Dubbio bipolare. c.a. dott. pacini

Buonasera,
da circa dieci anni, in seguito a un ricovero per un grave episodio maniacale, sono in cura per un disturbo bipolare.

Se si escludono i primi mesi post ricovero, in cui era presente Risperdal, ho sempre assunto litio in monoterapia (900 mg/die, 300 mattina, 600 prima di dormire).


Non ho più avuto fasi acute, ho riconosciuto alcuni episodi ipomaniacali (senza perdita di funzionalità, ma con le note caratteristiche di irritabilità, insofferenza, ridotto bisogno di sonno) e brevi e ancor meno intensi periodi di calo del tono dell’umore (fatica, noia, malessere indefinito, la scorsa estate qualche episodio di attacco di panico).


Da aprile, senza che nei mesi precedenti ci sia stato nulla di assimilabile all’ipomania, sto attraversando invece una fase depressiva schietta, con tutto il corollario di sintomi: ansia, anedonia, continua ricerca del sonno, ritiro, inefficienza, disperazione, pensieri di morte e di suicidio.

Mi sento come se stessi sperimentando adesso per la prima volta il disturbo, ho iniziato a leggere quasi solo articoli e consulti sul tema.


Il mio psichiatra, che ho visto una volta a settimana da giugno a inizio agosto, non ha modificato la terapia, insistendo sulla psicoterapia, convinto che sia lì il nodo da sciogliere, anche per le note perplessità sull’uso di antidepressivi.


Sperando di aver sufficientemente chiarito il quadro, è possibile che col tempo l’efficacia del litio stia venendo meno?

La litemia oscilla sin da 10 anni fa tra 0.50 e 0.70.


È possibile a vostro parere che lo psichiatra stia sottovalutando questa fase?

A breve tornerò al lavoro e la preoccupazione di continuare in questo modo mi preoccupa e mi spaventa.


La ringrazio
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Salve,

Quindi si tratterebbe di una forma di tipo I, che sta in equilbrio con un litio senza recidive maggiori. Un decorso direi favorevole a 10 anni. Per quanto riguarda l'efficacia del litio, a volte sì, una litiemia più alta è una soluzione.
La psicoterapia può migliorare la consapevolezza e insegnare alcune modalità di gestione del rapporto col medico, però esserci dentro e avere anche comportamenti che prescindono da tutto ciò che si sa in teoria, è un po' un tutt'uno.
In una fase depressiva maggiore ci sono strumenti possibili, che non sono antidepressivi.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore,
Lo psichiatra ha aggiunto oggi 150 mg di litio ai 900.
La durata inedita della fase (ormai 4 mesi) ci dà informazioni utili? Non noto miglioramenti decisi, ma a tratti va un po’ meglio.
Per decorso favorevole intende quanto fin qui trascorso o è un buon indicatore delle caratteristiche del mio disturbo anche in ottica futura?
Mi scusi ma non ho capito la sua frase sulla psicoterapia.
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
No, la durata è quella di una fase depressiva.
La psicoterapia "curativa" in senso diretto di una fase o del disturbo in sé non direi, ha funzioni accessorie, preziose nella gestione dei problemi, di alcuni rischi, etc.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Capisco.
Mi scusi se torno sul punto decorso , sono consapevole che la domanda potrebbe apparire di scarso acume, ciò che intendevo dire è se il decorso fin qui favorevole è un indicatore positivo per il futuro, o un semplice accidente?
Grazie ancora.
[#5]
dopo
Utente
Utente
In estrema sintesi, oltre che imparare qualcosa sul disturbo bipolare, si può imparare DAL disturbo bipolare? O il numero di variabili è tale da non poter stimare il decorso?
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dopo
Utente
Utente
Mi scusi ancora, oggi ho iniziato ad aggiungere i 150 mg di litio ai 900 che assumevo già. Avrò un controllo della litiemia il 12 settembre, già programmato. È un intervallo di tempo corretto, o è più indicato anticipare?
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Si sta ponendo domande su qualsiasi cosa. Per quanto riguarda l'ultima cosa, se già l'ha programmato, evidentemente si è organizzato così. Anticipare per quale motivo ?
Mi pare si stia ponendo appunto domande intorno alla questione del semplice star male e attendere di star meglio.
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dopo
Utente
Utente
Il prelievo era stato programmato durante il precedente day hospital a giugno. La modifica della terapia è di due giorni fa.
La domanda su cui ho insistito era stata ispirata dal suo citare un decorso favorevole , capisce bene che, specie durante passaggi complicati, ogni parola può esser di conforto.
La ringrazio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Un prelievo programmato a Settembre per un litio risalente a Giugno ?

Sì, ma può anche esser di conforto prendere i momenti buoni e vivere quelli in attesa di star meglio, perché porsi problemi che comunque rimangono aperti poi rischia di far arrovellare intorno all'attesa.
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dopo
Utente
Utente
Un prelievo programmato a giugno (a cadenza trimestrale) di controllo. Con un cambio di terapia 150mg in più di Carbolithium risalente a due giorni fa.
Grazie, proverò a seguire il suo consiglio, sono certo abbia compreso le ragioni sottese.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
La litiemia con dose nuova si fa dopo alcuni giorni.
Con un cambio di terapia fatto pochi giorni fa, e un prelievo già fissato tra poco, non capisco esattamente a che scopo si stia ponendo questo problema.
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dopo
Utente
Utente
Grazie ancora, anche per la pazienza.
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