Il mio psicoterapeuta

Mi sono innamorato di un uomo. I suoi sentimenti nei miei confronti sono di rispetto, premura, tenerezza, considerazione. Mi desidera anche fisicamente. A causa di una sua recente delusione amorosa, non si sente pronto ad affrontare un rapporto. A livello razionale, non ci penserebbe due volte ad accettarmi come compagno della sua vita. Gli manca ancora, però, quel fortissimo investimento affettivo dal quale, nei suoi confronti, ora mi trovo travolto. Lui mi cerca, mi chiama e parla più volte al giorno. Sa del mio forte affetto ma per non sovraccaricarlo di ulteriori preoccupazioni non gli ho mai espresso tutta l'intensità del mio sentimento. Questa situazione mi sta logorando il sistema nervoso. Soffro di astenia, tachicardia e crisi di pianto. Mi logoro nell'attesa che si accorga quanto effettivamente potrei essere importante per lui. Cerco di distrarmi, ma mi risulta quasi impossibile. Viviamo in due città piuttosto distanti. Quando ci sentiamo, gli offro il lato migliore e più propositivo del mio carattere, lo rassicuro quando, a volte, mi confida la sua malinconia e la sua incertezza per il futuro sentimentale. Gli faccio capire che io ci sono e che non lo abbandono, ma senza assumere un tono assillante né rivendicativo di miei ipotetici diritti. Cerco di svolgere come sempre i miei impegni quotidiani di lavoro e altro, ma la debolezza, l'inappetenza e l'ansia pregiudicano la qualità del mio umore in modo considerevole. Da tempo, per questioni analoghe, faccio uso di psicofarmaci (zoloft, lexotan e minias), ai quali il mio psicoterapeuta (che vedo solo saltuariamente, per ragioni economiche) ha ora aggiunto un integratore per il recupero fisico (Eufortyn). Temendo di perdere questa importantissima opportunità per la mia vita (anche a livello d'indipendenza personale, perché l'eventuale corresponsione di quest'uomo mi spingerebbe ad abbandonare l'ambiente familiare in cui tuttora vivo - genitori - e intraprendere con lui una vita di coppia effettiva), e rimanendo sospeso in questa sorta di limbo d'attesa, le mie risorse stanno esaurendosi e il mio interesse per le consuete attività extralavorative (sport, espressione artistica, socialità) è quasi completamente cessato. Come posso fare per inculcarmi un autoindottrinamento di fiducia e vivere al meglio una situazione che comunque non è di rifiuto e che in ogni caso, nei momenti in cui è possibile l'incontro diretto, mi porta soddisfazione e appagamento emotivo quanto sensuale (perlomeno fino a poco fa, quando l'ansia era ancora da me perfettamente controllabile: temo infatti che un prossimo incontro porterebbe in luce tutto il mio malessere, pur desiderando io questo nuovo contatto, anche per arrecare a lui quella sicurezza e quel benessere di cui ha sempre goduto quando siamo stati assieme)?
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Dr. Andrea Antonelli Psicologo, Psicoterapeuta 89 2
Gentile Utente,

personalmente mi ha incuriosito il rapporto col suo psicoterapeuta: aldilà degli aspetti economici, che da quello che Lei riferisce sembrano siano stati la causa della saltuarietà degli incontri, come ha vissuto il percorso che comunque avete realizzato compresa l'aggiunta dell'integratore alimentare che qui sottolinea?

Cordialità

Dr. Andrea Antonelli

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Antonelli,

il rapporto con lo specialista di cui ho detto si è dimostrato proficuo tanto dal punto di vista umano quanto da quello terapeutico. Un paio d'anni fa mi ero rivolto a lui ancora per un problema di tipo affettivo, e il suo sostegno, che alla prescrizione dei farmaci indicati aveva affiancato un ciclo di sedute per l'apprendimento delle tecniche di rilassamento frazionato progressivo e training autogeno, si era rivelato efficace. Al momento non posso fornirLe dettagli esaurienti sulla validità della nuova terapia, avendola intrapresa soltanto da alcuni giorni, per quanto riesca a osservare un lieve miglioramento nelle condizioni d'umore e nell'appetito. Un ulteriore elemento di sicurezza, naturalmente, mi proviene dalla notevole fiducia che nutro nei confronti del medico in questione, sempre solerte nel creare un clima di comprensione e appoggio empatico nel corso dei nostri incontri.
Grazie per l'attenzione.
[#3]
Dr. Andrea Antonelli Psicologo, Psicoterapeuta 89 2
Gentile Utente,

non le ho chiesto dettagli sull'efficacia/validità della terapia che sta seguendo, ma come la sta vivendo e sono lieto che abbia espresso "notevole fiducia" verso il suo medico (anche psicoterapeuta immagino) perchè è proprio su questo aspetto che potrebbe con lui lavorare e abbandonare via via la fantasia di voler "inculcarsi un autoindottrinamento di fiducia".
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Antonelli,

posso dirLe che in effetti considero la terapia come un aiuto sicuro per un recupero completo della mia piena efficienza psicofisica; mi attengo alle prescrizioni, e, anche ripensando a periodi analoghi del mio passato,faccio affidamento su di essa, nonché sul mio rapporto con lo psicoterapeuta (che non è il mio medico di base), per un futuro migliore.

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