Come posso aiutare mia mamma?

Buonasera dottori, vi scrivo per disperazione.

Mia mamma quando ero piccola ha sofferto di depressione per un certo periodo di tempo.
Nel corso degli anni si era poi stabilizzata ed è sempre stata una persona brillante, energica e solare.
Amava fare attività e stare in mezzo alle persone.
Durante la mia adolescenza ho iniziato a notare dei comportamenti strani che assumeva in casa che mi facevano irritare perchè non riuscivo a dare una spiegazione alla cosa: si chiudeva in camera o in bagno ad esempio e sentivo che prendeva a ridere da sola e borbottare cose a bassa voce di cui non sono mai riuscita a scandire nessuna parola.
Poi magari sentiva che io stavo arrivando e smetteva.
Questa cosa è andata avanti per lungo tempo ma non mi sono mai preoccupata più di tanto.
Credevo fosse una sorta di nevrosi da stress.
Mi diplomo e vado a studiare fuori, torno a casa sempre meno frequentemente per via della distanza e dei costi.
Negli ultimi anni noto che quel comportamento deviato che prima faceva di nascosto, adesso lo fa anche in pubblico cioè sorridere mentre ad esempio si fa un discorso serio o girarsi da un altro lato rispetto alla conversazione e sorridere come una psicopatica.
Negli ultimi anni le cose vanno sempre peggio: torno a casa una volta ogni 3/4 mesi e le cose mi sembrano mettersi sempre peggio o comunque al disagio primario ne subentra sempre uno nuovo.
Noto intanto un graduale e progressivo allontanamento familiare senza alcuna ragione chiara e definita.
Premetto che mia mamma lavora a contatto con le persone e nel suo lavoro è molto cortese e colloquiale.
Quindi vedendola in quel contesto o con estranei, almeno a primo impatto, sembra una persona simpatica, alla mano, insomma più che normale.
Questo allontanamento parte inizialmente con gli affetti meno vicini (amicizie, cugine, parenti lontani, ecc) per poi irradiarsi anche nella famiglia più stretta (mia nonna, i suoi fratelli, cognate, nipoti).
Viviamo tutti nello stesso edificio e mia mamma assume con loro comportamenti evitanti: esempio esce in modo tale da non incontrarli, evita le riunioni di famiglia o se partecipa, si isola completamente.
Non apre un argomento mai, partecipa ad una discussione solo se costretta o comunque di rado.
Insomma ad oggi, siamo arrivati al punto che lei decide di non venire neanche più alle mangiate di Natale, alla comunione di sua nipote, ecc.
perchè sostiene che dopo questi episodi lei abbia male fisico e ha delle sensazioni sovrannaturali.
Non prova interesse per nulla.
Sembra che sia diventata priva di empatia.
È molto aggressiva e irascibile e passa da stati del genere a momenti di estrema euforia (es.
mi dice andiamo in vacanza in un posto, facciamo questo e quello, ecc) La cosa che mi preoccupa è che sta iniziando ad assumere questi comportamenti evitanti anche con me.
Torno a casa poco spesso e non mi chiede nulla, se non apro io l argomento lei vive di mutismo.
Dottori io non riconosco più la mia mamma, vi chiedo aiuto.
Cosa potrebbe avere?
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Potrebbe trattarsi di una psicosi bipolare, questo in base all'alternanza di euforia e ritiro assoluto, e alla presenza di discorsi a proposito di cose sovrannaturali, la diffidenza che può sottendere convinzioni paranoiche etc.
Il fatto che l'umore sia a tratti fatuo, che possa sembrare che parli o ascolti qualcuno mentre si è con Lei, che abbia reazioni non coerenti con il discorso, possono rientrare in uno stato di eccitamento.

Purtroppo gli strumenti non sono molti per farla visitare se non vuole. Si può chiedere l'interessamento dell'asl, che però se non c'è motivo non può costringere a farsi visitare o curare.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Intanto grazie per la risposta dottore. C’è qualcosa che potrei fare in questo caso? Farle prescrivere qualcosa per via indiretta? È appena entrata in pre-menopausa e non so se ci sia un collegamento col fatto dell’accentuazione della sintomatologia iniziale. È assolutamente convinta di non aver bisogno di alcun aiuto e se mai dovessi fare una cosa forzata sono sicura che mi trasformerei nel giro di poco in un’altra nemica da evitare assolutamente. Dottore io non posso lasciare che peggiori ancora, la sto perdendo. Sento che più passa il tempo e più perde il contatto con la realtà, con i suoi affetti primari. Ma allo stesso tempo non posso rischiare di perderla portandola di forza da qualcuno. Mi capisce vero? Mi dica che c è un modo per provare a somministrarle qualcosa anche di leggero per vedere come reagisce.
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
La criptoterapia è sconsigliata in quanto amplifica la convinzione di non avere problemi di salute e che si risolvano in modo spontaneo.


Dr. F. S. Ruggiero


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