amici.
Ma ora il pensiero di perderli mi fa stare male sempre, anche con loro.

Mi trovo in una situazione molto debilitante e non trovo il coraggio di parlarne con nessuno.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Intanto ne ha parlato qui, il che è un bene. Io direi che è il caso di farsi visitare, è un cambiamento che va in un direzione unica, ormai da un tempo sufficiente a non considerarlo solo un momento qualsiasi. C'è familiarità per disturbi psichiatrici ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Sí, mio zio è schizofrenico e depresso, attualmente prende psicofarmaci. Le questioni che mi bloccano ad affrontare il problema sono 3:

1. Magari è solo autosuggestione, un momento negativo, in realtà non è niente

2. Non mi va di far sapere alla mia famiglia di questa cosa

3. Sono estremamente timido e non mi sentirei a mio agio a parlare con uno sconosciuto dei miei problemi estremamente personali e di cui non ho mai parlato a nessuno
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Il punto 1 è una giustificazione per i punti 2 e 3, non ha altro senso. Essendo maggiorenne, tecnicamente non è richiesto dai medici che qualcuno sappia qualcosa. Il presupposto per curarsi non è che uno ami andare a raccontare come sta al medico. Ma questo non importa né per le diagnosi. né per le cure.
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dopo
Utente
Utente
Va bene,

Rifletterò su quanto mi ha detto. Oggi partito e starò 3 giorni fuori userò questo tempo per riflettere meglio su me stesso e sul mio stato d’animo.

Eventualmente è possibile farsi visitare senza passare dal medico curante? Nemmeno conosco il mio medico curante. É stato scelto dai miei genitori, è un cliente di mio padre e va sempre lui per farsi dare ricette o altro.