Bipolarismo ragazzo 25 anni

Buongiorno sono la madre di un ragazzo di 25 anni adottato all’età di 2 mesi.
Sino da bambino ha sempre avuto un atteggiamento anti regole anche a livello scolastico, pur eccellendo in quasi tutte le materie.
Il pediatra mi diceva che era iperattivo, ma il fatto che fosse molto intelligente metteva in secondo piano questo problema.
Addirittura riusciva parlare al contrario e tutti lo portavano ai sette cieli dicendo che ero fortunata ad avere un ragazzo così intelligente.
A 15 però ha iniziato a strafare, alzava la voce è le mani contro di noi, non accettava nessuna regola.
Quando mio marito gli ha detto di no al motorino, l’ha rubato.
Poi mi ha rubato l’auto da minorenne e ha abbandonato la scuola per mettersi con compagnie poco piacevoli.
Ci ha rubato soldi.
Abbiamo fatto denuncia, ma i carabinieri hanno convinto mio marito a non denunciarlo.
L’abbiamo mandato da uno psicologo e questo ci ha detto che eravamo troppo agitati noi e che il ragazzo era normale (rubare la macchina e la moto era una marachella).
Si alzava a mezzogiorno e usciva alle 16 e tornava a casa alle 6 del mattino.
Se gli trovavo da ridire urlava e lava le mani.
Questa tortura è andata avanti fino al 2018, anno in cui ci ha detto che non voleva più avere a che fare con noi e mio marito da allora gli paga l’affitto in un’altra casa.
Ha avuto tre ragazze che dopo poco lo hanno lasciato e l’ultima e’ stata picchiata da lui e qui si è fatto ricoverare in psichiatria.
L’hanno tenuto una settimana e avrebbero dovuto tenerlo ancora una settimana ma lui ha firmato per essere dimesso.
So che gli hanno prescritto il litio e altri psicofarmaci che non ha MAI voluto prendere, litio compreso, perché dice che se è malato è per colpa nostra per come l’abbiamo cresciuto.
Con me non ha più rapporti da due anni perché dice che sono stata una madre troppo oppressiva e che lo controllavo troppo.
Posso sapere se la sua patologia è veramente intervenuta per colpa nostra o c’è qualcosa a livello di eredità familiare che magari aveva la madre, visto che all’epoca questa ragazza non voleva darlo in adozione ma è stata forzata?
Le parole dell’assistente sociale sono state: dovete ringraziare il lavoro dei nostri psicologi perché fino all’ultimo non voleva firmare.

Grazie e spero in una vostra risposta
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Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 634 37 1
Sulla diagnosi del ragazzo non ho elementi per poterla consigliare. Sull' influenza dell' ereditarietà e dell' ambiente su un eventuale problema psichiatrico posso dirle che il contributo dei due fattori e variabile, ed è ancora elemento di dibattito e studio. Nel caso dei disturbi dell' umore come il disturbo bipolare la componente ereditaria appare importante.
Quello di cui sono convinto è che dobbiate ringraziare qualcuno, visto che vi siete trovati di fronte un compito enorme. Probabilmente la sua domanda denota un senso di colpa per il quale potrebbe essere utile essere aiutati voi, da uno psicoterapeuta.

Dr Giovanni Portuesi

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore della sua gentile risposta. Io stavo andando infatti da una psicologa la quale cercava di aiutare sia me che mio marito a capire il concetto di colpa in questa situazione da parte nostra, nei confronti del ragazzo. Ne deduco però che dalle sue parole Dottore, forse se all’epoca qualcuno ci avesse avvisato forse avremmo potuto fare qualcosa per aiutarlo, specie quando era ancora minorenne. Quello che non mi da pace ora è il ripensare a quando siamo andati, mio marito ed io, al tribunale per firmare l’adozione definitiva e mio figlio aveva un anno. Mio marito aveva chiesto all’assistente sociale se per adottare un altro bimbo avremmo dovuto ripetere l’iter ( dalla domanda erano passati 4 anni). La risposta fu: si ci vuole molto tempo ed è meglio che vi dedichiate al bambino. Col senno del poi... Grazie ancora
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