Gestire una figlia di 22 mesi

Buongiorno, sono il papà di una bambina di 22 mesi. In famiglia vive anche il figlio di 14 anni di mia moglie, avuto da una precedente relazione.
Da sempre, visti i caratteri differenti tra me e mia moglie, abbiamo adottato ruoli differenti nell’educazione dei figli: mia moglie è accondiscendente, tende a comportarsi da “chioccia” mentre io sono colui che deve sempre far rispettare le regole; dal mettere seduta sul seggiolone la bambina (che non ci vuole stare) a legare gli spallacci nel seggiolino dell’auto, da tenere ferma la bambina per somministrarle le gocce negli occhi a rimproverarla quando getta a terra tutto ciò che trova sul seggiolone, compresi i piatti di ceramica. A mia moglie rimprovero il fatto che, con il suo permissivismo, mi obbliga ad essere sempre io il cattivo, il severo, malgrado ciò non mi faccia piacere, ma sono consapevole del fatto che qualcuno, per amore dei propri figli, deve insegnargli, sin da piccoli, le regole – oggi si discute di stare seduti sul seggiolino dell’auto, domani potrebbe essere per indossare il casco – inoltre sto cercando di convincere mia moglie a mettere a dormire nostra figlia nel suo lettino perché ancora oggi la piccola dorme nel lettone tra papà e mamma e non so come riuscire nell’intento, consapevole del fatto che è necessario che la piccola dorma nel suo lettino; dal punto di vista razionale mia moglie è d’accordo con me, ma quando dalle parole bisogna passare ai fatti allora un pianto di un minuto fa fare immediatamente marcia indietro ai buoni propositi, e questo accade praticamente su tutto, tranne quando mi irrigidisco e mi impongo (cosa che non vorrei mai dover fare); ed è proprio questo il nocciolo della questione.
Ultimamente ho notato in mia figlia una serie di atteggiamenti che mi fanno preoccupare: negli ultimi tempi noto sempre più una certa disaffezione da parte di mia figlia nei miei confronti, mentre prima mi cercava, si faceva coccolare, giocava con me, più passa il tempo più quando è in braccio alla mamma, dice “papà via!” mi guarda con atteggiamenti simili alla sfida, gioca qualche minuto con me e poi corre dalla mamma o dal fratello maggiore (che naturalmente non la rimprovera mai ma con cui gioca spesso) – quando entro in casa non mi considera (in passato mi saltava al collo), non accetta che le dia la pappa, etc. le cose poi sono peggiorate ulteriormente durante l’ultimo periodo in cui non è stata bene (influenze di stagione).
Lasciando da parte qualsiasi, anche se comprensibile, istinto di gelosia e di frustrazione di padre (su cui sono disposto a soprassedere per il bene di mia figlia), vorrei un consiglio su quali atteggiamenti devo tenere, è normale che mia figlia si comporti così ? devo continuare a fare il severo ? devo forse iniziare a comportarmi come mia moglie ? così facendo non è che inizieremo una escalation a chi ottiene il gradimento più alto, concedendo sempre più e ottenendo quindi una figlia viziata e irrispettosa delle regole ?
Disperatamente Grazie
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 340 11 2
Gentile utente,
la questione fondamentale da lei riportata riguarda la differenza negli stili educativi messi in atto da lei e da sua moglie, ma sarebbe piuttosto supponente collegare il suo ruolo più normativo (a fronte del permissivismo della mamma) all'atteggiamento più distaccato della bambina negli ultimi tempi. Cioè: potrebbe anche essere così, ma per capirlo sarebbe necessaria un'adeguata valutazione.

A più riprese lei si dice disponibile a fare un passo indietro "per il bene della bambina", ma credo che una questione importante che non può rimanere in secondo piano sia quella di voi genitori come coppia. E questa ve la dovete giocare voi grandi, a monte di tutte le altre scelte. Il fatto che a quasi 2 anni vogstra figlia dorma ancora con voi mi farebbe nascere alcuni interrogativi a riguardo.

Non credo poi si possa immaginare una <<escalation a chi ottiene il gradimento più alto, concedendo sempre più e ottenendo quindi una figlia viziata e irrispettosa delle regole >>. Non si tratta di decidere quale genitore possa diventare in futuro il preferito della piccola, ma stabilire insieme dei ruoli precisi da mantenere con lei. Il significato dei ruoli, in particolare, va ben oltre il ruolo educativo in senso stretto, ma permette alla bambina in crescita di interiorizzare delle precise funzioni affettive e normative... possibilmente in maniera non confusiva!

Confrontantevi voi grandi, in profondità. Se sentiste il bisogno dell'aiuto di qualcuno, o se la situazione tra voi non si sbloccasse, potete rivolgervi a uno psicologo dell'età evolutiva, con cui affrontare direttamente l'argomento e immaginare congiuntamente come muovervi per il futuro della vostra piccola.

Cordialmente,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

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Utente
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La ringrazio di cuore; seguirò i suoi consigli.