Disturbo borderline

Buona sera, circa dieci anni fa ho passato un brutto periodo a seguito di un incidente, dal quale mi sono completamente ripreso dal punto di vista fisico, dal punto di vista psicologico sono completamente crollato, mi sono rivolto ad un centro convenzionato per ragazzi minorenni.
Li mi prese in carico uno Psichiatra che dopo varie sedute mi disse che avessi una forte depressione ma alla base avevo un leggero disturbo borderline, cosa che io inizialmente non ho voluto accettare, dato che mi documentai molto a riguardo e la consapevolezza di non poter guarire ma semplicemente limitare i sintomi mi creava dentro uno sconforto enorme.
Cominciai una cura farmacologica con citalopram, xanax e depakin chrono, successivamente al posto del citalopram e xanax presi abilify e stilnox, non ricordo i dosaggi purtoppo sono passati molti anni, ricordo solo che non traevo nessun beneficio solamente una sonnolenza enorme, a memoria l'unico farmaco che mi ha leggermente aiutato è stato il depakin.
Arrivati i 18 anni mi rivolsi ad un centro all'interno di un ospedale, venivo seguito da due psichiatri che però vidi per pochi mesi dato che cambiarono luogo di lavoro, dopo una serie di vicissitudini che non vi sto a spiegare, (presi tutto come un abbandono) decisi di interrompere tutto.
Questi anni fino ad arrivare ad oggi sono stati difficilissimi, vivo letteralmente in bilico il mio umore è fondamentalmente sempre depresso, mi salva il fatto di non avere dipendenze di alcun tipo, alcol, droga, sesso.
Avendo accettato questo disturbo solo pochi mesi fa a seguito della diagnosi di un tumore benigno, mi rendo conto che vivere una vita in questo modo sia veramente difficile, anzi sopravvivere.
Ho imparato negli anni a limitarmi con determinati comportamenti che mi fanno da scudo, evito certi luoghi e situazioni.
Quello che vorrei chiedervi è se ci fosse qualche tecnica utilizzata per poter limitare in maniera più efficace i sintomi e in caso a chi potrei rivolgermi?
Sono ben consapevole di quello che ho e di cosa provo e sopratutto a quello a cui può portare, nei momenti di vuoto la disperazione è veramente grande e difficile da gestire.
Porto avanti una vita quasi normale ho amici, ho lavorato e adesso sto cercando di laurearmi, ma mi rendo conto che ho bisogno di una mano e forse parlare con una persona che non mi conosca preparata per poter aiutare una persona con questo disturbo.
Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Primariamente il disturbo va trattato con una terapia farmacologica appropriata e poi i colloqui possono essere di ausilio durante la fase di compenso.


Dr. F. S. Ruggiero

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio della risposta Dottore, in passato ho utilizzato quelle medicine che ho scritto, non avendo avuto benefici se non il sentirmi completamente stordito, mi premeva capire se ci fossero delle attività o tecniche che potessero aiutarmi. L'idea che debba prendere una cura farmacologica per tutta la vita mi crea molto sconforto. Grazie ancora della risposta.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Io proverei più sconforto se mi rendessi responsabile di una cronicizzazione di patologia per il pregiudizio di non assumere terapie.

Il disturbo diagnosticato è ben codificato per il cui il trattamento è farmacologico.
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