Gravi episodi di violenza

Salve,
ho 24 anni, sono uno studente e vivo ancora in famiglia essendo che non ho una indipendenza economica tale da permettermi di andar via di casa.
In famiglia da un paio di anni viviamo una situazione particolarmente grave: mio padre ha forti disturbi psichici che spesso si esplicano in comportamenti violenti ed in furie quasi omicide nei confronti dei membri familiari(anche se l'80% delle volte somno rivolti verso di me).
Inizialmente sia io che mia madre pensavamo che si trattasse di semplici scatti di ira dovuti allo stress lavorativo, e in funzione di cio cercavamo di aiutarlo e sorvolare.
La svolta c'è stata 3 mesi fa quando il nostro medico di famiglia ha appositamente contattato mia madre spaventato dai sintomi che aveva notato in mio padre, si è spaventato, ci ha seriamente allertati! si è addirittura voluto sincerare delle condizioni fisiche dei componenti familiari(ho pure una sorella di 21 anni), ed è rimasto incredulo alle parole di mia madre: "sappiamo come prenderlo, non è mai successo nulla di grave".
Il nostro dottore ha ben capito mio padre, ma il problema è che servirebbe una terapia coattiva essendo che lui afferma di avere alcun problema.
Inoltre l'altro problema è che l'intera famiglia dipende economicamente dai suoi sforzi lavorativi e che "perderlo" o mandarlo in cliniche o imporgli una cura temiamo possa farlo esplodere in un ultimo e definitivo scatto di ira.
Oggi c'è stata la sua ennesima esplosione di violenza, è stato una vera furia(vi assicuro senza motivo!).
La mia famiglia ed io viviamo continuamente nel terrore, temiamo persino per la nostra vita, e questa paura è pure acuita dal fatto che appartenendo alle forze dell'ordine ha persino la pistola d'ordinanza.
Non sappiamo che fare, datemi un consiglio.
Vi ringrazio anticipatamente.
Saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

La diagnosi del medico c'è stata ? Lei non descrive i dettagli di questa violenza. Cosa dice ? Cosa fa esattamente ? Che commenti fa lui sugli episodi ? Se ne vergogna, non li ricorda, se ne vanta, li ritiene giustiicati da minacce da parte vostra, dice che è colpa vostra se perde il controllo, etc
Per quanto riguarda il TSO compete alle strutture pubbliche a cui potete segnalare il fatto.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
Gentile utente,

se tali atti sono indipendenti da qualsivoglia patologia c'è sempre la possibilitá di fare una denuncia penale.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

La diagnosi del medico c'è stata ? Lei non descrive i dettagli di questa violenza. Cosa dice ? Cosa fa esattamente ? Che commenti fa lui sugli episodi ? Se ne vergogna, non li ricorda, se ne vanta, li ritiene giustiicati da minacce da parte vostra, dice che è colpa vostra se perde il controllo, etc
Per quanto riguarda il TSO compete alle strutture pubbliche a cui potete segnalare il fatto.
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dopo
Utente
Utente
Signori intanto Vi ringrazio per la celerità con cui vi state occupando del mio problema.
Mi scuso per la parzialità con cui ho descritto.
In risposta al Dr. Ruggiero: Non ho la forza di denunciarlo penalmente, ma non per una questione d'affetto, ma perche essendo l'unico sostegno economico della famiglia, una sua reclusione sarebbe disastrosa per tutti, soprattutto per me e mia sorella che non riusciremmo a proseguire gli studi universitari. Ciononostante, credo che una soluzione di questo tipo, se pur estrema, potra essere da me intrapresa qualora si verifichi un evento tale da farmi temere sostanzialmente e concretamente un pericolo alla mia vita o ad uno dei miei familiari.

in risposta al Dr. Pacini: la diagnosi del medico è stata superficiale essendo che mio padre ha rifiutato qualsiasi controllo o analisi o dialogo con il medico, in ogni caso il medico ha riferito a mia madre che lo studi gia da anni e che i segnali che mostra sono di: depressione e emarginazione, lo ha definito come pericoloso e fortemente disturbato psicologicamente, ed infine ha aggiunto chhe costituisce un reale pericolo alla nostra(della mia famiglia) salute.

Nel concreto, ecco cosa accade sotto il punto di vista psicologico:
si sente perseguitato da noi, dice che lo giudichiamo, che non lo capiamo, che siamo di intralcio a lui e ai suoi progetti. Dice che in società si fa volere bene e solo in famiglia si trova male e non apprezzato.ha manie di grandezza e di protagonismo, si sente un genio incopreso(soprattutto da noi), ha un fortissimo senso di rivalità nei miei confronti, spesso mi copia/emula ad esempio, vuole vestire come me(per l'esattezza vuiole vestire meglio di me), si è comprato la moto subito dopo che l'ho acquistata io, si è iscritto in palestra ed ha provato a sfidarmi quotidianamente, non perde occasione per darmi dell'ignorante, per offendermi o per deridermi.
ed è questa continua sfida che spesso porta a canalizzare la sua violenza su di me anzicche sui miei familiari.

ecco cosa aqccade sotto il punto di vista pratico: occorre sempre acconsentire ad ogni sua richiesta(vi assicuro che non sempre è agevole accontentarlo o far finta di nulla) e se non succede esplode in atti di ira, incontrollati! spatta piatti, minaccia di uccidere, tira bicchieri di vetro o sedie addosso! diventa un vero e proprio animale incontrollato e selvaggio, e nell'ira e nalla violenza di questi gesti bestemmia oppure ancora minaccia di ucciderci/uccidermi.
una volta ha persino detto a mia madre che qualche giorno di alza di notte e mi conficca un chiodo in testa.
Comincio ad aver davvero paura.
Aiutatemi Voi.
Ancora grazie!
[#5]
dopo
Utente
Utente
dimenticavo a rispondere all'ultima domanda del Dr. Pacini.
Lui se se ne vergongi o se ne vanti non lo so(anche se una volta mi picchio a seguito di un incidente fatto con l'auto e mostro soddisfazione nel raccontarlo a mia madre).
So per certo che attribusci la colpa di queste violenze a noi, lui si sente sano e normale, solo molto stressato per via del lavoro e questo stress cumulato con i nostri comportamenti lo fanno esplodere.
In sintesi, dice che la colpa sono il lavoro e noi, lui si sente normale.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Quando si verificano certi comportamenti è consigliabile chiamare subito o l'ambulanza o le forze dell'ordine, o tutti e due. Ovviamente potete anche chiedere alla ASL di sottoporlo a valutazione obbligatoria, denunciando questi fatti. In alternativa è possibile convincerlo a farsi visitare, ma non saprei come.
Non è detto che i comportamenti siano espressione di un disturbo mentale propriamente detto, quindi bisognerebbe che qualcuno facesse una diagnosi prima di tutto.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 195 21
Gentile utente,
ne vale la pena? Vivere un inferno come lei lo descrive, con un padre padrone psichicamente disturbato che vi fa vivere nel terrore, e tutto perché dipendete economicamente da lui?
Per quanto riguarda la diagnosi, sono d'accordo coi colleghi, a volte non c'è un vero disturbo mentale.
A Palermo esiste un centro antiviolenza, è nato per proteggere le donne vittime della violenza domestica, però se sua sorella o sua madre non ci vogliono andare ci vada lei, per ottenere consigli legali e pratici; poi deve DENUNCIARE ai carabinieri l'episodio di violenza, recarsi al Pronto Soccorso per il referto medico e così via. Nessuna laurea, nessun pezzo di carta vale il prezzo che state pagando. Sua madre non se ne rende conto, ma vi sta facendo male anche lei, rendendosi complice di questa situazione. La rabbia e l'umiliazione se la porta dietro per tutta la vita, se non fa qualcosa.
Ci tenga al corrente

Franca Scapellato

[#8]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio tutti.
Purtroppo i pezzo di carta a cui si riferisce significa un futuro sia per me che per mia sorella, rinuncarci non è facile.

Io credo si tratti di qualche malattia, non è sempra cosi, anzi spesso è tranquillo, a volte sembra proprio che la sua psiche collassi senza che nemmeno se ne renda conto.

Ieri, dopo aver parlato con voi, ho affrontato il discorso con mia madre. Purtroppo lei non capisce il male che subbiamo, io mi sento colpito psicologicamente e vedo che con il passare del tempo che certi sussulti di ira li comincio a mostrare anch'io(con i miei coetanei), ho paura che psicologicamente stia recependo questa situazione come un trauma, e ieri gliel'ho pure detto.
Lei mi ha risposto che è 25anni che lei subisce per amore nostro e per amore di farci finire gli studi, e che io sono immaturo, perche non accetto la sua situazione.Infine mi ha anche detto che se(come io avevo deciso di fare su vostro consiglio) vado alla Asl li lascio in mezzo ad una strada!

Non so che fare, vivere così è scandaloso, intervenire è deleterio per l'intera famiglia.
Credo che staro zitto ancora una volta, nella speranza che un giorno potro lasciarmi tutto questo alle spalle.
Saluti di cuore.
[#9]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 195 21
Gentile utente,
sua madre, con le migliori intenzioni, sia chiaro, ripete un cliché visto e rivisto, tutte le donne maltrattate dicono le stesse cose: il bene dei figli, la sicurezza economica, sembra tutto logico. In più c'è il ricatto: se tradisci il nostro segreto, sei la rovina della famiglia e ti voltiamo le spalle: continua a farti picchiare e abbassare la testa, ti vogliamo così.
Voi siete vissuti in un ambiente avvelenato dalla violenza, e rischiate di portarvela dentro, come lei si è già accorto: non rimane alle spalle, è un trauma troppo grosso.
Se sua sorella si troverà un compagno, o l'ha già trovato, saprà reagire a un eventuale comportamento violento, o lo considererà normale e inevitabile?
Capisco che rinunciare alla sicurezza economica non è facile, interrompere o rallentare gli studi nemmeno, però se fossi in lei mi farei aiutare.
E poi chi lo dice che suo padre perderebbe il lavoro? Se ha una patologia, si cura, eventualmente anche con un ricovero, come succederebbe per un attacco di cuore o una polmonite. Se è solo prepotente e violento, la denuncia servirebbe a dargli un limite: se con gli estranei si controlla, si dia una regolata anche a casa.
Non si fermi qui; si informi, si appoggi al medico di famiglia, chieda consiglio ad un'assistente sociale, a un amico avvocato, faccia uscire la storia dalle pareti di casa. Per il bene suo e di sua sorella.
Cordiali saluti