Depersonalizzazione e pensieri strani: situazione temporanea o disturbo?

Buongiorno dottori,
sono un ragazzo di 21 anni e scrivo perchè sto sperimentando da giorni una sensazione strana; premettendo che sono sempre stato una persona ansiosa e ipocondriaca, tutto è iniziato due settimane fa a casa quando, mentre ero intento a fare altro, ho avuto un attacco di panico nel quale ho avuto una sensazione di alterata percezione del mio corpo con conseguente paura di smettere di respirare.
Nonostante mi sia calmato quasi subito questa esperienza mi ha suggestionato parecchio, anche perchè fatico tutt'ora a capire quale sia stata la causa scatenante visto che non stavo vivendo periodi di particolare stress o ansia.
Fatto sta che ora, per gran parte della giornata, vivo dei momenti in cui mi sento estraneo al mio corpo e maturo dei pensieri strani relativi alla paura di impazzire e fare gesti avventati o di morire; so che sono paure irrazionali dettate dall'ansia ma non riesco comunque a non farmi sopraffare.
Ho notato però che tale sensazione tende a diminuire se riesco a distrarmi (cosa non facile in questo periodo) e che comunque non mi sta dando problemi a livello fisico, infatti non accuso sintomi particolari e mangio come sempre; anche a livello di sonno non ho riscontrato cambiamenti poichè mi addormento in tempi relativamente brevi e riposo abbastanza bene.

A questo punto chiedo se tale condizione può essere solo temporanea o magari è legata ad un disturbo che andrebbe approfondito (ovviamente vi chiedo un parere a grandi linee, per quel poco che se ne può trarre).
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

2 settimane è una durata ancora ingiudicabile, una parte dei casi si risolvono spontaneamente, altri recidivano. Bisogna anche però capire se si sono instaurati già dei comportamenti rigidi, tipo evitare alcuni luoghi, attività, al di là dello stato di preoccupazione.
Se i sintomi non sono in diminuzione, anche se sono solo 2 settimane mi farei valutare.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la tempestiva risposta, comunque non ho instaurato per ora comportamenti di evitamento continuando a fare ciò che faccio abitualmente, anche se con una condizione più ansiogena rispetto a prima. Ho già avuto un episodio simile 2/3 anni fa, in quel caso dovuto all'assunzione di thc, che però è regredito in poco tempo spontaneamente grazie anche agli impegni che avevo da sbrigare e che mi consentivano di pensare ad altro.
Anche ora, infatti, le uniche volte che sono uscito per motivi di necessità, mi hanno aiutato molto e praticamente non ho fatto caso a questa sensazione che si presenta con maggior frequenza nei momenti vuoti della giornata, nei quali non faccio che pensarci alimentando un circolo vizioso che mi porta ad essere ancora più in ansia.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Di solito questo significa che c'è una predisposizione a questo tipo di disturbo. Quindi non sarebbe strano che al secondo, terzo episodio poi ci fosse una persistenza dei sintomi. In tal caso, ci sono cure disponibili.
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dopo
Utente
Utente
Quindi mi conviene aspettare ancora un po' oppure è meglio intervenire? Inoltre nel caso di una spontanea regressione è possibile che tale situazione si ripresenti più avanti?

Grazie mille per la disponibilità
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Le ho detto, io comunque farei una valutazione. E già il secondo episodio, stesso tipo.