Forte disturbo ossessivo compulsivo

Buonasera dottori, sto scrivendo questo messaggio perché in questi tempi mi sto sentendo davvero male.
Circa un anno fa, ho iniziato a pensare di poter uccidere mia madre con un coltello.
Da lì, sono iniziate tutte le mie sofferenze.
Non so spiegare il motivo del perché sia nato questo pensiero.

Poco dopo ho deciso di recarmi da uno psicologo, ma dopo qualche mese mi viene detto che la terapia che stavamo facendo non era quella adatta e che quindi sarei dovuto andare da una neuropsichiatria, dalla quale ho fatto un solo incontro e poi ho terminato.
Il mio ex psicologo decise di mandarmi lì perche gli avevo riferito che avevo avuto anche il pensiero di potermi buttare dal balcone e.
che mi ero anche affacciato per farlo.
Comunque arriva l estate e i problemi sembrano temporaneamente passare, faccio le vacanze con mia madre, poi quelle con mio padre e appena torno da queste ultime riiniziano i brutti pensieri.
Passa ancora qualche mese e a novembre decido di rivolgermi ad un altra psicologa.
Un altro pensiero che ho sviluppato nel frattempo è stato quello di mettere le mani nella presa, e purtroppo l ho fatto tante volte perché non ce la facevo più a respingerlo.
E in queste ultime settimane inoltre Il pensiero di poter uccidere e di poter far del male è diventato fortissimo e ho tanta paura di poter perdere il controllo e di non riuscire a controllare le mie azioni e i miei pensieri e quindi ho paura di attuare veramente ciò che penso.
sono anche spaventato perché sembra che anche facendo altri mesi in terapia il problema non si risolve.
Certe volte Mi arriva alla mente anche un pensiero che mi dice: uccidi se ti vuoi liberare di queste preoccupazioni.
Lì la mia ansia cresce a dismisura.
Dottori, spero che voi riusciate a capire ciò che ho scritto, e che mi possiate consigliare qualcosa di buono.
Vi ringrazio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Ha messo le mani nella presa in che senso ? Questa non è un'ossessione, è un gesto autolesivo, per fortuna neutralizzato dai meccanismi che le prese, oggigiorno, almeno la maggior parte e se non vecchie, hanno per evitare la folgorazione.

Per il resto, i pensieri che riferisce sembrano ossessioni di contrasto, ma questo della presa andrebbe meglio chiarito.
O ha paura di farlo davvero, o ha la spinta a farlo, sono due cose diverse.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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Utente
Utente
Grazie per la risposta dottore. Tendo a precisare che io non ho nessuna intenzione né di fare del male a me stesso né agli altri, però il pensiero era diventato troppo forte e ho perso il controllo sulle mie azioni, non so come spiegarlo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Sì, ma questo è importante come caratteristica, poi bisogna vedere di preciso cosa intende per aver messo le dita nella presa più volte. Andrebbe descritto meglio.
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Utente
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Praticamente, le ho messe più volte perché avvertivo una grande ansia, e quindi per farla calare mi sono lasciato andare più e più volte. Dottore la mia psicologa mi dice che ciò accade perché io sono un ragazzo molto ordinato e che non ho mai perso il controllo, ed è vero, però volevo avere qualche altro parere ij merito
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Questo l'ho capito, quello che mi è meno chiaro è in che modo le ha messe. Ma comunque, non è essenziale che lo dica qui, serve solo per capire come va inteso il gesto.
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Utente
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Nello stesso momento, le mettevo piu volte all interno della presa di corrente provando piu combinazioni tra due dita, fino a quando l ansia non calava. Se non le è chiaro me lo dica
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Si, quindi in pratica appoggiava le dita ai buchi. che sono di dimensioni minori.
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Utente
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Si dottore, comunque Volevo una sua opinione in merito alla mia situazione
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Io farei valutare l'opportunità di una cura medica. Come mai lo psichiatra di prima non aveva ritenuto il caso ?
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Utente
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Dottore per cura medica intende l assunzione di farmaci?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Sì, per quanto anche le cure psicologiche siano in definitiva biologiche, intendevo sì, quelle farmacologiche.
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Utente
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Comunque non so che dirle, non mi è stato mai proposto l'uso dei farmaci da parte del mio ex psicologo e nemmeno da parte della psicologa dalla quale mi sto recando attualmente. Sono molto preoccupato riguardo alla mia situazione, sembra sia peggiorata rispetto a quella di un anno fa
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Dagli psicologi sicuramente no, ma io dicevo dalla neuropsichiatra con cui fece un solo incontro.
Mi sembra appunto strano. Io farei fare diagnosi psichiatrica così da farmi proporre un trattamento.
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Utente
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Mi ricordo che la neuropsichiatra mi disse che la situazione non era così importante per far uso di farmaci, poi non ci andai più perché mi dissero che la stessa neuropsichiatra era una persona un po squilibrata.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Che buffe coincidenze. Comunque, io adesso riconsidererei la cosa.
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Utente
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Dottore, da quello che ho scritto, riesce a capire in minima parte cosa potrei avere? Sono ancor più preoccupato dato che sono minorenne
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Questo gliel'ho già detto sopra, cosa si può capire.