Depressione ricaduta

Buongiorno a tutto lo staff medico di Medicitalia
Chiedo aiuto in quanto abbastanza disperato
Ho sofferto di una brutta depressione dal 2011 al 2016
Tra alti (pochi) e bassi (molti) ne ero totalmente guarito a fine 2016
Con una cura di Citalopram 20 mg che ho però continuato ad assumere fino a ottobre 2020
In accordo con il mio psichiatra 4 anni senza più alcun sintomo ci sembravano sufficienti
E lo sarebbero probabilmente stati se recentemente (12 gennaio 2021) non avessi ricevuto una notizia di natura legale (nulla di particolarmente grave ma da me percepita in modo esagerato) che mi ha riportato l'ansia a livelli ingestibili e dopo qualche settimana una forte depressione
Ho di conseguenza ricominciato la cura il 5 febbraio con Citalopram 10 mg e sono passato a dosaggio intero in data 11 febbraio (20 mg)
In aggiunta 30 gocce di xanax
L'unica nota positiva è che da qualche giorno se non altro riesco nuovamente a mangiare con più gusto (certo non ai miei standard ma se non altro mangio)
Ho comunque perso diversi kg
I problemi sono però giornate dove la depressione è a tratti ingestibile condita da pensieri anticonservativi che in realtà ho avuto spesso anche nella 1 depressione.
Solo pensieri, mai neanche lontanamente tentato il suicidio
Una fortissima ansia con paura impazzire
Conati di vomito ogni mattina appena alzato (solo conati non ho mai vomitato)
E soprattutto dissenteria
Non continua fortunatamente ma specialmente Il Mattino
Tutti questi sintomi possono essere associati alla ripresa della terapia?

Il mio psichiatra mi ha detto riassumendo la stessa molecola (ovvero il citalopram) che ha già funzionato una volta le possibilità che funzioni nuovamente sono intorno al 90%
Resta il fatto che io al momento sto malissimo e gradirei tantissimo un vostro parere
Grazie infinite
Con stima, Riccardo
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
E' in terza settimana di cura, per cui non siamo ancora nelle condizioni di valutare la risposta, ma questo penso lo sappia già.
Chiedere rassicurazioni è un'arma a doppio taglio: si finisce per alimentare l'impazienza e la tendenza a porsi domande angosciose.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dottor Pacini è innegabile che le mie domande,o ricerca di rassicurazione,siano di natura angosciante
È altrettanto vero però che decine di conati di vomito appena alzato e la dissenteria sono una triste realtà
Io volevo solo sapere da lei,o da qualche suo collega,se è se non altro qualcosa di già visto da voi medici
Tutto qui
La ringrazio ancora e scusi il disturbo
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
No, non sono cose in contrapposizione. Se ce le mette, allora non ci capiamo. Non ho detto che le richieste di rassicurazione non siano comprensibili , anzi sono inevitabili se si soffre di un certo tipo di disturbo, ma non sono conseguenza diretta di un sintomo, quanto funzione dello stato di allarme, o del grado di ossessività. Che sono caratteristiche presenti nei quadri clinici.
Se fosse una questione di rispondere a due richieste anziché una, poco importerebbe. Ma se le richieste hanno forma ossessiva, rispondere significa alimentare le domande.

Lei è già in cura, e ha già avuto un episodio, a logica non dovrebbe trovare strane queste cose. Ma essendoci dentro si.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Ha perfettamente ragione,ho capito a cosa si riferisce
Infatti io nella mia 1 cura con Citalopram non ricordo di aver accusato questi effetti collaterali
Forse altri ma certamente non vomito e dissenteria
Da qui il mio consulto,semplicemente questo
Comunque grazie infinite e scusi per il disturbo