Verosimile ansia generalizzata

Buongiorno, sono uno studente di 20 anni, da più di un anno ho iniziato a soffrire di insonnia. Ora ho impararto a convivere con l'insonnia, però qualche mese fa ho iniziato ad avere tachicardia prima in soli momenti di stress come un esame imminente, ora accuso episodi di tachicardia (circa 100 battiti al minuto)quotidianamente e nelle ultime 2 settimane uscire di casa anche per svolgere semplici commissioni mi genera tachicardia e uno stato di malessere e stanchezza generale, anche parlare con una persona estranea mi agita! Anche se ci sono dei giorni in cui questo non avviene e mi sembra di stare meglio di sera, mi sto molto preoccupando. Il mio medico mi ha fatto fare una serie di esami per escludere cause organiche (ecg, tiroide, ecocardio ecc..) ed è arrivato alla conclusione che non è nulla di organico. Mi ha sconsigliato di rivolgermi alla asl e praticamente mi ha detto di trovarmi un psichiatra/psicologo. Ora vorrei sapere se possono essere questi sintomi, anche se si presentano non proprio quotidianamente, ma quasi, di ansia? Essendo all'inizio, almeno credo della "malattia", ho buone possibilità di risolvere la situazione? A parte i farmaci, quanto è importante la psicoterapia per la cura dell'ansia? Inoltre non so proprio a chi rivolgermi, abito in provincia di rovigo, protrebbe consigliarmi qualcuno nelle vicinanze (ferrara, bologna), anche solo per una diagnosi? Ringrazio per la disponibilità!
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
I sintomi da lei espressi indicano chiaramente una tiroidite e una sindrome da stanchezza cronica, determinati dal virus di Epstein-Barr.
E’ bene che riferisca gli esami eseguiti con i valori trovati e i valori di riferimento. Troppo spesso ho constato che sono stati ritenuti “normali” esami che invece indirizzavano chiaramente ad una diagnosi organica.
Inoltre sono stati veramente eseguiti tutti gli esami necessari per escluderla?
E’ troppo semplice liquidare il problema come “nervoso e da stress”, inviare la persona dallo psichiatra o a eseguire psicoterapia, solo successivamente, quando effettivamente la patologia viene manifestata in maniera eclatante, ci si accorge dell’errore, magari dopo anni.
Per questo motivo, per diagnosticare precocemente alterazioni fisiche, disequilibri nell’asse HPA, Hypothalamic Pituitary Adrenal axis nelle sue funzioni, la PNEI, psiconeuroendocrinoimmunologia, individuare agenti patogeni che ne sono responsabili, ho strutturato una metodica originale e personale, che con esami strumentali di medicina convenzionale e biologica, integrando la letteratura internazionale, la medicina convenzionale, immunologia, ormesi, con la medicina biologica, mi permettono di seguire il ragionamento diagnostico e terapeutico, in modo da evidenziare le alterazioni presenti e giungere a ottenere un equilibrio dell’organismo della persona in esame.
E’ una applicazione molto innovativa, dell’analisi delle patologie, presenti, che conduce alla terapia.
Individuati gli agenti patogeni responsabili, della patologia, vanno portati via.
Infatti anche la sola presenza di un virus, può creare sintomi importanti, come quelli che lei accusa.
Saluti

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Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 327 8
Gentile Utente
la condiziona da lei descritta è abbastanza frequente per l'età e le circostanze riportate. Esclusa un'origine organica, il trattamento dello stato ansioso può essere fatto con farmaci, con psicoterapia o con psicoterapia associata ad un supporto farmacologico. I farmaci ansiolitici, da soli, sono in genere prescritti per trattamenti molto brevi o per situazioni di acuzie. Qualora decidesse di seguire una psicoterapia sappia che dalla letteratura internazionale (Evidece Based medicine) l'orientamento cognitivo - compotramentale ha dato risultati molto significativi. Un elenco (parziale) di terapeuti può peperirlo sul sito www.sitcc.it. Terapie "innovative" e "personali" andrebbero prima testate dalla Comunità Scientifica e dalle Istituzioni Scientifiche, diversamente, assumono valore di sperimentazioni clinica.
Cordiali Saluti
dr G. Ronzani

Cordiali Saluti

dr Giovanni Ronzani

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dopo
Attivo dal 2006 al 2006
Ex utente
Sono stato visto da un cardiologo che tramite holter ed ecocardio ha escluso cause cardiache. Poi ho eseguito esami del sangue e i valori sono tutti all'interno dei valori di riferimento. Credo che in caso di infezione siano questi da valutare:
- Neutrofili 3.00 (migliaia/mcL) 50.7%
- linfociti 2.20 (migliaia/mcL) 37.1%
- monociti 0.44 (migliaia/mcL) 7.5%
- eosinofili 0.11 (migliaia/mcL) 1.8%
- basofili 0.04 (migliaia/mcL) 0.7%
Inoltre per la tiroide:
- FT4 1.03 ng/dL
-TSH 1.93 microU/mL
Ma se fosse un infezione come si può spiegare che stando a riposo (almeno prima di 2 settimane fa) i sintomi sparivano? Inoltre in caso di ansia i sintomi possono peggiorare nel tempo o tendono a rimanere stabili? Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,
l'ipotesi che farebbe uno psichiatra, basandosi su quello che lei riferisce, è quello di una cosiddetta "sindrome da stanchezza cronica", che fondamentalmente corrisponde, detto in termini semplici, ad una specie di ridotta riserva fisica, tale da far risultare ogni attività come faticosissima. Include anche le attività intellettive, da qui il sospetto che il meccanismo malfunzionante stia o sia in diretto collegamento con il sistema nervoso centrale. E' certamente possibile un'origine infettiva, fatto sta che la sindrome da stanchezza cronica risponde a farmaci altrimenti utilizzati come antidepressivi e anti-ansia. Si distingue dalle altre somatizzazioni per la prevalente manifestazione come stanchezza e riduzione delle energie, in qualche caso sintomi da sforzo estremo per attività comuni (incluso per esempio l'aumento della temperatura corporea). Beninteso, il fatto che risponda a farmaci "psichiatrici" e che si classifichi come non organica non consente di capirci molto di più, potrebbe benissimo trattarsi di una sindrome organica da causa che non siamo ancora in grado di stabilire, e che risponde agli antidepressivi perché magari questi hanno proprietà non ancora ben note organi diversi dal cervello. C'è da ricordare che i farmaci antidepressivi sono risultati utili nel trattamento dell'emicrania, delle neuropatie diabetiche, e di altre sindromi indipendentemente dal versante psichiatrico.
In questi casi tavolta c'è una causa responsabile, e la sindrome sparisce quando questa causa (mettiamo un virus) viene eradicata, anche se il legame non risulterà mai chiaro. I dati disponibili non consentono di dire che c'è una sola causa. La diagnosi si fa "per sintomi" e per esclusione e ci sono studi che indicano alcuni farmaci utili in questa specifica condizione.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 327 8
Le sue osservazioni sono più che ragionevoli, pertanto appare appropriato scartare ipotesi fondate su "intuizioni" strettamente personali. Per quanto riguarda l'evoluzione dello stato ansioso, esso dipende da numerosi fattori, principalmente dal persistere di quelli che lo hanno generato. Per quanto no si possa fare una prognosi precisa con i pochi elementi a disposizione, sarei dell'opinione che in un quadro del genere, res stantibus, i sintomi possono più peggiorare che regredire. Cordiali Saluti
dr G. Ronzani
[#6]
Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 327 8
Gentile Utente,
Le sue osservazioni sono più che ragionevoli, pertanto appare appropriato scartare ipotesi fondate su "intuizioni" strettamente personali. Per quanto riguarda l'evoluzione dello stato ansioso, esso dipende da numerosi fattori, principalmente dal persistere di quelli che lo hanno generato. Per quanto no si possa fare una prognosi precisa con i pochi elementi a disposizione, sarei dell'opinione che in un quadro del genere, res stantibus, i sintomi possono più peggiorare che regredire. Cordiali Saluti
dr G. Ronzani
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregio, sarebbe opportuno che indicasse anche i valori di riferimento indicati dal laboratotio che li ha eseguiti.
Inoltre mancano molti esami, soprattutto quelli inerenti alla tiroide, che sono fondamentali per poter individuare la presenza di infezioni virali.
La letteratutra internazionale indica esattamente nel virus di Epstein-Barr, l'agente eziologico della sindrome da stanchezza cronica. Fino al momento in cui non viene eradicato, permane latente nell'organismo, continuando a provocare sintomi e guai. Ma non solo, è responsabile anche delle tiroiditi, artriti reattive e linfomi, ultimamente è stata dimostrata anche la sua possibilità di innescare, attraverso il mimetismo molecolare, la sclerosi multipla. Capisce bene l'importanza di individuare ed eradicare questo virus.
saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Lo screening infettivologico nei casi di stanchezza cronica permette di accertare in una parte dei casi niente, in un'altra parte alcune infezioni ricorrenti, come Epstein Barr o Citomegalovirus, altro imputato. Si tratta di agenti che sicuramente sono in grado di disturbare il sistema immunitario, ma in questo caso i meccanismi non sono così ben definiti. Inoltre, una positività all'Epstein Barr e/o al Citomegalovirus è frequente anche in chi non ha stanchezza cronica, quindi non c'è un legame esclusivo.
Nelle infezioni da Epstein, ma anche in molte altre infezioni, quando c'è apparente guarigione ma il virus rimane nell'organismo, sono state descritte sindromi "con" stanchezza cronica, simili a quella di cui stiamo parlando. La distinzione al momento non si fa con una diagnosi virologica, e non è di pertinenza degli infettivologi, perché non siamo al punto da poter affermare né cause né meccanismi in maniera univoca.
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Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 327 8
Gentile Utente,
Mi semba opportuno precisare che nelle sindromi ansiose la psicoterapia, ben condotta, svolge un ruolo molto importante. I casi di completa guarigione, soprattutto se presi all'inizio, sono piutosto frequenti. Mi permetto di aggiungere l'indicazione di uno specialista di Bologna, dr Silvio Lenzi.
Cordiali Saluti
dr G. Ronzani
[#10]
dopo
Attivo dal 2006 al 2006
Ex utente
Ma in che cosa consiste la psicoterapia per la cura dell'ansia generalizzata? Grazie
[#11]
Dr.ssa Flavia Ilaria Passoni Psicologo, Psicoterapeuta 163 1
Gentile utente,
la sintomatolgia da lei descritta potrebbe rientrare pienamente in un quadro ansioso, per effettuare una diagnosi più accurata sono tuttavia necessari ulteriori elementi. Qualche precisazione squisitamente psicologica: il disturbo d'ansia generalizzato è caratterizzato da ansia e preoccupazioni eccessive che si manifestano a proposito di una certa quantità di eventi, problemi e attività della vita quotidiana ( a differenza delle ossessioni riguardano aspetti concreti e spesso banali), pervasive, fastidiose e difficili da controllare (a differenza dell'ansia fisiologica), associate ad almeno tre sintomi fisici: ex. irrequietezza, facile faticabilità, insonnia, tensione muscolare. Per effettuare una diagnosi vera e propria andrebbero però approfonditi altri aspetti ad esempio pervasività e durata del disturbo ( nel caso dell'ansia generalizzata deve manifestarsi per la maggior parte dei giorni da almeno 6 mesi), sondare altri possibili sintomi (ex. vuoti di memoria, difficoltà a concentrarsi, sintomi depressivi) e così via senza dimenticare il fatto non meno importante che una psicodiagnosi può essre posta solo in seguito all'esclusione di una possibile causa medico-organica (da qui le preoccupazioni dei colleghi per l'accertamento organico) o riconducibile all'assunzione di sostanze psicoattive. Una consultazione non potrebbe che esserle d'aiuto, anche per indagare, una volta effettuata la psicodiagnosi, fattori eziologici scatenanti, intervenienti e variabili funzionalmente correlate al mantenimento del sintomo. In risposta ai suoi quesiti posso dirle che l'insorgenza tardiva di una psicopatologia accompagnata da una rapida diagnosi sono in genere fattori prognostici favorevoli. L'abbinamento di una terapia farmacologica ad una psicoterpia portano spesso alla remissione totale. consigliata la terapia ipnotica: agisce con decondizionamenti e metafore terapeutiche sulla modalità di relazionarsi alla realtà concreta, correggendo aspetti disfunzionali del comportamento e rafforzando l'IO.
Con i migliori auguri

F.I.Passoni
studiopsicologia1@libero.it

F.I.Passoni
Dir. di SYNESIS, Centro di Consulenza Psicologica, Psicoterapia & Ipnosi Clinica

studiopsicologia@hotmail.it

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Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 463
Giusti i consigli di tutti i colleghi; per un consulto può rivolgersi a Bologna al dr. Valter Mignani o al dr. Nicolò Baldini Rossi presso la Clinica Ville Baruzziane.
Cari saluti
Silvio Presta

www.silvio-presta-psichiatra.tk

Silvio Presta

[#13]
Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Lei non ha eseguito gli esami necessari per escludere una patologia organica, quindi il suo medico: “è arrivato alla conclusione che non è nulla di organico. Mi ha sconsigliato di rivolgermi alla asl e praticamente mi ha detto di trovarmi un psichiatra/psicologo.” è stato immediatamente etichettato come “stato ansioso”, “quadro ansioso”.
Ma ormai la letteratura internazionale ha ben precisato che Questo virus ha la capacità, di permanere indisturbato nell’organismo, soprattutto nelle cellule del tessuto linfatico, indefinitivamente, fino al momento in cui non viene portato via con la terapia adeguata. La ricerca scientifica ha dimostrato la sua capacità di produrre proteine che lo “nascondono” al sistema immunitario, ma non solo, produce una proteina simile alla interleuchina 10, che viene utilizzata per comunicare al tutto il sistema, che l’infiammazione e la presenza del virus stesso è cessata, pensi come è fetente. Inoltre provoca una lieve immuno-deficienza, dimostrata dalla riduzione dei linfociti CD4, e l’aumento dei CD8 e dei Natural Killer; inoltre predilige attaccare i linfociti CD20, CD25, CD23, che vanno sempre ricercati. E’ stato dimostrato ulteriormente che è capace, attraverso il mimetismo molecolare, di provocare le tiroiditi e ultimamente, la sclerosi multipla, nei soggetti HLA predisposti.
Tutto questo deve essere tenuto presente, per non trascurare quei sintomi che se individuati precocemente, possono portare ad una terapia preventiva, evitando guai futuri, una progressione di sintomi che mano, mano si stanno aggravando.
Il virus ha inoltre la capacità di ridurre la quantità del neurotrasmettitore acetyl-l-carnitina, che viene utilizzato soprattutto dalle cellule dei lobi frontali, causando una riduzione della soglia del dolore. Ma non solo, è stata dimostrata la sua capacità di innescare le artriti reattive.
In effetti non è facile convivere con la impossibilità di effettuare le comuni attività con piena forza, ma il virus distrugge lentamente le cellule in cui vive, quindi si alimenta con i nutrienti delle sue cellule che vengono a mancare. Finché l’organismo riesce a sostituire queste cellule distrutte, la sintomatologia è lieve, ma appena la distruzione aumenta, l’organismo non ne è più capace, i disturbi aumentano, come lei ha potuto constare.
L’ansia quindi dipende da tutte queste azioni che produce il virus nel suo organismo.
Il riposo, chiaramente, necessitando di minori nutrienti, non produce sensazioni.
La eradicazione di questo virus, insieme a tutti quelli a cui lui ha permesso l’ingresso, si impone nel più breve tempo possibile, per evitare guai futuri.
Come vede, la sua "facilità allo stancamento" ha una origine fisica, che se trascurata, effettivamente, potrebbe condurre ad alterazioni anche di carattere psicologico, e ansia, e non solo, in quanto sono dimostrati i possibili guai futuri che questo virus può creare. Solitamente le persone analizzate, riferiscono che non tanto i disturbi psicologici, quanto si scocciati di continuare ad avere sintomi, senza trovare soluzione.
E’ anche ampiamente dimostrato che le infezioni virali generano ansia, sensazione che ognuno di noi prova, all’inizio di una influenza, se poi questa situazione, si protrae per mesi e anni, si capisce benissimo la situazione psicologica delle persone che presentano la sindrome da stanchezza cronica/fibromialgia.
La causa della sua stanchezza è il virus di Epstein-Barr, insieme ad altri virus che lo accompagnano, tutti questi vanno eliminati dal suo organismo. Ha pertanto una grande facilità di risolvere la situazione, soprattutto perchè la sua ansia ha una origine organica.
Saluti





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