Ansia libera

Salve dottori
Sono un ragazzo di 23 anni e da ormai 5 anni e mezzo la mia vita è cambiata... capovolta... In ogni giorno che vivo inizia bene ma diventa triste perchè subentra l'ansia... ogni sera mi addormento con questa cosa che mi ossessiona la vita... Diciamo che giorno per giorno la tengo dentro, sul lavoro, con gli amici, con i miei genitori, quando mangio (quando c riesco), quando sono in macchina, anche nei momenti di "piacere"... Riesco a viverci, ma la cosa mi crea un'enorme malinconia, mi fa sentire completamente diverso da ogni persona che conosco... Ci sono giorni in cui la preoccupazione cresce e faccio alti e bassi... spesso m capitano stati di tensione da 130 - 140 pulsazioni al punto che non le voglio contare più per paura che aumentino ancora, ma quando arrivo a qst punto cerco un aiuto psicologico e fisico in 20 gocce di tranquirit (che nella maggior parte dei casi non fanno effetto). Non nego che nei primi periodi ho avuto attacchi di panico... almeno per i primi 8 - 9 mesi, che son man mano diminuiti fino a scomparire, ma la mia paura sono i battiti del cuore accelerati... Sono oramai preda di questo astuto e stupido gioco psicologico... Nell'ultimo periodo ho seguito una terapia presso uno psichiatra
ho iniziato con il cipralex (metà pasticca da 5 mg al giorno) per 1 settimana Associato all'ANSAREN 15mg (1 pasticca a sera), poi sn passato alla pasticca intera di Cipralex da 10mg (per far si che l'organismo si abitui a tale sostanza) sempre associato all'Ansaren e alla fin fine è iniziata la terapia con il Cipralex da 20mg (sempre associato all'ansaren 15 mg). Nei primi periodi confesso che notavo migliorie solo di sera prendendo la pasticchetta di ANSAREN e non sentivo invece l'effetto del Cipralex per il resto della giornata... poi dopo 1 mese circa mi sentivo alleviato e pian piano il dottore ha modificato la mia terapia (Iniziò a farmi prendere l'ansaren una sera si ed una no per 7 - 8 giorni e poi pian piano mi ha tolto completamente l'ansaren dalla terapia). Ho fatto una terapia col cipralex, ma l'ansia cmq ogni tanto veniva in qualche momento della giornata e per qualche settimana ho preso 10 gocce di EN 1mg (giusto come mio-calmante). Ho fatto la cura di Cipralex per un anno e 4 mesi... ma il mio errore (vedendomi nettamente migliorato) è stato di non continuare più con la terapia e (di testa mia) ho diminuito gradualmente le dosi di tale sostanza fino ad eliminarla (dopo circa 19-20 giorni). Ora eccomi qui a distanza di 5 mesi... ho perso di nuovo la sicurezza in me stesso e dopo qualche episodio d'ansia mi ritrovo di nuovo punto e da capo che cerco di tamponare con tante camomille durante la giornata spesso accompagnate da pasticchette di valeriana 125mg(ne uso 4al giorno)... Ma purtroppo non mi fanno alcun effetto... Vi prego di darmi qualche utile consiglio... e nell'attesa di uan Vs Risposta, Vi porgo i miei Distinti Saluti
[#1]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

come ha ben compreso il "fai da te" è sbagliato. La terapia andrebbe seguita da uno psichiatra che dirà quando ridurre, modificare o sospendere la cura,

Cordiali Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#2]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
Gentile utente,

consideri che provare ansia di intensità moderata e controlabile è normale in tante situazioni.
Con l'esperienza si impara anche ad affrontare questa ansia ma quando è eccessiva come nel suo caso è utile rivogersi al medico.
Lo ha fatto con successo in passato quindi può essere ottimista che funzionerà ancora ma come le ha detto il collega "il fai da te" conduce fuori strada.

Scrive: "ho perso di nuovo la sicurezza in me stesso e dopo qualche episodio d'ansia mi ritrovo di nuovo punto e da capo".
Non è punto e a capo, ha più esperienza di se e della sua ansia.
Inoltre ha messo prima la perdita della sicurezza in se e dopo l'ansia.
Ci potrebbe riflettere.

Cordiali saluti

Massimo Lai

Massimo Lai, MD

[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Come ha detto l'unica cosa errata è stata la sospensione autogestita della cura. Adesso però non capisco perché si perda in un bicchier d'acqua, ricontatti lo psichiatra che la riprenderà in cura.
La maggior parte delle persone con questo tipo di disturbi fa come ha fatto lei, cioè sospende le cure prima del dovuto e subisce la ripresa dei sintomi, e come fa lei adesso rimane lì senza prendere la più semplice delle iniziative, cioè ritornare dal medico di prima.
Non vorrei che alla base di tutto ci fosse l'idea insensata che vuole farcela da solo o amenità del genere.
Se c'è un pensiero di questo tipo lo cestini e proceda secondo logica.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#4]
dopo
Utente
Utente

"Inoltre ha messo prima la perdita della sicurezza in se e dopo l'ansia.
Ci potrebbe riflettere."
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Beh si, l'ansia forte mi parte dal momento in cui io inizi a credere di non poterla controllare (o almeno non sono sicuro che io riesca a scacciarla o alleviarla poichè temo che sia sempre in continuo aumento)... allora inizio a preoccupartmi ancor di più agitandomi... L'unica cosa che non sopportavo è pensare che il mio stato di "benessere mentale" potesse dipendere da una pasticchetta e non da me... Beh pensavo ai primi mesi che ho superato da solo ed allora ho pensato "ora che è quasi sparita, riduco man mano questo farmaco posso riuscirci da solo poi a controllarla" mi sembrava tutto più facile, tutto possibile... arrivavo al punto di strafregarmene (quando mi veniva da pensare all'ansia)perchè non mi faceva nemmeno più tanta paura... ed infatti ero tranquillo... ma mi sono sbagliato, quel periodo bello è durato a malapena 120/130 giorni (purtroppo ho il vizio di segnarmi tutto sulle agende per poter controllare poi se le cose van meglio... e ragiono in giorni). Quindi secondo Voi riprendendo la terapia posso riuscire a controllare quasi subito la mia irrequietezza? ed il Cipralex col tempo... potrebbe poi comportarmi qualcosa (cioè effetti indesiderati causati dall'assunzione continua di tale farmaco)?
Vi ringrazio per l'attenzione prestatami e per i Vostri utili consulti. Nell'attesa di una Vs risposta Vi auguro i miei cordiali saluti.

N.C.
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Quando i pazienti riducono le cure per smetterle di propria iniziativa, non è che si scordano di chiedere lumi al medico, lo evitano apposta perché non gradirebbero la risposta - e la giudicano probabile - che invece la cura deve ancora continuare. Quindi in generale l'idea che la pasticca sostiene il benessere c'è, anzi le persone lo sanno bene che è così. Purtroppo si insinua quest'idea assurda che anche se si conosce come risolvere il problema, si deve remare in una direzione "migliore" ma fallimentare, quella in cui il cervello guarisce da solo o comunque "deve" guarire da solo. Seguendo questa via si perde tempo, perché si presume che chiunque approdi dal medico abbia già atteso un po' per vedere se gli passava o dipendeva da qualcosa di esterno, e poi abbia chiesto aiuto a chi forse ne sapeva di più.

Torni da medico e sent cosa dice lui.
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