Ansia e paure immotivate

Buon pomeriggio, è da un pò di mesi che soffro di ansia, paure immotivate e fobie, vado avanti con tisane, ho imparato, quando mi vengono queste paure a spostare l'attenzione su altro, a volte mi riesce a volte no, e quando mi riesce e quindi me ne dimentico, stranamente, quasi per una forma di autolesionismo, sento l'angoscia ma avendo rimosso la motivazione, mi fermo e cerco di ricordarla.
Sono stata anche dallo psichiatra che mi ha dato una terapia per l'ansia, che ho seguito poco, perchè sentivo che funzionava al livello fisico, mi calmava ma non al livello psichico, lui mi disse inoltre in quell'incontro che se questa terapia ansiolitica non avesse funzionato mi avrebbe aggiunto un antidepressivo.
Dopo qualche mese ho iniziato a stare meglio, non bene, ma meglio, sono uscita di casa a piccole dosi, sono andata qualche giorno al mare, quindi mi sono concessa l'estate senza darmi troppi pensieri, fin quando siamo arrivati a Novembre, e ho dovuto ricominciare a fare i conti con le mie paure, l'inverno, la scuola dei miei figli, i compiti, il covid, il possibile nuovo lockdown, il mio ciclo che sballa e che mi sballa l'umore e mi provoca agitazione,
mia madre che è sola e mi chiama in continuazione, quindi ho ricominciato ad avere le mie fobie, meno rispetto a marzo ma presenti, quindi la
domanda che vi rivolgo è la seguente, se devo rivolgermi nuovamente dallo psichiatra o devo cominciare una terapia psicologica?
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Buonasera
se le è possibile, le consiglio entrambi gli interventi.
Segua comunque i consigli del suo psichiatra.
L'idea di curarla con antidepressivi appare corretta.
Tenga conto che i cosiddetti antidepressivi sono molto utili anche quando il problema non è la depressione, ma l'ansia e la difficoltà ad adattarsi agli stressors ambientali.
Auguri

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

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dopo
Utente
Utente
Dottor Carbonetti, grazie per la sua risposta, mi chiedevo se entrambe le terapie possano essere fatte in contemporanea o in tempi differenti? inoltre sarei curiosa si sapere come può una molecola correggere un pensiero intrusivo sbagliato?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
La terapia elettiva consiste nella terapia farmacologica.

Le terapie psicologiche sono applicabili in condizioni di eleggibilità previa valutazione del suo specialista.

La ricerca di informazioni preventive senza avere ricevuto nessuna indicazione terapeutica in entrambi i sensi appare più come una resistenza sia per la terapia farmacologica che per l’eventuale psicoterapia.


Dr. F. S. Ruggiero

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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Comunque provo a risponderle:
1) le due terapie (farmacologica e psicologica) possono essere effettuate contemporaneamente, ma sarebbe preferibile iniziare prima quella farmacologica, che, molto più rapida nel controllare i sintomi, facilita poi l'altra terapia.
2) pensieri ed emozioni esistono perchè esiste un organo (il cervello) che è una macchina elettrochimica, il cui funzionamento può essere in qualche modo "corretto" o "normalizzato" da un farmaco.
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottore, l'ultima cosa Le chiedo e poi non la disturbo più promesso, è questa: ultimamente sto notando dei cambiamenti in me, forse sarà a causa dell'avvicinarsi della menopausa e la mia ferritina perennemente bassissima, cosa che in passato non mi dava problemi, come se il mio fisico si fosse abituato, ora ne sto risentendo e mi chiedevo se prima di procedere a recarmi da uno psichiatra devo effettuare degli esami ematochimici per valutare le riserve di ferro o gli ormoni femminili o tiroidei, Le spiego, siccome i miei cambi di umore o l'arrivo delle paure, sono cosi repentini, nel senso che si alternano nell'ambito di una giornata, oppure niente per giorni, poi basta un trigger e si ripresentano, o si presentano anche se consciamente non ho preoccupazioni o pensieri negativi, sembra quasi che la cosa prescinda dalla mia mente ma sembra piuttosto una causa fisiologica, non so se sono riuscita a spiegarmi, in parole povere può la mia carenza di ferro o gli ormoni interferire sul mio stato psichico e se si in che percentuale? Grazie per la sua disponibilità e cmq non sono contraria all'andare dallo psichiatra o ad intraprendere cure per rispondere al dott. Ruggiero., vorrei capirci qualcosina in più, non sono un medico ma ascolto e conosco il mio corpo. Grazie
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Buonasera.
Giuste domande:
1) ferritina: la sua carenza non incide direttamente sul sistema nervoso centrale (SNC), ma attraverso una eventuale anemia.
2) tiroide: importanti correlati con ll SNC, sia in iperfunzione ( ansia, agitazione, più raramente psicosi) sia in ipofunzione (depressione). La donna è più dell'uomo soggetta ad ipotiroidismo. Per questo motivo, specie dopo i quaranta anni, dovrebbe eseguire un TSH-reflex almeno una volta all'anno.
3) premenopausa: ugualmente importante per quanto riguarda l'umore. Nel dubbio conviene eseguire un dosaggio degli ormoni sessuali.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
Ascoltare e conoscere il proprio corpo non è motivo di voler comprendere per forza tutto cercando di evitare di curarsi in modo appropriato solo perché si trova una giustificazione di altro genere ai propri disturbi.


Il fatto che ponga una nuova domanda riportando la quesitone su argomentazioni differenti dalla sfera psichiatrica, cercando di trovare lei stessa una correlazione, è il segnale di ciò che affermo.

Cerca di avere informazioni preventive per poi porle come certezze sul suo stato di salute.

Questo ai giorni nostri è un atteggiamento molto comune ma riduce la capacità decisionale e terapeutica dei medici proprio per questo tipo di comportamenti.

In verità sono molto schietto e ciò può essere mal visto ma la realtà dei fatti si evidenzia con la tipologia di domande che vengono poste.
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dopo
Utente
Utente
Caro dottor Ruggiero, Lei mi sembra un pò prevenuto nei miei confronti, io credo che spesso la medicina rimanga troppo in superficie curando il sintomo anzichè cercare di risalire all'origine delle malattie, e cmq quando accompagnavo mia madre dallo psichiatra per problemi di depressione, lui chiedeva sempre gli esami ematochimici per poter avere un quadro più dettagliato del problema e poter escludere altre patologie ma lei queste cose le sa, è un medico, non devo certo spiegargliele io, inoltre Le dico che in questi mesi ho consultato parecchi specialisti per poter capire cosa mi stesse succedendo e ciascuno di loro mi ha dato una terapia farmacologica che non ha migliorato la mia situazione e in certi casi l'ha anche peggiorata e quando chiedevo spiegazioni su cosa avessi mi è stato risposto che non lo sapevano e che dovevo capirlo io sulla base dei sintomi che avessi e che loro potevano solo procedere per esclusione per comprendere cosa avessi, ecco perchè sono cosi cauta sulle visite mediche da fare e sulle terapie farmacologiche da seguire e chiedo il parere di altri medici seppur con il limite della distanza e della non conoscenza a volte risultano più obbiettivi e competenti di quelli da me già consultati. Ringrazio il dottor Carbonetti perchè è riuscito a capire che cosa stessi cercando senza farmi domande e senza giudicarmi. Dottor Carbonetti, riguardo al ferro le dico che sono portatrice sana di anemia mediterranea, vegetariana e integro il ferro attraverso integratori, l'ultima volta che ho misurato la ferritina era a 3, la dottoressa del laboratorio analisi si stupiva di come mi reggessi in piedi, farò il TSH reflex e i dosaggi ormonali femminili. Grazie di cuore.

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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