Doposcuola bimba problematica

Gent.mi Dottori,

sono una ragazza di 19 anni e curo le attività didattiche doposcuola (svolgimento delle lezioni per il giorno dopo) di una bimba da circa due mesi. Il primo giorno, la bimba si dimostrava cordiale e coinvolta dalle attività. Dal secondo giorno, ha cominciato ad essere scontrosa, molto irascibile, decisamente capricciosa e con pochissimo desiderio di partecipare. Queste attività vengono svolte individualmente in un arco di tempo pari a 3 ore circa. La bimba, probabilmente, ha dei problemi in famiglia, non sembra essere una 'bugiarda' e a me pare che sia alla continua ricerca di attenzioni particolari: si getta in terra, rotola, canta, grida, sbatte i piedi nonostante io le faccia capire che è un comportamento errato e dannoso, anche per la quiete dei vicini. E' capitato, un paio di volte, mentre la sgridavo, che si tappasse le orecchie con le mani scuotendo il capo, e dicendo che non voleva stare a sentirmi. Il mio atteggiamento è sempre severo, in risposta ai suoi continui capricci, ma cerco di essere comprensiva quando si dimostra collaborativa, anche con piccoli regalini (una matita, una gommina, un piccolo souvenir che le ho comprato durante un mio viaggio, dei colori) o dolcetti (cioccolatini, caramelle). La bimba ha una maestra di sostegno perché, secondo le sue insegnanti, non è allo stesso livello dei suoi compagni. Nella sua classe, ci sono altri tre bimbi che hanno la tutela della stessa insegnante di sostegno. Inoltre, la sua insegnante di matematica, spesso e volentieri, li separa dalla classe, portandoli in un'altra stanza, perché gli esercizi svolti dalla classe non siano appropriati e adeguati al loro livello. Io non ho trovato particolari carenze o lacune in termini intellettivi, in quanto reagisce in modo molto intelligente e brillante agli stimoli didattici. Noto una carenza in fase di lettura ma allo stesso tempo è molto brava in matematica (nonostante le indicazioni della sua maestra). Ci sono giorni in cui collabora vivacemente allo svolgimento dei compiti, rispondendo bene anche al tanto lavoro, mentre in altri giorni diventa un problema anche un semplice disegno da colorare. Spesso, la bimba si rivolge con toni imperativi (ad esempio "Dammi il mio zaino! E' mio! Me ne frego di quello che dici! Non mi interessa rimanere asina!") o seccati, piangendo spesso lacrime di coccodrillo. Stando a quanto dice lei, i genitori non la seguono molto e vengono da una situazione sociale non troppo agiata (ad esempio, sua madre non riesce a svolgere una semplicissima addizione del tipo 5+6=12 o 50+50=101, oltre a dimostrare delle pesanti lacune linguistiche). Ancora, lei dice di avere un fidanzato di terza media che vede alla sera, con il benestare di sua madre, la quale acconsente pur di "levarsela dai piedi". Ha 8 anni e frequenta la terza elementare. Lei mi sta a cuore e potrebbe fare molto! Mi piacerebbe conoscere un vostro parere in merito, affinché possa comportarmi di conseguenza per raggiungere dei buoni risultati.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
Gentile ragazza, se la piccola vive in un contesto come quello che lei racconta, il problema è sistemico e le sarebbe comunque difficile fare qualcosa per poterla aiutare. Una situazione del genere richiederebbe un intervento di rete, psicoterapia famigliare, intervento psicopedagogico (quest'ultimo,avendo un insegnante di sostegno, c'è già) ecc., più che accogleirla ed aiutarla secondo le sue competenze non credo possa fare altro.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 338 11 2
Gentile ragazza,
la sua posizione rispetto alla bambina è piuttosto complicata: il ruolo di insegnante privata non le dà tanto margine per muoversi in maniera più "netta".

Sicuramente può cercare di approfondire con i genitori, chiedendo il loro aiuto: capire meglio il temperamento della bimba può agevolarla nel capire come affrontarla nei momenti di difficoltà.

Altro non saprei aggiungere: il suo ruolo non è strutturato, e diventa quindi difficile imbastire il necessario lavoro di rete che ci vorrebbe in una situazione del genere.

Cordialità,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, purtroppo tutto ciò che può fare è continuare a fare il suo lavoro al meglio, parlandone eventualmente con i genitori.

Se la bambina abbia o meno bisogno di essere corretta, in ultima analisi spetta ai genitori deciderlo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com