Risperidone: diminuizione dosaggio

Buongiorno,

Dopo diminuizione da 3 mg a 2 mg di Risperidone da parte dello psichiatra (avvertivo molta anedonia dopo 1 anno di cura per disturbo bipolare tipo 2) ho riscontrato subito un miglioramento della sintomatologia simil depressiva (o sedativa).
Tuttavia dopo alcuni giorni riscontro nuovamente tali sintomi, seppur in maniera inferiore.

E' possibile che il mio cervello abbia ripristinato l'equilibrio precedente per cui avverto tali sintomi?
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Sì, è possibile che sia stato uno "sbalzo" con effetto favorevole ma che poi si è riassorbito.
Il risperidone quindi ma la sua è una forma senza psicosi ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
In passato ci sono state anche forme di psicosi.
Credo che lo psichiatra voglia scongiurare il ripresentarsi di questi episodi, così come di quelli ipomaniacali.
Dottore, crede che sia plausibile che, anche a fronte delle ulteriori informazioni fornite ora, l'effetto positivo (in cui mi sentivo molto equilibrato) si possa comunque ripresentare dopo sospensione (graduale, su disposizione medica e senza fai da te) dei 2 mg di risperidone tenendo presente che assumo anche Depakin (e quello rimarrà prescritto da quanto ho capito)?
Grazie ancora.
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Ma non so se sia quella l'intenzione dl medico se ci sono stati episodi di psicosi,
[#4]
dopo
Utente
Utente
Avevo inteso che gli aspetti psicotici fossero guaribili da farmaci tipo risperidone.
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
appunto
[#6]
dopo
Utente
Utente
Quindi posso aspettarmi che il periodo di assunzione del farmaco sia da intendere volto al fine di guarire per poi essere tolto senza che si ripresentano ricadute psicotiche?
Oppure la guarigione è più da vedersi come "effetto tampone" da prolungarsi "a tempo indeterminato"?
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
No, questo da dove lo ha ricavato ?
La guarigione è un termine da non usare quando si parla di malattie dal decorso ricorrente. Se la cura deve prevenire le ricadute, evidentemente non eradica la possibilità di ricadute.
Ciò non implica che ogni terapia antipsicotica debba sempre essere mantenuta a lungo termine, ma neanche il contrario.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta Dottore.
Ormai è da un mese circa che mi è stato ridotto il dosaggio a 2 mg.
Ho notato nell'ultimo periodo un incremento evidente di quello che ho letto essere distorsioni cognitive: ho diversi pregiudizi rispetto alle situazioni, e tendo facilmente a giungere a conclusioni sulla base di pochi elementi. Molte di queste mi portano a vedere la realtà in modo prevalentemente pessimistico, magari dopo aver ipotizzato risvolti più ottimistici in un primo momento.
Tutto questo è stato anticipato da un segno corporeo abbastanza evidente: mi trema molto spesso una delle palpebre. Credo sia collegato a quanto sopra esposto e penso anche dovuto al periodo di incertezza in cui mi trovo che mi pare causare stress.
Le chiedo se questi sintomi possono essere evidenze della malattia che sto curando, oppure se potrebbero essere momenti ancora di riequilibrio dovuti al calo del dosaggio, o altro ancora.
Grazie.
[#9]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Sa, un conto è avere dubbi o impressioni che poi si criticano da soli, altro è avere convinzioni. Che non sarebbe qui a criticare o a mettere in dubbio. Ma in queste situazioni comunque è utile riferire al medico i cambiamenti, così che possa regolarsi sulla dose.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Concordo, anche a seguito riscontro del medico, il quale mi sembra indirizzare la situazione ad un processo più che altro di natura ossessiva.
Ciò che noto inoltre, e non so se sia connesso ai meccanismi citati, è che c'è sempre un po' la tendenza in me a ricercare un tipo di pensiero che definirei illusorio, e un susseguirsi altalenante tra sogno - frustrazione in ambito lavorativo.
Sto seguendo anche una psicoterapia affiancata alla farmacoterapia, che spero possa darmi qualche aiuto anche in tal senso.
Quali suggerimenti o azioni potrei fare per tentare di non cadere in tali meccanismi nel frattempo?
Mi rendo conto che sottraggono energie che potrei utilizzare per altro.
Grazie.
[#11]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Mi pare appunto una richiesta di matrice ossessiva. Sta facendo due tipi di intervento mirati al suo problema. E volendo controllare la situazione ancora in qualche modo, si pone il problema di cosa fare. Raggiungendo peraltro una specie di contraddizione in termini, perché se uno si comportasse come chi non ha nessun limite portato dal disturbo, allora non ce l'avrebbe come premessa.

Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.

Leggi tutto