Un dolore dentro che ormai non riesco più

Sono un uomo di 48 anni e da 7 anni vivo con un dolore dentro che ormai non riesco più a sostenere. Sono sposato da 20 anni con una donna con cui ero stato fidanzato per 8 anni. In tutto sono 28 anni che ci amiamo. Infatti questa donna io l'ho sempre amata e continuo ad amarla profondamente senza se nè ma. Devo aggiungere che è una donna meravigliosa, la migliore compagna che un uomo possa trovare e che ricambia il mio amore totalmente. Essendo un bell'uomo ho sempre avuto e continuo ad avere le attenzioni di molte donne, senza però dare a queste nessun peso. Circa 8 anni fa, però, ho avuto una relazione con una donna che è andata avanti per alcuni mesi. Io ancora adesso non so cosa mi sia capitato. Un periodo critico, sbandamento, pazzia. Sono andato in tilt. Non era una relazione fatta d'amore, ma una situazione in cui mi sono ritrovato quasi in trappola. Comunque ne sono uscito per mia volontà e con fermezza riprendendo possesso delle mie facoltà e svegliandomi da un incubo. Il fatto è che da allora vivo un rapporto di coppia in cui non passa giorno, o meglio notte, in cui non mi dispero. Ho bisogno del perdono di mia moglie. Lei però non sa nulla e ho paura di crearle una grande sofferenza nel dirle tutto. Solo che cosi non posso continuare. Questo segreto è troppo doloroso. E' giusto dirle tutto? Non so che fare... mi sento davvero male. E' vero, non ho giustificazioni per questo mio errore, ma io amo questa donna e viverle accanto nascondendo un segreto cosi grande è come continuarle a mentire giorno dopo giorno... ed io non ce la faccio più.
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 338 11 2
Gentile utente,
ha scritto di aver avuto una relazione clandestina otto anni fa, e che da allora non è più successo nulla con nessun'altra donna. Ne posso dedurre che nel frattempo il suo matrimonio prosegue "normalmente"? Con le bellezze e le difficoltà tipiche di ogni relazione affettiva duratura? Con gli alti e con i bassi?

Si fermi un attimo e provi a pensare che effetto potrebbe produrre il confessare a sua moglie di quel periodo di debolezza, e dei successivi anni di silenzio.

Nascondere qualcosa al proprio partner (soprattutto in una situazione come quella da lei descritta) non è necessariamente una cosa spregevole.

E spesso nei casi di tradimento il voler confessare tutto al partner (quello che lei definisce "un segreto così grande")nasce da un egoistico desiderio di diminuire la pressione dei propri sensi di colpa, cercando nell'altro l'assoluzione.

Si fermi quindi a interrogarsi sulla natura profonda delle sue esigenze e sul fatto che il suo presunto bisogno di essere cristallino con sua moglie potrebbe sortire un effetto dirompente e negativo per la vostra coppia.

Credo che sarebbe molto diverso se non fosse trascorso tutto questo tempo: all'epoca avreste potuto più "facilmente" fermarvi e interrogarvi sul periodo che stavate attraversando come coppia, sul perchè della sua fuga altrove, etc. Ma dopo 8 anni ha senso?

Ci rifletta molto bene. Lo farebbe per voi due o lo farebbe per sè?

Cordialmente,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51

Gentile Utente,

Le dico il mio pensiero, quindi è soltanto un'opinione probabilmente non condivisibile.

Io non direi nulla. Perché far soffrire sua moglie per una colpa che non ha commesso??.

E' lei che non perdona ancora se stesso. I suoi sensi di colpa, peraltro troppo forti per una storia che ne meriterebbe di meno, la stanno logorando.
A mio avviso dovrebbe trovare il modo di toglierseli da dosso.
Se non ce la fa da solo passi da uno psicoterapeuta, ma non più di tre e quattro sedute. Perché a mio avviso è colpa di un S.Io troppo rigido con sé e con gli altri.

Le auguro di risolvere questo problema senza "scaricarlo" sull'animo di sua moglie che potrebbe riportare delle ferite difficilmente risanabili in breve.
Deve farcela da solo.
Peraltro l'assoluzione di sua moglie non le sarebbe d'aiuto. Non mostrerbbe la forza e la capacità di risolvere da solo questo problemino.

Auguri e cordialità.
[#3]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Cordialissimi Dottori,
Vi ringrazio per i consigli che ho letto. A volte nella vita ci si sente proprio soli ed un consiglio diventa merce preziosissima. Se potessi riavvolgere il nastro della mia vita sarebbe tutto più facile ma questa opzione non è data nè a me nè a nessuno. Nella vita si commettono gli errori e per questi deve pagare chi ne è responsabile e non chi è esente da colpa . Raccontando tutto condividerei con mia moglie non solo il mio pentimento ma anche il mio dolore. Troverei forse conforto nel vederla soffrire? Temo che la consegna del silenzio sia un atto dovuto. Questo comunque non servirà a lenire il mio dolore che rimane integro e che nasce dalla consapevolezza che ho di avere maldestramente inquinato un rapporto unico, raro. Non esiste modo per espiare questa colpa. Rimane, però, la consapevolezza che in ogni attimo della mia vita avrò un debito d'amore da onorare devotamente.
Grazie.
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Dr. Willy Murgolo Psicologo, Psicoterapeuta 173 13


Egregio signore,

Le consiglierei la lettura di un libro dell'editore Bersani il cui titolo é "La fedeltà impossibile". L'autore é lo psicoanalista Filippo di Forti.

Con i più cordiali saluti.

Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia