Acne da stress: antistaminico antibiotici rimedi cura

Egregi Dottori,
vista l'estrema professionalità ed utilità dei vostri pareri, non esito a sottoporvi una mia problematica.

Da 2 anni ho cambiato Nazione e lavoro. Progressivamente sono calato di 10 kg (alimentazione, abitudini..), emaciando soprattutto il viso, ed è comparsa una moderata acne papulo-pustolosa (raramente con cisti) sulla linea tra orecchie e bocca ed il viso è molto unto (prima lo era poco). Restano piccole cicatrici piane viola che spariscono dopo molto tempo; solo una è lievemente depressa, ma non vistosa.

Premetto che da sempre eseguo MOLTE analisi di routine e non si sono mai riscontrate anomalie degne di nota (dalla nascita ho una lieve anemia mediterranea ed il morbo di Gilbert).
Le sole variazioni di rilievo, rispetto al periodo pre-acne, sono:
- colesterolo molto al di sotto del valore minimo (prima era nei limiti alti)
- SGPT molto al di sotto del valore minimo (prima era nella norma)

Ho curato puntigliosamente l’acne presso un dermatologo, seguendo il protocollo standard: classici antimicrobici topici, poi antibatterici topici (acido fusidico ed eritromicina) con antibiotici sistemici (doxicillina), infine associati a forti retinoidi topici. Lo step successivo sarebbe stato il Roaccutan, ho frenato, mi son detto che il problema era da correggere alla base.

Ho testato per periodi idonei vari tipi di note creme e rimedi “naturali” (bardana, thè verde, zinco, vitamina C, PP, B6, cloruro di magnesio, omega 3/6..), ho fatto mesoterapia e confesso di aver anche verificato empiricamente se fossi intollerante/allergico a qualcosa usando un antistaminico anti-H1 (2 sett.), infine ho adoperato un’ottimo inibitore di alfa-5-reduttasi di tipo I/II (2 sett.). Ho eliminato, per cicli di 2 settimane, vari alimenti (in passato ho sempre mangiato di tutto, moderando il latte per un’intolleranza al lattosio). Nessun miglioramento!

Successivamente vado da uno stimato amico dermatologo in Italia e mi dice semplicemente: “nessuna cura funzionerà, la tua acne dipende dallo stress, se non lo elimini e rimetti peso non guarirai”.
Cio’ mi ha fatto riflettere. In effetti l’unico fattore che SICURAMENTE posso legare all’aggravarsi dell’acne è l’avvicinarsi o il vivere un evento ansiogeno. In più, le papule appaiono al 90% dove non ci sono comedoni, dunque l’infiammazione parte da un follicolo non ostruito.

Da qui riparto, riprendendo come causa la patologia che ho sempre avuto come “sorella”, ovvero la “sindrome da ansia generalizzata” (con vari DOC, DAP, ipocondria e somatizzazioni). Fino ad oggi ho fatto fronte, adoperando all’occorrenza blande benzodiazepine.

Ora chiedo a Voi esperti tre cose:
- E’ corretto credere che anche questa anomala acne derivi dallo stress?
- Visto l’acuirsi dell’ansia, è giunto il momento (come suggeritomi) di usare un SSRI?
- I valori molto bassi di colesterolo e SGPT, possono aver influito sull’ansia?

Vi ringrazio e porgo i miei più distinti e sinceri saluti.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

il trattamento dell'ansia prevede sempre l'uso di antidepressivi e non benzodiazepine.

Può essere che l'acne sia correlata e va quindi trattato il disturbo sottostante.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Grazie Dott. Ruggiero,
mi incoraggia sapere che anche in ambito psichiatrico è ritenuta possibile una relazione tra i 2 fenomeni. Di fatto credo che sia rimasta l'unica spiegazione razionale a questo bizzarro fenomeno, dopo aver aderito alle strategie dermatologiche e dietetiche. Al sorgere di una nuova lesione in viso, poi, lo stress si auto-alimenta, creando situazioni poco piacevoli e stati d'animo pessimi. Spero che con l'uso di paroxetina, consigliatami da un Suo collega estero, giunga presto alla risoluzione del problema.

Cordialmente



[#3]
Dr. Vito Fabio Paternò Psichiatra, Psicoterapeuta 586 22 3
Gentile utente,
solo per incoraggiarla ulteriormente le aggiungo che lavoro ormai da anni in collaborazione con un dermatologo che mi sottopone i casi di acne "resistente" al trattamento dermatologico.
Dalla visita di questi pazienti emerge spesso una deflessione del tono dell'umore ed uno stato ansioso, per questo motivo impostiamo loro una terapia antidepressiva e, nella gran parte dei casi, i pazienti risolvono anche l'acne che fino a quel momento era considerata "resistente".
Abbia fiducia.

Cordialmente
Dott. Vito Fabio Paternò

www.cesidea.it
info@cesidea.it

[#4]
dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Dr. Paterno',
grazie per l'ulteriore incoraggiamento, in effetti quella descritta è proprio la mia situazione.
Vi terro' al corrente periodicamente sull'evoluzione della mia terapia.

Un abbraccio
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