Mio padre mi tarpa le ali,è iperprotettivo

Ciao, ho 21 anni, sono di origini africane, ma vivo in Italia da sempre.
Sono cresciuta in una famiglia musulmana e super praticante.
Da piccola mio padre per paura che mi "occidentalizzassi", non mi ha mai lasciato vivere la mia infanzia e la mia adolescenza, senza dovermi ricordare ogni volta che sono diversa, che sono nera, che non sono come loro, che devo pregare e rispettare la mia religione altrimenti vado all'inferno, che sarò indipendente solo quando mi sposerò, con un uomo rigorosamente musulmano.
Da circa 5 anni, soffro di ansie, attacchi di panico, pensieri ossessivi e tanto altro.
Come se non bastasse, venendo da un paesino di provincia, sono sempre stata vittima di discriminazioni, venivo vista come la diversa.
Quindi in tutta la mia vita mi sono trovata di fronte alla "dicotomia" dell'essere cresciuta tra due culture opposte, e se devo dirla tutta, non mi sono mai identificata in una, perché mi sentivo diversa da tutti i miei coetanei italiani, e diversa dai miei coetanei africani.
Il che è dura da incassare, alla lunga diventa frustrante.
Questa situazione ha sempre limitato ogni mio comportamento o scelta, non mi sono mai sentita me stessa al 100%, perché avrei avuto una cattiva reputazione in famiglia (già sono considerata strana) e in più avrei chiuso con mio padre.
Durante il periodo della quarantena, ho fatto tanta introspezione, ho capito di essere bisessuale (anche se non ho la certezza) e che sono agnostica.
Razionalmente so che non ci sia nulla di male nell'essere agnostici, ma sono cresciuta con l'idea che chi non fosse credente, sia una cattiva persona o uno posseduto dal diavolo.
Eppure avendo toccato la situazione per mano, so chesi può essere brave persone, rispettose anche senza pregare o credere in qualcosa.
La mia famiglia che è all'oscuro di tutto ovviamente.
Mi trovo sempre in bilico ed è una sensazione orribile, spesso e volentieri mi sento persa, frustrata, ed indecisa sulla vita.
Un giorno dico a me stessa di fare ciò che mi rende felice, un altro mi dico di seguire la mia volontà, però di farlo di nascosto, ed evitare che la mia famiglia ne venga a conoscenza (come ho fatto fino ad ora, però non mi appaga, mi fa stare male il triplo); un altro ancora, mi dico di negare la mia serenità per rendere gli altri felici e per non creare screzi in famiglia.
Ho un rapporto pessimo con mio padre, e provo tanto odio nei suoi confronti.
È lui il responsabile di tutto ciò che vivo ogni giorno, del fatto di sentirmi schiacciata, di stare in ansia ogni giorno, di non avere nessun legame con i miei coetanei ecc.
Inutile dire che ci abbia privato in mille modi a fargli capire il mio disagio, con l'aiuto di mia madre, delle mie sorelle, ma lui è cocciuto e si sente offeso quando proviamo ad esprimere i nostri sentimenti
Credo che se dovessi continuare di questi passo, finirei per suicidarmi o in una clinica psichiatrica, perché preferirei morire che vivere in questa prigione.
Chiedo dunque aiuto disperatamente, dato che non ho i mezzi e i soldi per permettermi uno specialista.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Può rivolgersi ad uno specialista del servizio pubblico di zona che eroga prestazioni al solo costo del ticket o ad un consultorio della sua provincia.


Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
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[#2]
dopo
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Ci proverò,grazie