"stato ansioso forse reattivo con lieve paure del ritorno dei sintomi"

Salve! Un piccolo ma importantissimo consiglio; soffro d'ansia da ormai 22-23 anni, quindi conosco molto bene i fastidi che essa porta.
La mia domanda è la seguente: siccome l'ho sempre curata con molta calma e tranquillità, seguendo sempre i consigli del mio psichiatra, quindi mai più avuto dei problemi, fin quando 15 giorni fa un mio famigliare sta male per una crisi ipertensiva di tutto rispetto e, siccome anch'io soffro dello stesso problema di ipertensione arteriosa, ovviamente anch’essa curata con due farmaci al giorno, mi sono spaventato un pò nell'inconscio, peraltro, il medico che tempestivamente intervenuto nell'aiutare il mio famigliare ha detto anche a lui , che i farmaci che prende per curare gli stati d'ansia, ossia le benzodiazepine, potevano portargli a lungo termine dei fastidi come quello verificatosi, dicendo lui pian piano di farsi scalare la dose di alprazolam.
Ora io, sentendo questo, la sera ho cercato di diminuire la mia terapia giornaliera che mi accompagna da ormai 13 anni, comunque trattasi di 2 compresse di (alprazolam abc 0,25), l'ho fatto non interrompendo la terapia , ma solo togliendone una metà ad una da 0,25;da quella sera mi sono riaffioriti lievi ma fastidiosi sintomi perché leggendo su internet si parlava di questi strani effetti da dipendenza.
Tengo a precisare che in 13 anni è capitato un sacco di volte dimenticare addirittura di assumerla completamente, è mai è successo nulla.
Ora siccome ho paura di questi sintomi che mi fanno ricordare il passato, ho chiesto un appuntamento col DOT. ROTONDO, che mi è stato fissato nel mese di luglio in Calabria per tranquillizzarmi ed eventualmente cominciare ad diminuire nel tempo come buona regola questi farmaci, premetto che dopo una settimana ho riassunto regolarmente il farmaco come il mio “anziano” specialista oltre che grande amico pieno di umiltà, ormai purtroppo non mi può dare più consigli e supporto in quanto costretto a letto senza poter parlare, ma mi diceva sempre che può capitare di avere degli episodi (ansiosi reattivi) ad una situazione particolare ,e che dopo pochi giorni si sarebbero risolti senza intervenire ulteriormente, effettivamente quelle poche volte si sono sempre risolte alla grande.
La domanda che porgo è semplice.
Posso starmene tranquillo senza paure di ricadute fino all’appuntamento? E solo una mia soggezione?
Anticipatamente ringrazio.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

L'autogestione della terapia non ha senso. Lei coglie solo una parte, che innesca alcune sue paure, mentre non pone sufficiente attenzione alla necessità di controllare il possibile disturbo sulla base del quale è legato all'alprazolam da anni, nonostante la sua inefficacia.

Nessuno nelle descrizioni della dipendenza da benzodiazepine le può avere indicato di sospendere o ridurle da solo, questa è stata una sua iniziativa da censurare.

Può stare tranquillo che il medico saprà inquadrare il disturbo. Non c'è necessità di preoccuparsi delle ricadute, è solo un sintomo d'ansia. Ricaudte o non ricadute le sarà spiegato cosa fare.
La terapia assunta fino ad oggi è aspecifica, e non corretta come regime di mantenimento, se non altro perché perde efficacia nel breve termine.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

il solo uso di benzodiazepine non e' utile non perche' fa insorgere sintomi come l'ipertensione (piuttosto improbabile) ma perche' dopo un po' di tempo si va incontro ad assuefazione e l'assunzione risulta inutile.

Per questi motivi, e' necessaria la visita.

Se effettivamente soffre da molti anni di problematiche psichiatriche potrebbe iniziare ora ad avere un rapporto continuo con il proprio psichiatra.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#3]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Dr. Pacini

La ringrazio di aver risposto con estrema solerzia alla mia domanda tranquillizzandomi, facendomi, quasi intendere che il mio stato d'ansia in questi anni è passato non grazie ai farmaci, ma alla mia convinzione nell'assumerli, in quanto poco efficaci a lungo termine.
La saluto cordialmente.
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Dr. Ruggiero

Ringrazio anche lei uteriolmente, per la sua cortese risposta.
[#5]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,
senza volere presumere quello che solamente una visita diretta può confermare, non si ponga il problema se i farmaci o la convinzione sono i responsabili dell'efficacia.
Il suo obiettivo adesso è di ottimizzare la cura attraverso una precisa valutazione psichiatrica.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#6]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Dr. Garbolino

Nel ringraziarla, le dico di avermi dato una risposta incoraggiante, devo essere in piena "forma psicofisica" per poter badare con tutto me stesso a mia figlia come ho fatto fin ora.
GRAZIE
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Il disturbo non è che sia passato. Uno dei segni è la dipendenza da benzodiazepine. Non ci sarebbe stata ragione di rimanere attaccati a questi farmaci se non il fatto che l'ansia non è controllata bene.
Se passa, lo fa perché il decorso è così, NON per l'effetto placebo. Quello durerebbe poco.
Adesso il rapporto con il farmaco è di dipendenza "psicologica" con una componente reale di astinenza che inizia prima che prenda la dose successiva, ma non è la spiegazione unica e sufficiente per capire come mai è andato avanti tutto questo tempo.
Le terapie efficaci che non sono le benzodiazepine le persone le smettono, anche a loro discapito, senza difficoltà particolari e senza riferirlo al medico, purtroppo. Questo perché quando lo fanno stanno "bene" nel senso che il disturbo è sotto controllo. Le benzodiazepine inducono un legame per loro natura ma anche perché l'ansia sottostante "regge" questo rapporto anche dopo anni.
Comunque non augoestisca e si faccia impostare una cura migliore, o consigliare come sospenderle.

[#8]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Dr. Pacini

La ringrazio nuovamente della cortese risposta.
Non è mia intenzione sospendere la terapia, senza il supporto dello specialista; ma a questo punto non so neanche io come sono riuscito a stare bene ringraziando Dio tutti questi anni, peraltro con una crisi coniugale non indifferente che: ha portato alla fine una delle cose più belle che avevo "il mio infinito matrimonio".
E' necessario che io adesso stia meglio di prima, per la mia piccola.
Cordialmente la saluto
[#9]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Diciamo che se è stato bene con poco tranquillante significa che il disturbo era minimo di per sé. Non c'è niente di strano che i disturbi d'ansia finiscano da soli o abbiano lunghi periodi di compenso spontaneo.
Diciamo che è come se il tranquillante fosse una spia che "sotto" rimane una tendenza ansiosa che se stuzzicata dà segno di vita.
[#10]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Dr. Pacini

Con tutte le risposte che mi avete dato, devo dire che mi sono tranquillizzato abbastanza, comunque approfitto per chiedervi un'ultima cosa che mi era sfuggita, fino ad aprile dell'anno scorso oltre all'alprazolam, assumevo una metà compressa di efexor 37,5 alle ore 10.00 del mattino col susseguirsi dell'alprazolam 0,25, una comp. alle 12.00 e l'ultima alle ore 19.00.
Per finire rifaccio la domanda più importante: posso stare tranquillo fino all'appuntamento con il DR Rotondo alla metà di Luglio? corro qualche rischio di ricaduta visto che, come voi dite le benzodiazepine dopo tanto tempo non fanno più effetto?
Vi sarei grato per una risposta convincente, che no mi faccia pensare, e stare quindi bene fino a quella data.
Cordialmente Vi ringrazio, senza più disturbavi.
[#11]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
A voler essere proprio chiari il suo trattamento e' sottodosato e non utile.

Prendeva ben meta' compressa da 37,5 non so se sorridere oppure essere preoccupato per lei.....

[#12]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
L'efexor a quella dose non è che serva a molto, è ampiamente sottodosato.

Non cerchi rassicurazioni, cerchi di comprendere che ne le chiede perché è ansioso, ma non le servono a niente.
Quel che le serve è una cura per cui ha già appuntamento.
[#13]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
ALL'ATTENZIONE DEL
Dr. Pacini

Carissimo DR Pacini, lei è stato molto professionale nelle sue risposte, come derresto altri suoi colleghi nel sito, i quali insieme mi avete aiutato a tranquillizzarmi, Vi sono quindi GRATO di tutto questo.

Eccezion fatta per un collega, di cui non mi permetto citare il proprio nome perchè mi reputo una persona educata.
Uno "specialista" che afferma di non sapere se sorridere o preoccuparsi ad una domanda posta, sarebbe opportuno non rispondesse affatto.
CORDIALMENTE SALUTO
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