Gravidanza paura

gentili Dottori, sono una donna di 33 anni, sposata, con un lavoro da libera professionista (avvocato), che in passato ha conosciuto la triste compagnia dell'ansia e della depressione. Ho superato parecchi ostacoli, dovuti ad un madre che ha sofferto di depressione per una vita, ad un padre malato di ictus ed ad un carico di responsabilità lavorative non da poco.. ho seguito un percorso di psico-terapia e una cura farmacologica che ad oggi mi hanno permesso di riacquistare fiducia nelle mie capacità; voglio un bambino... ed a questo fisiologico desiderio si accompagnano stati di ansia veramente invalidanti... ho paura delle emozioni (che ad oggi mi appaiono solo negative), che un evento del genere porterà con sè. Ho paura che la sensazione di avere un essere dentro di me - che si fa spazio in me - possa generarmi, in luogo di serenità e gioia per il lieto evento - ansia e senso di panico. Ho paura delle sensazioni negative (tradotte in paura di un pancione troppo ingombrante, di senso di apnea, di insonnia, di soffocamento) che l'arrivo di un bambino possa provocarmi. Tutto ciò mi genera parecchio dolore e senso di frustrazione dato che ho sempre pensato di poter affrontare gli ostacoli della vita...mio marito è vicino e presente e mi consiglia, come ho già fatto, di riprendere contatti con la psicologa..dice che le mie sono paure comprensibili, che appartengono al genere umano..ma io mi chiedo: quando una paura del genere ti impedisce di vivere fino un fondo un momento di passaggio così bello ed unico, quando la paura di toglie il respiro, quando la paura di impedisce di mordere la vita, quando la gioa dell'idea di un figlio non riesce a compensare il terrore, quando la tua vita ha preso la piega che volevi, quando sei arrivata ad un punto di maturità per cui vorresti superare i tuoi handicap e diventare una donna migliore...perchè...mi sono chiesta e se ci fosse qualcosa sotto che risuona nella mia anima e che vuol dirmi: "guarda che così non va.."..ma cosa non va??? ho avuto difficoltà a relazionarmi con il mio compagno di vita (ed a relazionarci come coppia) ..prima ho nascosto la testa sotto la sabbia dicendomi che tutto era perfetto...ma di perfetto in quel momento c'era solo l'amore che ci unisce..ma non il rapporto, ad oggi costruito giorno dopo giorno..ma adesso sono in grado di dire a me stessa che anche se qualcosa non dovesse funzionare - come nella favola che immaginavo da bambina - questo non vuol dire che le emozioni e quello che la vita mi ha donato possano perdere di sapore (ho raggiunto la consapevolezza, per esempio, di poter amare anche non condividendo tutto di una persona)..oggi cosa impedisce al mio cuore di diventare una madre? cosa nasconde questa paura? Voglio scoprirlo e diventare migliore di quella che sono oggi..attivare le mie risorse e aggiungere un tassello in più alla mia crescita..grazie per il tempo dedicato alla lettura di questi miei pensieri
mammina 76
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 338 11 2
Gentile utente,
il desiderio di maternità e la nascita di nuove e ingombranti paure vanno spesso di pari passo - proprio come ci ha raccontato sta succedendo a lei -, soprattutto per chi ha già attraversato dei momenti difficili, può essere quindi più vulnerabile.

Non si senta così fuori dalla "normalità", ma pensi a se stessa, alla sua storia di coppia (faticosamente costruita, ma evidentemente buon punto di riferimento affettivo) e al suo desiderio di diventare mamma.

Il consiglio di suo marito di ricontattare la terapeuta che già la conosce mi sembra un'ottima idea: uno psicologo con cui si è instaurato un buon rapporto in passato può utilmente rimanere come punto di riferimento per i momenti di passaggio impegnativi della vita. E diventare madre lo è!

Cordialmente,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
gentile dottoressa, La ringrazio per la solerzia con cui ha voluto rispondermi...la parola "normalità" è di grande aiuto, come del resto la vicinanza di mio marito, il quale è la persona da cui- in qualunque momento della mia vita - ho sempre avuto sostegno e pazienza...Lui vive di me e per noi ...e questo mi sembra un ottimo punto di partenza...
Ho già contattato la dottoressa che mi aveva in cura e spero presto di poterLe dire che presto saremo mamma e papa'...
grazie
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