Ansia in seguito ad un problema fisico

Salve, ho 24 anni e da circa 3 anni ho un problema alla cervicale che mi provoca vertigini. Questo è accertato non ci sono altre cause. Durante questi 3 anni ho sempre cercato di vivere normalmente e ci sono anche piuttosto riuscita, mi sono anche da poco laureata. Intanto ovviamente mi curavo con della fisioterapia, che non ha dato grandi esiti in quanto mi ci dedicavo in modo non continuo nè costante per via dei tanti impegni..Adesso che gli studi sono finiti so che devo ricominciare la fisioterapia, alla quale non mi sottopongo da circa 1 anno. Infatti negli ultimi mesi le vertigini sono aumentate, mi devo curare lo so, ma questo peggioramento anche se so che non è nulla di fondamentalmente grave, mi provoca ultimamente ansia, soprattutto quando devo uscire e andare anche solo a fare la spesa, mi viene l'ansia, quando sono fuori e mi gira un pò la testa (per questa cervicale ma forse mi aumenta appunto per l'ansia, non ne sono sicura) sperimento ancora più ansia, perchè sono fuori e non posso fare quello che mi pare. Nel senso, mi capita spesso quando aspetto o al semaforo, o a fare la fila al supermercato, che mi venga quest'ansia e un'impulso di scappare,(non credo sia un attacco di panico perchè non è nè improvviso nè incontrollabile, spesso lo controllo però è comunque fastidioso), essendo in mezzo alla gente non posso mica prendere e andar via, se sono a casa sono più tranquilla, male che vada mi corico e mi rilasso. Quello che volevo sapere è se, da questi pochi dati, c'è modo di capire se quello che ho è un problema di ansia serio. Io non credo, perchè comunque riesco a ricondurla ad una causa specifica e già dovrebbe essere un passo avanti, ma non ne sono sicura e ho paura che, anche dopo la fisioterapia e, spero, una riduzione e poi scomparsa delle vertigini, l'ansia possa comunque rimanere. Chiedevo dei pareri.
[#1]
Dr. Vincenzo Menniti Psichiatra 126 2
Gentile utente,
come lei specifica fin dall'inizio, all'origine delle sue vertigini c'è un evidente correlazione con un alterazione a carico del rachide cervicale. Quello che però non rientra in un quadro ascrivibile a tale alterazione sono i comportamenti che mette in atto quando si trova in circostanze "pubbliche". Credo che ci sia un' ansia di tratto, cioè facente parte del suo temperamento, che, esacerbato da problematiche reali (disturbi cervicali) determini quell' incremento dello stato ansioso che l'ha portata a chiedere aiuto. Il consiglio spassionato che mi sento di darle è di rivolgersi ad uno psichiatra psicoterapeuta che possa inquadrare diagnosticamente la sua problematiche ed utilizzare gli strumenti più adeguati per la risoluzione del caso.

Cordiali saluti
dott. Vincenzo Menniti

[#2]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
La ringrazio per la risposta ma mi permetto di dirle che non credo che la mia sia un'ansia di tratto (anche lo S.T.A.I. me lo ha confermato), sono sempre stata e sono una persona molto tranquilla, tra l'altro ho convissuto con le mie vertigini per 2 anni e mezzo senza ansie di nessun tipo, ultimamente le vertigini vanno peggio e mi è arrivata quest'ansia, forse per dirmi che mi devo curare una volta per tutte la cervicale. Chiedevo un parere esperto per sapere se casi di ansia legati ad un problema fisico, si risolvono quando il problema fisico è curato. So che ogni caso ha una storia a sè, ma la letteratura cosa dice?
Ringrazio.
Un cordiale saluto
[#3]
Dr. Vincenzo Menniti Psichiatra 126 2
Solitamente, l'essere umano è "programmato" per far fronte ad una serie di situazioni,che si possono incontrare durante il cammino,con il minor dispendio possibile di energie. Una malattia è un evento che incide sul benessere generale di un individuo ma, nella maggior parte dei casi, quando è presente un buon equilibrio psicoaffettivo, l'evento viene affrontato e risolto senza conseguenze o strascichi. Ultimamente ho avuto in cura il marito di una paziente affetta da una grave forma tumorale, disperato per la salute della moglie. Paradossalmente la moglie del mio paziente ha vissuto questa brutta avventura, in quanto conclusasi con un buon esito, con una tranquillità ed una spensieratezza al limite del credibile. Questo per farle capire che ognuno, a fronte del proprio temperamento, del proprio carattere e delle proprie esperienze reagisce in maniera diversa. E' molto probabile che risolto il problema fisico attuale, anche la sua ansia venga lenita, ma ho paura che qualsiasi altro evento problematico la possa elicitare nuovamente.Per questo motivo le consigliavo uno screening psichiatrico, in maniera tale da poter valutare il suo caso singolo con una maggiore accuratezza.

Cordialità
dott. Vincenzo Menniti
[#4]
Attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
Gentile utente,
la sintomatologia che descrive può essere compatibile con un disturbo da panico; per una descrizione delle sue principali caratteristiche cliniche può consultare il link: http://www.psichiatria-online.it/attacchi_di_panico.asp

Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
www.psichiatria-online.it/dblog/ "pillole" sul Disturbo Bipolare
[#5]
Dr.ssa Flavia Ilaria Passoni Psicologo, Psicoterapeuta 163 1
Gentile utente,
la valutazione dei disturbi ansiosi risulta notevolmente complicta quando è coinvolta (se non integralmente responsabile) una condizione medica generale. E possibile che si crei infatti una sorta di circolo vizioso per cui il correlato psicologico dell'ansia e il sintomo organico associato finiscono per rinfornzarsi a vicenda aumentando il disagio del paziente e facendo dell'ansia uno stimolo al contempo condizionato e condizionante rispetto a certe situazioni, svincolandosi dallo stimolo originario.
Pertanto è possbile che la rimozione della causa organica porti ad una risoluzione della problematica ansiosa ma che sicuramente non sarà immediata e potrebbe non essere affatto definitiva.
Avendo effettuato un test psicodiagnostico mi pare di capire che abbia già effettuato un consulto in questo senso, forse non è risultato esaustivo o risolutivo ma in ogni caso un approfondimento adeguato in questo senso resta il punto da cui partire per tracciare le linee di un suo percorso di cura che potrebbe abbracciare la consultazione psicologica o la psicoterapia qualora si rivelssero indicate.

Con i migliori auguri
F.I.Passoni
studiopsicologia@hotmail.it

F.I.Passoni
Dir. di SYNESIS, Centro di Consulenza Psicologica, Psicoterapia & Ipnosi Clinica

studiopsicologia@hotmail.it

[#6]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Io non ho attacchi di panico,ne ho avuto uno solo, 4 anni fa quando mi sono staccata dalla famiglia per vivere da sola e studiare lontano da casa..poi non è più ricapitato nè ho paura che ricapiti. Nè soffro del disturbo bipolare citato qui sopra. Il mio problema è l'ansia, che ultimamente le mie vertigini mi hanno portato, devo curare le vertigini, lo so. E forse dovrò anche andare da uno psicologo, se l'ansia non passerà dopo essermi curata, ma mi sembra di essere entrata in un cerchio, perchè non riesco ad andare nè a fare fisioterapia nè dallo psicologo, a causa di quest'ansia, ho paura di star male anche là, cioè di voler scappar via. Come ne posso uscire?
Un cordiale saluto e ringrazio comunque.
[#7]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
capisco quanto sia difficile per lei anche il "pensarsi" in una situazione "esterna" con tutti questi sintomi e tutte queste paure. Credo che anche io mi troverei in serie difficoltà se stessi così male.

Ho seguito una paziente proprio con un problema simile al suo, legato a problemi cervicali che complicavano seriamente tutto il quadro ansioso. Anche la mia paziente aveva paura di venire nel mio studio e di andare a fare fisioterapia, e per questo motivo si è fatta accompagnare da suo marito le prime volte.

C|redo che anche lei, almeno in prima battuta, potrebbe farsi accompagnare da uno psichiatra e da uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale (approccio che dà buoni risultati nella cura dei sintomi d'ansia ed agorafobici).

Proprio perchè non vale la pena stare così male

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#8]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Ringrazio per la risposta, in fondo so anch'io quello che devo fare ma penso:e se mi viene un attacco di ansia e la voglia di scappare via mentre sono dentro lo studio dello psicoterapeuta?o mentre faccio fisioterapia? Per me è molto difficile vivere queste sensazioni perchè fino a poco tempo fa mi erano del tutto sconosciute, non conoscevo nessuna di queste brutte sensazioni, paure che adesso vivo, e non riesco ad accettarle, forse neanche ad ad ammettere che ho un problema.
Secondo lei se prendo qualche goccia di lexotan prima di andare dal fisioterapista è sbagliato? Premetto che in passato le ho prese solo una volta per la discussione di laurea qualche mese fa e vorrei prenderle solo un'altra volta per tranquillizzarmi un po' la prima volta che andrò a fare fisioterapia..
La ringrazio anticipatamente per la risposta
Un cordiale saluto

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto