Bulimia e purging disorder

Gentili Dott.
i, ho 33 anni e da quasi due anni soffro di bulimia e purging disorder.

Tutto è iniziato nel 2018 in seguito ad una improvvisa sparizione (verso casa della moglie di cui io non sapevo l'esistenza, ndr) del mio compagno di allora.
Nessuna spiegazione, nessuna frase, messaggio, litigata.
Niente.

Nella mia disperazione di persona estremamente pacata e razionale, in una situazione che di razionalità aveva poco o nulla, mi sono ritrovata una sera a piangere così intensamente da provocarmi il vomito.

E' stato l'inizio della fine: la sensazione di auto-consolazione, liberazione e "leggerezza" immediata che mai avevo provato in una situazione simile, anzi sono sempre stata emetofobica, hanno portato a quasi due anni di alti e bassi.

Da fuori sembro una persona sana e in salute, ma dentro di me muoio ogni volta che mi ritrovo con il viso davanti al gabinetto.

Vivo da sola, nessuno sa e nessuno si è accorto di alcunchè.

Sono riuscita a "gestire" il problema evitando le abbuffate, ovvero inducendomi il vomito dopo una normale cena.
Da bulimia a purging disorder: non so quale sia peggio.

Ho smesso il 25 dicembre 2019 quando mi sono svegliata con numerose petecchie intorno agli occhi a causa dello sforzo, giustificate in famiglia come una forma allergica causata da una maschera di bellezza.
Ci hanno creduto.

Da quel giorno e fino a marzo 2020 non ho più vomitato.
Purtroppo questo isolamento ha riportato a galla sensazioni e fastidi che credevo superati: oramai sono settimane che vomito la cena, tutti i giorni.

Nel frattempo ho conosciuto un uomo, medico ma con specializzazione in tutt'altra area, che si è accorto che qualcosa non va, ma penso che non abbia idea della gravità della situazione.

Per ovvi motivi non ci vediamo, gli ho già anticipato che appena possibile voglio consultare uno specialita per risolvere un generico problema, e non ha fatto troppe domande.

Ogni giorno mi dico che quel giorno sarò forte, ma inesorabilmente ogni sera ci ricasco e mi riprometto che sarà l'ultima volta.
Così, ogni giorno.

Vado a dormire con lo stomaco dolorante, il cuore che mi rammenta della sua presenza con continue extrasistole, e la gola in fiamme.

Ho evidentimente un problema, ho bisogno di aiuto, ma non so da che parte cominciare almeno per tamponare questa situazione.

Vi ringrazio infinitamente per l'attenzione e la possibilità di ricevere un supporto in un momento così delicato
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
La situazione va gestita da un centro specializzato.

Per cui appena possibile deve rivolgersi ad un centro specifico.

La persistenza di sintomi può richiedere anche degli interventi più urgenti che vanno valutati di volta in volta.


Dr. F. S. Ruggiero

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