Ansia

Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni.
Mi sono laureata in lettere classiche e sto terminando la magistrale in Filologia. Quest'anno ho anche realizzato il mio sogno di diventare truccatrice ed è attualmente il mio lavoro.
Ho una famiglia che mi supporta e mi sta vicino in questo momento, tante amicizie e sono fidanzata da qualche mese.
Ho sempre sofferto di attacchi di panico da quando ero piccola, ma dal 2017 ho iniziato a soffrire di agorafobia: sono in terapia da 3 anni e si, ci sono stati miglioramenti, ma minimi, pochissimi, e tanto lenti.
Le cause le abbiamo ritrovate in tante cose, sicuramente in primis la violenza fisica e psicologica subita a scuola dai 6 ai 14 anni.
Voglio vivere, viaggiare per il mondo, essere indipendente, girare per le strade della mia città, è difficile gioire di essere riuscita a fare 200 metri a piedi.
La mia ansia negli anni mi ha creato dei problemi di salute: soffro ormai di gastrite cronica, di reflusso gastro-esofageo e di colite cronica.
Sono in terapia psicologica da 3 anni e in terapia farmacologica da 2: assumo 6 gocce di Cipralex e 3 gocce di En la sera.
Questi farmaci, insieme alla pillola anticoncezionale, mi hanno fatto aumentare di 15 kg nel giro di due anni e questo mi ha creato solo stress.
Sto cercando casa in questo periodo, per andare a vivere da sola: il problema è che mi sembra un'illusione, ho paura di rimanere chiusa nelle quattro mura con la difficoltà di non riuscire ad arrivare al supermercato.
Quando però viaggio riesco a muovermi meglio: nelle altre città mi sembra di poter azzerare tutto e ricominciare da capo. Ma il treno non lo prendo da sola, l'aereo non se ne parla.
Sono bloccata.
È giusta la mia terapia?
Perché mi sembra sempre di rimanere al punto di partenza?
Grazie mille
Saluti
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Dopo tre anni i risultati dovevano essere più tangibili.


Le terapie attuali vanno riviste per ottenere un miglioramento ulteriore.

La terapia farmacologica è attualmente ad un dosaggio basso.

Conoscere le presunte cause di un disagio non porta alla scomparsa delle stesse, può dare una motivazione ma non le risolve, ed il suo caso ne è l’esempio.


Dr. F. S. Ruggiero

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[#2]
dopo
Utente
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Grazie della risposta.
I medici che mi seguono continuano a ripetermi che sono io che non vedo i progressi.
Sto seguendo la terapia psicologica Gestalt, quale altro approccio mi consiglia?
Grazie
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