Dap? ansia generalizzata? farmaci si o no?

Gentilissimi dottori,
sono una ragazza di 31 anni.Premetto che ho sempre avuto un carattere piuttosto ansioso ma gli unici "reali" e forti episodi patologici(legati all'ansia)che mi hanno colpita sono stati un fortissimo attacco di panico(ero assolutamente convinta di stare per morire)ed un periodo,per fortuna di solo un paio di settimane, di depressione (la conosco molto bene perchè mia madre ne ha sempre sofferto ciclicamente)in cui non ero più me stessa,non avevo più interesse in nulla e avevo un unico e forte pensiero suicida. Entrambi questi episodi sono avvenuti una decina di anni fa mentre frequentavo l'università.
Difficile dire durante i restanti anni a venire se e quando ho sofferto in maniera più o meno forte di disturbi di origine ansiosa. Sicuramente in questi ultimi due anni questi disturbi si sono accentuati (a causa di problemi relazionali molto gravi in ambito lavorativo, e a una situaz. sentimentale di difficile gestione emotiva, perchè il mio fidanzato vive distante da 2 anni) dandomi prima problemi ginecologici(giudicati di origine ansiosa dalla mia ginecologa)e poi qualche attacco notturno di tachicardia e difficoltà di respiro.Pian piano la cosa si è calmata e "limitata" (per modo di dire) a sensazioni di tuffi al cuore serali,3-4 praticamente ogni sera quando sono tranquilla a guardare la tv.
Il problema attuale è invece iniziato un mese e mezzo fa quando un weekend che doveva essere tranquillo e sereno con il mio compagno(che vedo poco dato che vive all'estero)mi sono ritrovata a soffrire di sensazioni di mancanza di equilibrio, nausea (ma non legata all'app.digerente, infatti mangiavo normalmente),sensazioni come di capogiri,di distacco dalla realtà,sbadigli continui ecc. Questo problema è durato in maniera forte pochi giorni(in cui ho svolto anche se con difficoltà tutte le normali attività quotidiane)Il mio medico mi ha prescritto esami del sangue(tutto ok)e mi ha mandato dall'otorino che dopo una visita mi ha detto che secondo lui questo malessere è di origine ansiosa. Pian piano il malessere è diminuito o meglio cambiato nel corso delle settimane fino a diventare presente solo quando mi trovavo in luoghi di confusione (in centro, al supermercato, in pizzeria..)e solo pochi giorni fa è finalmente scomparso(n.b. nel frattempo ho dato le dimissioni dal mio ufficio e fra 2 mesi mi ritrasferirò all'estero dal mio compagno, non so se questo evento abbia aiutato il passare dei sintomi)
Infine 2 giorni fa ho visto una neurologa che mi ha, in base a tutti i sintomi suddetti,diagnosticato dap e prescritto farmacoterapia per un anno(cipralex + tavor oro) possibilmente unita a psicoterapia. Al momento non ho più avuto crisi ma la sera oltre ai tuffi al cuore sento spesso dei momenti di qualche secondo di forte ansia immotivata. Sono fortemente spaventata dagli psicofarmaci ma non so cosa fare. non vorrei che senza terapia la mia situazione si aggravasse ma temo la dipendenza da farmaci. Un vostro consiglio mi aiuterebbe.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

lo specialista di riferimento per i suoi disturbi e' sempre lo psichiatra.
Non so come sia stato gia' deciso l'andamento del suo trattamento se ancora non lo ha iniziato.
Diciamo che si puo' considerare che va preso per un anno, ma prima bisogna iniziarlo e fare i controlli periodici.
Sicuramente il tavor Oro non e' indicato per il mantenimento ad un anno ne' per il trattamento in generale, ma piu' indicato al bisogno.

Il trattamento farmacologico puo' essere utile per i suoi sintomi e non da alcuna dipendenza, se non si utilizzano benzodiazepine.


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dopo
Utente
Utente
Gent.ssimo dott. Ruggero,
inanzitutto grazie infinite per la sua velocissima risposta.
Per motivi di spazio ho dovuto riassumere molto e quindi ci tenevo a precisare che anch'io ritengo che lo psichiatra farebbe più al caso mio, ma mi era stata prescritta la visita neurologica in quanto al momento dei problemi di capogiri e nausea, il mio medico di base non aveva assolutamente preso in considerazione una possibile componente ansiosa ma aveva la convinzione che fosse qualcosa all'orecchio, e voleva escludere con la neurologa, problemi al sistema nervoso (inteso nella sua forma fisica non psichica).
Inoltre preciso che la neurologa mi ha prescritto questi farmaci, richiedendo un controllo ad un mese, ma preventivandomi che la terapia sarebbe durata almeno un anno (non mi ha specificato se la stessa o di altro tipo)
Ammetto inoltre di non essermi assolutamente trovata bene dal punto divista umano con questa dottoressa quindi a questo punto credo mi converrebbe vedere uno psichiatra e sentire il suo parere.. e magari un altro tipo di farmacoterpaia (anche nel momento in cui lei mi dice che il tavor oro è un farmaco d'attacco e non da prendere cronicamente..)
Grazie ancora per la risposta

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dopo
Utente
Utente
dimenticavo, domanda per lei e per altri eventuali medici che vorranno rispondermi.
So che è di difficile risposta, ma mi chiedo, avendo questi sintomi (tachicardie serali, momenti improvvisi di ansia e forte agitazione immotivati sia la sera a riposo sia in mezzo alla confusione) che sono certamente fastidiosi, ma ancora ompatibili con una vita "normale" (anche se ovviamente è un circolo vizioso ovvero l'ansia di avere ansia, l'ansia di avere un attacco di panico) cosa consigliereste se fossi un vostro paziente o addirittura voi stessi? iniziereste cmq una farmacoterapia o una psicoterpia, o entrambe? o aspettereste di vedere se migliorando la mia situazione "ambientale" e quindi assumendo più serenità, anche la mia ansia potrebbe beneficiarne?
Sono molto combattuta NON non sono una che ha paura dei farmaci e al bisogno, in situazioni sporadiche di fortissima ansia prendo qualche goccia di EN) non so davvero se aspettare di vedere come evolve, ritardando così magari il ricorso ai farmaci o se agire subito, prima che la cosa diventi magari insostenibile..
In tutto questo specifico anche che io e il mio compagno vorremmo avere un bambino una volta ricongiunti e la paura di diventare dipendente (se non da un punto di vista chimico anche solo da un punto divista psicologico, tipo effetto placebo) dai farmaci che non sono compatibili con la gravidanza mi spaventa ancora di più.
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