Attacchi di panico-valvulopatia

salve, ho 36 anni, sono nato con una stenosi valvolare aortica severa per la quale ho subito una valvuloplastica all' età di 3 anni.
Dopo tale intervento non ho mai avuto sintomi o preso medicine per il cuore.
A 27 ho subito attacchi di panico che ho trattato con psicoterapia.
Due anni fa, dopo una corsa, ho sentito il cuore battere più velocemente (da 150 bpm è salito a 210bpm), fiato corto, gambe molli, il tutto è durato pochi minuti (al max 2-3) poi mi è passato.
Ho fatto subito dei controlli cardiologici (da 3 medici) che hanno escluso problemi valvolari.
Solo uno dei tre ha voluto che facessi un holter di una settimana per verificare aritmie ma non ha trovato nulla.
Nell' ultimo controllo i valori della valvola sono stabili (gradiente istantaneo max 56mmHg, medio 30 mmHg, ava cmq 1.03 ind 0.55).
Non ho fatto prova da sforzo, che in passato facevo perchè da quando ho avuto tale episodio ho iniziato ad avere nuovamente attacchi di panico per cui ogni volta che mi sforzo un po' ho paura di stare male.
Sono di nuovo in cura dallo psicoterapeuta che ha chiesto un supporto farmacologico allo psichiatra che mi ha prescritto 25mg sertralina per una settima, poi 50mg e 7.5mg di mirtazapina.
Poichè so dei problemi che gli antidepressivi possono dare sul Qtc e su possibili aritmie, alla luce del mio stato cardiaco, vi chiedo un parere se tale terapia possa dare dei rischi per la mia persona.
grazie
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 195 21
Gli antidepressivi prescritti, dopo un periodo di adattamento di alcune settimane, se saranno efficaci, ridurranno il livello di ansia e lo stato continuo di allarme che provoca stress, e non solo la fa vivere male, ma induce tachicardia, che a sua volta scatena nuove paure in un circolo vizioso che al momento con la sola psicoterapia non è in grado di gestire.
Lo psichiatra, al corrente della sua situazione cardiologica, attualmente ben compensata, le ha prescritto una terapia farmacologica efficace a dosaggio medio-basso. L'allungamento del QT e il rischio di aritmie non è zero, perché ogni farmaco efficace potrebbe avere qualche effetto indesiderato (potrebbe non vuol dire che ci sarà), ma anche non fare niente e sottoporre il sistema cardiocircolatorio a una situazione di stress continuo è un rischio. Fossi in lei mi affiderei al suo psichiatra e proseguirei la psicoterapia con impegno.

Franca Scapellato

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Utente
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Ho provato a seguire il suo consiglio ma non ce l'ho fatta. Il solo fatto di vedere il farmaco mi fa stare in ansia, anzi, ha scatenato nuove paure e nuovi attacchi di panico. A me pare assurdo che per curare un disturbo d'ansia causato da un precedente di malattia cardiaca debbo assumere un farmaco potenzialmente dannoso per il cuore, partendo dal fatto che anche a detta dello psicologo, non manifesto tratti depressivi, ma guarda caso questo dilemma mi sta portando seriamente ad essere sempre più sconfortato, ansioso e triste.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 195 21
Lo psicologo non ha la minima idea del meccanismo d'azione del farmaco, indicato nel suo caso NON per la depressione, ma per il disturbo di ansia cronica. Questo lo sa anche uno specializzando al primo anno di psichiatria. Comunque nessuno la obbliga ad assumere il farmaco, se il pensiero di possibili effetti collaterali le provoca ansia sull'ansia può scegliere di non assumere farmaci e continuare la psicoterapia.
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Utente
Utente
nessuno parla di obbligo, così come non voglio contraddire la competenza dello psichiatra per quanto riguarda la terapia. Certo che un minimo di comprensione sui miei dubbi e le mie paure l' avrei gradita da parte del medico, visto che nn stiamo parlando di un raffreddore ma di un disturbo che riguarda l' aspetto psicologico dove , forse, un minimo di empatia nn guasterebbe. Detto ciò continuare la psicoterapia lo sto facendo , ma non è facile in tale condizione.

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