Il primo è avvenuto durante una perdita abbondante

Gentili dottori,in questo ultimo mese ho sofferto di attacchi d'ansia, il primo è avvenuto durante una perdita abbondante e dolorosa nel mio ultimo ciclo, altre volte a scuola, prima di dormire, e l'ultima volta facendo attività fisica;il più delle volte sono riuscita ad arginarli per la durata massima di una decina di minuti ma rendono la mia vita molto spiacevole; sapreste darmi qualche consiglio per calmarmi nel momento dell'attacco e riuscire a superarlo?Grazie infinite
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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile ragazza,
innanzitutto sarebbe opportuno che si recasse dal suo medico di base per effettuare gli accertamenti necessari ad escludere possibili cause organiche. Una volta esclusa questa possibilità sarebbe plausibile parlare di ansia. In questo caso, però, non sarebbe opportuno darle "qualche consiglio" per calmarsi nel momento dell'attacco bensì sarebbe necessario un consulto da uno psicologo/psicoterapeuta per una diagnosi e per un eventuale percorso terapeutico adeguato.
Un cordiale saluto

Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it

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dopo
Utente
Utente
innanzitutto grazie per la tempestività con cui mi ha risposto, quali potrebbero essere le cause organiche?le premetto che ho già parlato con un mio familiare medico che sostiene non vi siano problemi fisici ma sia una questione psicologica; io speravo di poter risolvere la cosa senza ricorrere immediatamente alla psicoterapia senza allarmarsi subito poichè mi sembra che ora come ora la cosa non sia ancora grave
Grazie ancora
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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile ragazza, e' possibile che si sia trattato di attacchi panico, ma e' comunque sempre meglio fare in prima battuta gli accertamenti per escludere cause organiche. Il suo Medico di famiglia potra' fornirle indicazioni più esaustive sugli esami che riterra' opportuni (ad es. tiroide, elettrocardiogramma, ecc).
Per quanto riguarda la consulenza psicologica puo' decidere di aspettare ancora un po' di tempo ma in linea di massima prima si interviene e prima si risolve evitando anche di attuare, involontariamente e in buona fede, comportamenti che potrebbero portare ad un peggioramento della sintomatologia.
In ogni caso e' lei che deve valutare il livello di sofferenza che prova e quanto questi episodi limitino il suo quotidiano.
Cordialmente