Disturbo bipolare di tipo ii e studi

Buon giorno
Sono ormai quasi 10 anni che soffro di disturbo bipolare di tipo II
Quest'anno mi sono iscritto a scienze e tecniche psicologiche per capire un po meglio la verità

Personalmente dopo l'ultima psicosi non riesco a rialzarmi, anche perché nonostante la terapia farmacologica, ho intuito che ho una patologia che difficilmente mi permetterà di costruirmi una vita "ordinaria", quindi trovare un lavoro e un giorno avere una famiglia.


A questo punto ho 2 domande:
1) Dovrei abbandonare i miei studi universitari, oppure lo studio stesso potrebbe aiutarmi?

2) Come dovrei vivere la mia vita, essendo consapevole di non potermi costruire un futuro?


NB: La terapia che seguo dalla recente psicosi è:
Mattina: 10 mg di apiriprazolo e 75 mg di Zarelis
Sera: 15 mg di Mirtazapina e 0, 5 mg di delorazepam+
Ogni 28 giorni: 75 mg di Haldol Decanos fiale

Faccio presente che vivo da solo e che il tratto del disturbo molto probabilmente è genetico in quanto mia madre soffre di una patologia simile se non la stessa.
Quando in genere ho dubbi mi rivolgo a mio zio che sta in provincia, anche se visto la pandemia al momento posso avere solo contatti telefonici.

Al momento sono seguito da uno psichiatra che lavora in provincia quindi, non voglio spostarmi vista la situazione

Penso di avere scritto tutto l'essenziale, grazie per l'attenzione
Cordiali saluti
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Tipo II o I, perchè faceva riferimento a psicosi..forse I ?
I pensieri che sta facendo sono prematuri mi pare, e anche un po' contraddittori. Se fa pensieri di questo genere, perché allora si è iscritto ? Si era iscritto prima dell'ultimo episodio ?
Dopo di che, in che senso fa l'università per capire la verità ? Quale verità e a proposito di cosa ?
Questi pensieri negativi sono sostanzialmente inutili, basterebbe applicare intanto criteri di buon senso, del tipo considerare il rendimento e la spesa che eventualmente comporta stare in attesa di una laurea (la quale peraltro non è sinonimo di impiego).
Per quanto concerne la vita "normale", molte persone sono malate di varie cose, non per questo meditano di non avere una vita. Io direi che questi pensieri somigliano più a quelli di una fase depressiva, probabilmente di rimbalzo ad una eccitata che si è conclusa.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Disturbo bipolare di tipo 2..
Ha ragione, in realtà mi ero iscritto per capire di più sulla mia patologia e prima dell'ultimo episodio, e ora forse ne so abbastanza, quindi notando la direzione del suo discorso immagino sia meglio lasciar perdere gli studi, anche perché come ha detto, ha un costo.

Si, la psicosi ultima è molto recente, sono uscito dal ricovero più o meno 2 settimane fa.

La ringrazio per le delucidazioni
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