Cura farmacologica

Buongiorno,
scrivo di nuovo per via del mio disagio che blocca ogni mia giornata.

Ogni giorno mi sveglio con la speranza di stare meglio eppure non è così, sono in cura per depressione e ansia accompagnata anche da ossessioni e dopo due mesi quasi la situazione non la vedo molto migliorata.

A detta dello psicologo dovrei impegnarmi io di più, ma sono molto confusa e mi vedo senza via d’uscita, ho pensieri negativi circa la vita e in quei pochi momenti in cui sono felice, emergono di nuovo pensieri negativi.

Nonostante ora come ora, dall’inizio della terapia non abbia più problemi di insonnia e attacchi di panico, sono ancora molto molto negativa e ho crisi di pianto e sono perennemente stanca.

Io dubito un po’ della cura, ma loro mi dicono che sia la strada giusta.

Voi medici che dite?
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Dr.ssa Daniela Sabbadini Psichiatra, Psicoterapeuta 59 3
Ho letto da un precedente consulto che sta andando da uno psicologo, ma è anche in cura farmacologica da uno psichiatra, giusto?

Dr.ssa Daniela Sabbadini
Brescia
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dopo
Utente
Utente
Sisi sono in cura con sereupin 20 mg da sette settimane e prozin 25 mg al giorno da circa due giorni,in quanto ho da una settimana pensieri di morte
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
E deve attendere che questa terapia abbia effetto, dopodichè la valutazione dello psichiatra consentirà di fare nuove variazioni qualora non stesse bene,


Dr. F. S. Ruggiero


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Dr.ssa Daniela Sabbadini Psichiatra, Psicoterapeuta 59 3
Lei stessa dice che qualche beneficio dalla terapia l'ha riscontrato, ed è in fase di revisione terapeutica dato che mi dice che il suo psichiatra ha da poco aggiunto Prozin. Questo vuol dire che anche il suo psichiatra ha rilevato che c'è necessità di cambiare la cura visto che lei ancora non si sente bene.
A volte prima di raggiungere la remissione dei sintomi è necessario attendere del tempo ed apportare alcune modifiche alla terapia iniziale, fino a trovare l'equilibrio giusto.
Per ora attenda e continui a recarsi alle visite di controllo e monitorare il suo andamento insieme a psichiatra e psicologo.

In fede
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dopo
Utente
Utente
Mi scusi la domanda ma quale é il risultato che bisogna ottenere?E in quanto riuscirò ad ottenerlo?
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Dr.ssa Daniela Sabbadini Psichiatra, Psicoterapeuta 59 3
L'obiettivo dovrebbe saperlo lei ed averlo concordato con i suoi curanti. È soggettivo. Comunque solitamente si mira in modo aspecifico al miglioramento della qualità di vita e ad uno stato di benessere. Le tempistiche non sono assolutamente preventivabili.
Le consiglio di concentrarsi il più possibile sul percorso che sta compiendo ora, perchè continui pensieri e rimuginii legati al futuro sono di componente ansiosa e controproducenti rispetto al suo umore.

Buona giornata!
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dopo
Utente
Utente
Ma il miglioramento dell’umore non dovrebbe migliorare in se per se anche i pensieri negativi?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
La terapia deve essere personalizzata ed i controlli periodici consentono di valutare l'andamento della stessa, senza fare troppi ragionamenti.

Se una terapia non è adatta per qualsiasi motivo si valuta e si cambia.
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Dr.ssa Daniela Sabbadini Psichiatra, Psicoterapeuta 59 3
Secondo la terapia cognitivo-comportamentale le nostre emozioni dipendono direttamente dai pensieri automatici che ci passano per la testa, che nel suo caso sono di matrice negativa. I pensieri quindi secondo questa teoria influiscono sul tono dell'umore. Nel momento in cui entra in loop in questo modo, anche dopo che le è stato consigliato più volte di attendere i risultati della terapia farmacologica, le consiglio di distrarsi e cominciare un qualche tipo di attività che la aiuti a non focalizzarsi su tutti questi pensieri di stampo ansioso.
Dia il giusto tempo alla terapia farmacologica e si fidi dei suoi curanti e del suo percorso.
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dopo
Utente
Utente
Il problema é che il mio psicologo mi ha detto che ora come ora dovrei essere io a cambiare la situazione e a pensare diversamente,perché le medicine sono alquanto inutili,ma mi sento priva di forze e piena di paura.
Vorrei capire se a sbagliare nell’avere buone aspettative sui farmaci sia io!
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Dr.ssa Daniela Sabbadini Psichiatra, Psicoterapeuta 59 3
Se c'è uno psichiatra che le sta prescrivendo terapia farmacologica, evidentemente lei non è l'unica a credere che le serva. E da quel che scrive, lo credo anche io.
A volte è necessario che la terapia farmacologica migliori il suo quadro clinico prima di riuscire a lavorare in psicoterapia con profitto.

Spero di averla rassicurata.
Buona giornata
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Il fatto che lo psicologo possa esprimere un concetto di questo genere mi appare alquanto strano. Probabilmente ci sono delle cose da valutare per l'andamento terapeutico ma l'inutilità della terapia farmacologica non può essere decretata per cercare di smuoverla. Si devono fare anche i conti con la effettiva possibilità che la psicoterapia sia applicabile al suo caso.
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dopo
Utente
Utente
Sii mi è stato riferito così,aggiungendo che i farmaci prescritti non possono fare più di quanto stiano già facendo,facendo passare il concetto che stare in questa situazione sia normale.
La psicoterapia non so quanto mi stia facendo bene,valutando il fatto che ogni volta che esco da una seduta sono ancora più confusa di prima e ho ancor di più i sensi di colpa per un comportamento che magari lo psicologo reputa erraneo.
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Dr.ssa Daniela Sabbadini Psichiatra, Psicoterapeuta 59 3
A questo punto direi che l'approccio migliore sia parlarne direttamente con lo psicologo. Anzi, in molti casi quando una persona è seguita sia da uno psicologo che da uno psichiatra, sarebbe un bene che i due specialisti comunicassero tra loro in modo da stabilire una strategia comune, sempre previo consenso del paziente ovviamente.

Saluti!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Se questi sono gli effetti della terapia e lei deve sentirsi in colpa perché si cura anche con i farmaci, considerato il pregiudizio dello psicologo è opportuno valutare di cambiare terapeuta.