Dubbi sul farmaco...pareri?

Gentili dottori, grazie per questo servizio gratuito...qualche mese fa mi sono ammalata di doc omosex che mi fa venire parecchi attacchi di panico e di ansia.
Il mio psicologo che mi segue ha detto che sarebbe meglio iniziare una cura farmacologica, e mi ha indirizzato da uno psichiatra.
Questo mi ha prescritto il fevarin, che dovrebbe aiutarmi a superare questa ossessione.

Ho un dubbio però sugli effetti collaterali: dato che ho calo della libido a causa del doc, non vorrei che un farmaco che ha tra gli effetti collaterali le disfunzioni sessuali andasse a peggiorare una situazione già compromessa a causa del mio disturbo.
Ho chiesto parere al medico prescrittore ma mi ha rassicurato che il farmaco generalmente non da questi problemi e se li da sono reversibili.
Cosa devo fare?
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Dr.ssa Daniela Sabbadini Psichiatra, Psicoterapeuta 59 3
Si tratta sempre di fare un bilancio dei costi e dei benefici. I farmaci hanno effetti collaterali, che comunque non si manifestano in tutti, ma solo in alcune persone. Il motivo per cui si assumono tuttavia è che ci si trova in una situazione di forte sofferenza che si cerca di arginare e risolvere
In questo momento per lei cos'è più importante? Un sollievo dai sintomi o il rischio ipotetico di effetti sulla libido da parte del farmaco?
Segua il consiglio del suo psichiatra. Si dia tempo e aspetti di scoprire che miglioramenti porterà la cura. Aspetti di capire se effettivamente avrà o no effetti collaterali, e poi quando sarà in possesso di tutti questi dati potrà ragionare su basi reali.
È controproducente pensare ad eventuali esiti, quando è ancora all'inizio della cura. Si focalizzi sul presente e sui bisogni immediati che ha.

Buona giornata!

Dr.ssa Daniela Sabbadini
Brescia
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa, grazie per la sua risposta. In realtà io preferirei fare una buona psicoterapia per superare il mio problema, ma si sa che questa richiede i suoi tempi. Quello che mi spaventa è che poi non riuscirò a distinguere se i sintomi sessuali sono dati dal doc o dall'effetto della terapia, e mi farà rimuginare ancora di più.
Inoltre su un noto sito di recensione farmacologica ho visto che il fevarin ad un paziente ha dato una sindrome chiamata pssd, e informandomi meglio sul web ho scoperto che si tratta proprio di disfunzioni sessuali che non rientrano alla sospensione. Quindi devo tenere conto anche di questo rischio e se sono pronta a correrlo.
Sono ancora più confusa di prima...
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Dr.ssa Daniela Sabbadini Psichiatra, Psicoterapeuta 59 3
Se i disturbi relativi alla sfera sessuale sono effettivamente legati al suo disturbo psichico, allora quando migliorerà il suo quadro psicopatologico (cioè la sintomatologia ansiosa), dovrebbe recuperare pian piano anche il piacere nella propria vita sessuale.
Effettivamente gli antidepressivi appartenenti alla classe farmacologica del fevarin possono dare in alcuni pazienti problemi della sfera sessuale, che nella maggior parte dei casi regrediscono e scompaiono quando si interrompe la terapia. La sindrome di cui lei parla è ancora poco conosciuta, ma comunque interessa la minoranza dei pazienti.
Se il suo psicologo le ha consigliato di cominciare una terapia farmacologica è perché evidentemente ritiene che lei in questo momento non riesca a lavorare efficacemente durante le sedute per uno stato eccessivo di sofferenza psichica.
Potrebbe provare a cambiare psicoterapeuta, ma come ha detto lei sono tempi lunghi e comunque la invito a prendere in considerazione che il suo psicologo abbia avuto ragione nel consigliarle una terapia integrata con antidepressivi, che costituisce l'approccio più consigliato ed efficace nel doc.
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Utente
Utente
Grazie ancora per la sua risposta...la cosa che mi chiedo, se la mia ansia limita l'efficacia delle mie sedute non sarebbe meglio utilizzare benzodiazepine (che hanno minori effetti sulla sessualità) o aspettare che la situazione sfumi un pochino?

Si ho letto che la sindrome è rara, ma chi me lo assicura che io non venga colpita? Ho letto testimonianze di gente che se l'è presa con periodi molto corti di trattamento...questa cosa è spaventosa!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
La presenza di questo tipo di disturbi relativi al doc richiede un trattamento primario con una terapia farmacologica e non è indicata la psicoterapia anche solo sulla base della sua richiesta poiché essa può peggiorare lo stato attuale.

La presunta ricerca di sindromi non esistenti dal punto di vista scientifico non consente di considerare ciò che riferisce come un effetto collaterale permanente o presunto tale.

Oltretutto, il suo disturbo si esplicita proprio su questioni di tipo sessuale e non è anomalo che tale condizione lamentata possa essere frutto del DOC di cui soffre con continue fissazioni nel corso di rapporti sessuali che amplificano lo stato ansioso fino a renderlo non piacevole e soddisfacente.

E' stata ripetutamente invitata a non cambiare account e a registrarsi in continuazione in diverse modalità ma evidentemente ciò non le è proprio chiaro.


Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it
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Dr.ssa Daniela Sabbadini Psichiatra, Psicoterapeuta 59 3
Le benzodiazepine possono essere usate solo per periodi limitati di tempo altrimenti creano dipendenza ed assuefazione. Gli antidepressivi non danno questo genere di problemi, inoltre hanno un'azione piu mirata sui meccanismi neurobiologici dei disturbi d'ansia e dell'umore rispetto alle benzodiazepine. Sono la vera e propria cura psicofarmacologica per eccellenza.
Aspettare che la situazione sfumi da sola mi sembra poco realistico per la natura del DOC.
Nessuno le può assicurare che non ne venga colpita, ma come le dicevo all'inizio si tratta di bilanciare cosfi/benefici e questo può farlo solo lei con il suo medico curante. Anche una semplice aspirina in casi rarissimi può dare effetti collaterali gravi, ma quando la si assume quasi nessuno ci pensa.
Non esistono farmaci senza effetti collaterali, ma se si decide di assumerli è perchè ce n'è bisogno!
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dopo
Utente
Utente
Grazie ancora per la sua gentilezza e per la sua chiarezza dottoressa Sabbadini. Valuterò meglio con il mio psicoterapeuta la terapia farmacologica e discuteremo insieme se è davvero il caso, visto i benefici ma anche i rischi che può portare.

Per quanto riguarda lei dottor Ruggiero, mi è stato detto più volte che nel doc la psicoterapia rappresenta il trattamento di eccellenza, e lei viene a smentire questo. Come mai?
Non capisco cosa intende con l'ultima frase...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Perché parlo per cognizione di causa, per cui la psicoterapia non è la prima scelta nel DOC.

Non può valutare con il suo psicoterapeuta la terapia farmacologica in quanto non è medico.
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dopo
Utente
Utente
Allora ne parlerò con il mio psichiatra e proverò a fare psicoterapia, vediamo cosa ne esce fuori...se dovesse non funzionare prendo in considerazione il trattamento farmacologico...
Buona serata
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Evidentemente non ha inteso ciò che le è stato scritto.

Chiedere pareri a professionisti per poi restare sulla propria posizione non ha molto senso.
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dopo
Utente
Utente
Non saprei, non sono molto convinta...come diceva la dottoressa sopra bisogna valutare i benefici e i rischi di una terapia. Io naturalmente valuterò prima gli ultimi, valutando anche questi problemi che possono darmi.
Nel frattempo contattando un altro psichiatra mi ha consigliato più un terapeuta ad indirizzo sessuologico che cognitivo comportamentale confermandomi che il farmaco serve a placare solo i sintomi ma una volta tolto c'è il grande rischio di ribeccarsi il problema, mentre una psicoterapia toglierebbe il rischio di ricadute...vediamo un po'...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
È proprio brava a trovarli tutti lei.


Faccia come crede
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Utente
Utente
Non ho parole da questo suo commento, se lo poteva risparmiare...buona serata
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Io non ho parole di quanta voglia ha di perdere tempo e di far perdere tempo a chi le risponde.

Parte con un pregiudizio sull’uso dei farmaci e prosegue cercando di rafforzarlo.

Giunge a conclusioni completamente differenti da ciò che le viene indicato, si aspetta di ricevere un plauso?

A questo punto faccia come ritiene più opportuno per lei.
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