Disturbo ossessivo-compulsivo, insonnia, difficoltà a studiare

Salve, avrei bisogno di un parere/di consigli su come risolvere questa situazione.

Il punto centrale, il problema finale, è che ho perso totalmente la capacità di concentrarmi nello studio, ma anche nella semplice lettura.

Se nel primo semestre riuscivo ancora, se pur con tempi superiori alla norma, ad avere buoni risultati, ora non riesco a focalizzarmi neppure per un'ora su qualsivoglia materia.

Per fare un esempio, inizio a leggere, ma senza realmente capire quello che sto leggendo; è come se scorressi nella testa le informazioni che percepisco, ma su queste non si formasse alcune "rappresentazione"; per cui mi risultano alla fine sconnesse e senza un reale significato.

Da diversi mesi ormai mi sento come se fossi meno "brillante", non che prima fossi stato un genio, ma ora trovo molta difficoltà a capire concetti che non dovrebbero essere così complicati.

Ho notato che questa fatica è maggiore quanto più l'argomento da studiare è astratto (difatti, non riesco più a digerire la filosofia); mentre materie come la biologia, i cui termini sono definiti e concreti, non mi portano questa confusione nella testa (sebbene faccia fatica a concentrarmi pure li).

Mi sento come se non fossi più in grado di ragionare, e se ci provo faccio molta fatica; ho la sensazione di avere una nebbia perenne in testa; non riesco più ad organizzare nulla (che sia la mia routine o altro); spesso provo anche una forte pressione in mezzo alla fronte.

Tragicamente, ho perso anche tutta la motivazione che avevo un tempo; non mi sento più in continuità con quel "me" che mi ha preceduto, pieno di obbiettivi e intenzioni.

Premetto che soffro di disturbo ossessivo-compulsivo, per di più di quella forma che inficia la lettura, infatti spesso mi trovo costretto a rileggere senza fine lo stesso paragrafo avendo il dubbio di non aver capito.

Ciclicamente poi, si aggiunge l'insonnia.

Ultimamente la sto avendo spesso, compare per intere settimane; poi sparisce uno o due giorni e infine ritorna; chiaramente il giorno dopo non sono mai lucido per studiare, e l'attenzione cala ulteriormente.

Ma anche i giorni in cui riesco a dormire, in cui appunto, dovrei essermi rigenerato, la mia attenzione e la mia memoria sono comunque scarse.

Ogni sera aspetto il giorno di risvegliarmi con la "lucidità" di un tempo, con la motivazione di una volta, ma niente, ogni giorno è uguale.

Non so che origine abbia questa insonnia, ma è particolare; ci sono volte in cui è presente una lieve tachicardia e ho come dei brividi di freddo (quando in realtà ci sono 22 gradi), e allora riesco a dormire dopo circa 3-4 ore (quando cessano), altre volte invece ho delle vampate di calore e nient'altro che un costante stato di vigilanza che non si ferma.

Ho notato che tutto ciò forma un loop senza uscita, in cui un elemento alimenta l'altro, e il risultato finale è questa mia condizione di obnubilamento del pensiero, di ottusità mentale e di incapacità a studiare.

Vi ringrazio in anticipo per l'eventuale risposta.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Potrebbe essere un episodio depressivo. In famiglia c'è storia di questo ?

Dr.Matteo Pacini
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[#2]
dopo
Utente
Utente
No, non c'è stato nessun caso in famiglia
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Attualmente sta assumendo una terapia farmacologica? La diagnosi di doc è stata fatta quanto tempo fa?


Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

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https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#4]
dopo
Utente
Utente
Purtroppo non mi è mai stato diagnosticato ufficialmente questo disturbo, non essendomi mai consultato con uno specialista.
Per mancanza di soldi non riuscirei attualmente a intraprendere una psicoterapia (o altro di simile).
Nonostante ciò manifesto il disturbo da 4 anni ormai, da sempre nella classica forma di ripetute manie di controllo (controllo dei fornelli interminabile, lavaggio delle mani, ripetuto controllo della chiusura delle porte) che mi portano via una ventina di minuti al giorno.

Sperimento spesso anche la forma aggressiva, con pensieri ripetuti sul timore della possibilità di ferire qualcuno (faccio fatica a tenere in mano un coltello a tavola se ho vicino qualcuno; oppure controllo ripetutamente lo specchietto per timore di aver investito qualcuno e non essermene accorto).
Malgrado tutte queste forme che pur mi disturbano, la forma attualmente più invalidante è appunto quella che riguarda lo studio, il costante dubbio di non capire ciò che leggo e rileggere così senza fine le stesse frasi.
Questa cosa aumenta la mia confusione e quel senso di "pressione" in mezzo alla fronte.
Non prendo farmaci, non avendo intrapreso nessuna terapia; non assumo neppure più caffeina né altri eccitanti da due mesi, su consiglio medico, visto che mi provocavano extrasistoli (oltre che ad aggravare tutti questi problemi).

Avrei anche una domanda: è possibile che il disturbo ossessivo-compulsivo influenzi le capacità cognitive, quali il ragionamento, la memoria e l'attenzione? (Essendo le componenti che percepisco più deteriorate ultimamente)

Grazie
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Sia per il doc che per l'eventuale disturbo aggiuntivo, un contatto medico mediamente non richiede esborsi con regolarità del tipo tot sedute ogni tot tempo, fuorché nel seguire alcuni tipi di psicoterapia.
Non penso quindi che in assoluto ci sia una barriera di questo tipo, a priori. Al limite niente vieta di farsi fare un preventivo teorico su un periodo di tempo di alcuni mesi, che sono sufficienti almeno per provare una cura e vedere se ci sono miglioramenti significativi e stabili.
[#6]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Il problema è che non si può discutere di un disturbo non diagnosticato che lei ha autovalutato.

Ci sono diverse sfaccettature rispetto al disturbo che differenziano anche i trattamenti che possono essere prescritti.

Sostenere di non poter fare una visita per questioni economiche non è una cosa corrispondente alla realtà poiché esistono centri pubblici che erogano prestazioni al costo del ticket e non è detto che lei possa effettuare una psicoterapia che richiede condizioni di eleggibilità.


Non curare il disturbo provoca un peggioramento della sintomatologia ed anche di diverse funzioni cognitive che si deteriorano con il tempo.

Sottrarsi alle cure è responsabile della possibilità di non poter recuperare pienamente tutte le funzioni precedenti esponendola inoltre a fenomeni di alterazioni cognitive maggiori in tarda età.

E' utile che effettui una visita psichiatrica per una valutazione ed una terapia.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Dunque, a chi mi consigliereste di rivolgermi (quale specialista) per una prima valutazione su questi problemi?
Vi ringrazio per l'attenzione e le risposte finora ricevute.
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