Una forte taticardia unita

Buongiorno, ho 44 anni e soffro di attacchi di panico da quando ero ragazzina. Nel corso degli anni sono stata curata da vari medici psichiatrici con farmaci di cui non ricordo più i nomi. Ho anche seguito tre psicoterapie. Tutto questo ha portato nel tempo a dei miglioramenti senza mai risolvere completamente il problema. Al momento dietro consiglio del mio medico di base uso Rivotril in gocce solo al bisogno. Gli attacchi di panico che per fortuna ora non sono molto frequenti, in particolare mi capitano di notte quando mi sveglio con una forte taticardia unita a vampate di calore, "gola chiusa" e fame d'aria e naturamente la senzazione orribile di star per morire. Quando succede (direi circa una volta al mese) prendo 10 gocce di Rivotril e dopo una mezz'ora circa mi sento meglio e mi addormento per risvegliarmi al mattino comunque stanca e intontita. Ma ciò che mi affligge è la paura degli attacchi che mi procura uno stato d'ansia e limita il mio stile di vita infatti ho difficoltà ad allontanarmi da casa da sola, sia in auto che con altri mezzi pubblici e talvolta anche a piedi e in bicicletta perchè o paura che mi venga un attacco di panico. Questo mi succede anche se devo andare lontano in vacanza oppure se devo dormire sola in casa di notte.
Per ovviare a questi grossi disagi talvolta prendo 3 o 4 gocce di Rivotril prima di uscire o intraprendere un viaggio o comunque affrontare una situazione che mi procura ansia. Questo non tutti i giorni ma 1, 2 o 3 volte la settimana a seconda della necessità.
Vorrei cortesemente sapere se questo mio comportamente è corretto, se utilizzare il farmaco in questo modo può comportare effetti collaterali, se sono sufficienti le indicazioni del medico curante o è meglio rivolgersi ad uno specialista e eventualmente se Rivotril è il prodotto giusto o esiste un farmaco più idoneo al mio caso.
Ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
gentile utente,

a mio avviso e' sempre meglio rivolgersi allo specialista.

Il trattamento in questo modo può anche andare bene anche se non e' una scelta terapeutica ottimale.
Provi però a sentire il parere di uno specialista si potrebbe provare con qualcosa di intentato

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dopo
Utente
Utente
Ringraziandola per il suo consglio le chiderei se è meglio rivolgersi ad uno psicoterapeuta o ad un medico psichiatra.
Cordialmente
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Dr. Giovanni Lo Turco Psichiatra, Psicoterapeuta 172 5 1
Gentile Utente,

visti i sintomi che riferisce e le conseguenti limitazioni sulla sua autonomia, le consiglio di rivolgersi ad uno Specialista in Psichiatria in modo da poter rivalutare la terapia farmacologica ed introdurre, eventualmente, farmaci più specifici rispetto alle sole benzodiazepine.

Cordiali Saluti,

Dr. Giovanni Lo Turco

http://www.giovanniloturco.it

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