Amisulpride 200 mg. e nebivololo 2,5 mg

Salve,
dopo 6 anni in cura con amisulpride 200 mg. per disturbo di personalità paranoide ho dovuto sospenderlo lo scorso aprile per comparsa di forti palpitazioni durate 15 giorni, culminate in un ricovero in PS per crisi d'ansia (FC = 110 bpm, PA = 140/90 mmHg, QTc lievemente allungato = 449 ms. e certamente iatrogeno - 6 anni fa il mio Qtc era a 419 ms.) .

Ho poi effettuato - sempre in regime di sospensione di amisulpride - vari accertamenti (TSH, ECG holter, visita cardiologica + ECG, esami del sangue, ecocardio colordoppler) che hanno escluso problemi, in particolare cardiaci - a parte un transitorio e confermato lieve allungamento del QTc = 448 ms. e FC e PA borderline, rispettivamente di 90 bpm e 140/90 mmHg. nonché CPK = 419 U/L (contro un valore max di 190 U/L) e prolattina = 170 ug/L (contro un valore max di 15, 20 ug/L) - ed esclusione di macroprolattina.
Una successiva analisi degli isoenzimi del CPK ha poi rilevato un CK-MB normale e un CK-MM al massimo dei valori di riferimento.

Infine ho effettuato recentissimamente una visita cardiologica + ECG di controllo che ha rilevato finalmente, dopo quasi 4 mesi di interruzione della terapia con amisulpride, un QTc normale = 414 ms. e però ha confermato tendenza a tachicardia e ipertensione (FC = 82 bpm, PA 140/80) entrambe di origine ansiosa e ha suggerito nebivololo 5 mg 1/2 cp alle 8, ritenendolo compatibile con amisulpride, che ora potrei tornare a riprendere - dato che il QTc è risceso ai valori normali.

Dopo essermi documentato però, mi risulta che l’associazione tra amisulpride e betabloccanti (e farmaci in genere che inducono bradicardia) è sconsigliata e che l’associazione tra amisulpride e farmaci anti-ipertensivi (come il nebivololo) è da considerare con attenzione.
Infatti uno degli effetti indesiderati comuni dell’amisulpride è l’ipotensione e uno degli effetti indesiderati non comuni è la bradicardia.

Il mio MMG e il cardiologo consultato su Medicitalia hanno entrambi confermato la necessità di assumere il nebivololo, quindi si pone il problema di considerare attentamente con il mio psichiatra il dosaggio futuro di amisulpride (se è ancora il caso di mantenerla) o di orientarsi su una diversa molecola che abbia anche effetto ansiolitico (come l'amisulpride, del resto, se presa a basso dosaggio come nel mio caso).

Voi cosa consigliate?

Inoltre, per quanto riguarda la prolattina alta, secondo voi è il caso di ripetere l’esame e di indagare i possibili effetti a lungo termine sull’ipofisi dell'amisulpride (eccesso di cortisolo, eccesso di ACTH) prima di riprendere tale farmaco - nonché di verificare l’origine ansiosa della pre-ipertensione ipotizzata dal cardiologo (catecolamine)?
Se ritenete che debba avere un quadro completo di possibile pre-ipertensione endocrina potrei fare anche l’esame della renina, dell’aldosterone e delle metanefrine.

Grazie anticipate per la Vostra risposta.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
La consultazione su medicitalia non si sostituisce alla valutazione diretta che resta l’unica e sola scelta di possibilità di trattamento.


Le indicazioni che riceve dai suoi curanti sono da prendere in considerazione sulla base delle visite che ha effettuato.

Quindi, informarsi per poi sostenere le proprie teorie sulle prescrizioni non è una operazione corretta.

Segua le indicazioni del suo cardiologo e del suo psichiatra che l’hanno visitata direttamente.


Dr. F. S. Ruggiero


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[#2]
dopo
Attivo dal 2020 al 2022
Ex utente
Vi ho chiesto 2 pareri non sostitutivi ma di ausilio alla futura decisione che dovrà assumere il mio psichiatra.
Quanto al parere del cardiologo che mi ha visitato sulla prescrizione di nebivololo essa è stata già confermata - come credo fosse necessario - dal mio MMG e dal cardiologo di Medicitalia - a fronte di chiare informazioni su fonti autorevoli da me reperite ed agli stessi riferite circa i possibili rischi in associazione con amisulpride (bradicardia e ipotensione), di cui lo stesso cardiologo curante non mi ha informato, sostenendo invece (a torto) la piena compatibilità dei due farmaci. Sarebbe allora questo uno dei tanti casi variamente documentati di errore medico su cui il paziente è bene eserciti un controllo.
[#3]
dopo
Attivo dal 2020 al 2022
Ex utente
Colgo l'occasione per aggiornarVi sulla scelta dello psichiatra di riprendere da subito amisulpride al minimo dosaggio (al quale ha effetto anche ansiolitico), cioè 50 mg../die, in attesa di prendere anche il nebivololo a settembre.
In proposito tuttavia volevo portare alla Vs. attenzione un possibile ulteriore rischio intrinseco all'amisulpride (che, come detto, può avere effetti bradicardizzanti) di cui mi sono accorto ora, cioè che tra le avvertenze e precauzioni del foglio illustrativo c' è di consultare il medico in caso di "frequenza cardiaca ridotta (meno di 55 battiti al minuto)".
Orbene, come ho scritto più sopra, il valore della FC minima registrato all'ECG holter - SENZA essere sotto effetto di amisulpride da 20 giorni - è risultato di 47 bpm.
Voi come interpretate il valore limite non raccomandato di "FC ridotta (<55 bpm)"? Intendesi 'a riposo' o 'in assoluto' (anche di notte)? Nel secondo caso immagino che dovrei informare lo psichiatra perché si regoli opportunamente.
Vi ringrazio
[#4]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Le ribadisco il concetto espresso precedentemente espresso rispetto alle considerazioni su Medicitalia che non sostituiscono in alcun modo la consultazione e la valutazione diretta.
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