Anche quando litighiamo mi sembra di tornare bambina e rivivere i soliti sensi di colpa, la solita

Buon giorno, sono una ragazza di 22 anni.
Il mio problema è che ultimamente penso spesso al suicido. La vedo, anche se so che non è così, come l'unica soluzione.
I dolori che mi affliggono sono l'abbandono (doppio) del mio ragazzo con il quale son stata 3anni. Mi lasciò per un'altra ragazza, poi si pentì e io lo perdonai. Ma dopo soli 2mesi mi lsciò ancora, sempre per l'altra ragazza. Non riesco a farmene una ragione, perchè quando stavo con lui mi sembrava davvero di vivere.
Ho molti rimpianti però, primo fra tutti un aborto fatto all'età di 19 anni.
Se penso a come sarebbe adesso la mia vita se solo lo avessi tenuto mi vien da piangere..Complici mia madre, con la quale ho un rapporto molto altalenante, e mio padre. Vedendo la mia famiglia voltarmi le spalle ho preso quella decisione.
Altro problema è mia madre..lei è molto egoista, nel senso che è contenta di sapere che non ho un fidanzato, non ho amici, non esco mai quindi. Siamo sempre e solo io e lei. La cosa potrebbe anche funzionare se non litigassimo spesso e con toni molto accesi. Si sente sempre offesa, non amata. Anche lei come me non ha nessuno, vive solo per la casa o per litigare con i vicini.
Poi c'è mio padre che avendo molti problemi non si occupa molto di me. Magari ho usato un termine sbagliato ma io mi sento un pò messa da parte, non capita a fondo. A volte sento anche che sua moglie mi vede per mio padre un problema. Io e lei non abbiamo mai avuto un rapporto, nonostante siano sposati da 15anni.
Altro problema è il lavoro. Non avendo prosegiuto con gli studi mi ritrovo a fare lavori di fabbrica. E' dall'età di 18 anni che lo faccio, ma non mi è mai pesato. Ora invece sento che sia fisicamente che psicologicamente non ci riesco più. Le mie coetanee un lavoro così non lo cercano neanche. Con questo non "sputo" nel piatto dove ho mangiato, ma non voglio improntare la mia vita solo su quella mansione. Mi sento inferiore a chiunque. Sento che il mio futuro non sarà molto diverso dal presente. Faccio una vita inutile, insignificante. Quando arriva la sera realizzo di non aver concluso niente. Non esco, non ho interessi, hobby. Sono tagliata fuori da questo mondo per me crudele, materialista. La vita degli altri va avanti anche senza di me. Passo le giornate a pensare a come fare per compiere quel gesto, valuto pro e contro. Non trovo il coraggio e mi maledico anche per questo. Nessuno mi chiede come sto veramente, perchè nessuno vuole davvero capire. Non ne parlo in famiglia perchè so già cosa ne pensano. Giudicano e basta. Se poi mia madre sapesse che sto ancora molto male per il mio ex si arrabbierebbe. La mia vita è stata condizionata in tutto e per tutto da lei. Anche quando litighiamo mi sembra di tornare bambina e rivivere i soliti sensi di colpa, la solita sconfitta da figlia. Non ho mai reso orgoglioso nessuno di me. Cosa ci faccio allora qui? Meglio andarmene.Può darsi che lo faccia per punire, o punirmi. Ma poco importa. Grazie per avermi ascoltata. Scusate lo sfogo
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Dr.ssa Sara Breschi Psicologo, Psicoterapeuta 49
Da quello che ha scritto si sente la sua solitudine ma anche la sua rabbia. Il suicidio, in sè, spesso equivale ad un gesto di rabbia, ad un voler ferire chi ci sta accanto. La fine di una relazione è la fine di un progetto, di fantasie, e si supera attraverso l'elaborazione di questa fine, si parla anche in questo caso di elaborazione del lutto, della perdita: ha perso il suo ragazzo ma anche quella che credeva sarebbe stata la sua vita con lui. Elabori la fine di tutto questo, questa perdita, con l'aiuto di uno psicoterapeuta, in modo che piano piano riuscirà ad intravedere se stessa, anche senza l'altro, e tutte le possibilità che le si prospettano, relazionali, lavorative ecc. La sua solitudine credo vada oltre la fine della sua relazione sentimentale: da quello che scrive sembra una solitudine interna, una mancanza di punti di riferimento interni, dati soprattutto dalle relazioni precoci con i propri genitori. Si faccia aiutare, dia voce alla sua rabbia. La saluto

Dr.ssa Sara Breschi
Psicoterapeuta - Psicoanalista
Sito Web: www.sarabreschi.it

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Dr. Willy Murgolo Psicologo, Psicoterapeuta 173 13

Buongiorno anche a Lei 22enne in difficoltà.

Tre cose. Una. Ha tutta la mia comprensione. E' come se avvertissi il male che La prende. Una sorta di cupa disperazione che sembra non Le dia tregua. I motivi possono essere tanti, ma forse quello più responsabile di questa situazione é dentro, non fuori di Lei.

Due. Fino a quando non riuscirà a trovare qualche Specialista in grado di aiutarLa a superare questo momentaccio, si infili la tuta di ginnastica e vada a correre. Non é la soluzione finale per i suoi problemi, ma é un aiuto formidabile che consente di allontanare i brutti pensieri. Quando é in casa si dia da fare a pulirla da cima a fondo, evitando per quanto possibile di perdere le forze con i continui litigi con Sua madre.

Tre. Non appena si sentirà un poco meglio, si faccia un bel giro dai vari psicologi e psicoterapeuti che può trovare nella Sua zona. Chieda un appuntamento a tutti quelli che riesce a trovare. Non abbia eccessive riserve nel chiedere tutto ciò che ritiene utile per Lei, perché ciò che conta é trovare sì uno Specialista competente e preparato, ma che Le sia simpatico e che Le ispiri fiducia. Solo in questo modo riuscirà a cogliere nuovamente quel raggio di sole che Le illuminava l'animo come quando era felice con il Suo ragazzo.
Sono certo che riuscirà a mutare il corso dei Suoi pensieri e che questi tristi momenti se ne andranno così come sono venuti.



Le mando un abbraccio virtuale, non potendo farlo personalmente.

Con i più cordiali saluti.

Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia